Padova: Totò ci ricorda i valori della nobiltà
di schiatta e della nobiltà d'animo
In
questi giorni Padova è stata tappa prediletta
di donna Liliana De Curtis, figlia del noto Totò,
per la presentazione del film su suo padre "Lei
non sa chi è Totò".
a cura di Abcveneto
Il titolo di questa pellicola non è una metafora:
risponde al vero che di questo personaggio sappiamo molto
poco. Per esempio, viene sempre sottaciuta la sua prosàpia
sovrana, che lo fa appartenere al rango di principe imperiale.
In Italia, purtroppo, tutto ciò che a che fare
con la genealogia non gode di
particolare attenzione, pur trattandosi di una disciplina
estremamente
rigorosa, che nell'Ottocento si insegnava addirittura
nelle scuole superiori.
Questo insegnamento non venne decretato in omaggio al
regime monarchico di
allora, ma per dimostrare come le vicende famigliari di
ognuno di noi siano
intrecciate con le vicende storiche del nostro territorio,
all'insegna di
alleanze, matrimoni, successioni e cronologie di antenati.
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Genealogia, dunque, non solo come vana o sia pure efficace
rincorsa a presunte (o presumibili) origini nobiliari,
ma come ricerca della propria identità famigliare
e nazionale.
In un Paese come l'Italia, che trova i suoi fondamenti
nella famiglia, colpisce la scarsa considerazione rivolta
alla genealogia, che va propriamente intesa come storia
della propria discendenza.
Questo disinteresse si deve, soprattutto, a quel frastagliamento
demografico che ha colpito le nostre famiglie a partire
dal boom economico. Se prima per "famiglia"
si intendeva una comunità di almeno 15 o 20 persone,
fortemente radicata in un territorio, con un persistente
culto dei propri avi, attualmente per "famiglia"
si intendono al massimo 4 o 5 unità, per di più
e portate a disperdersi ulteriormente sul territorio.
E riguardo agli avi, proviamo a chiederci chi di noi conosce
il nome non dico di tutti i propri otto bisnonni, ma almeno
di alcuni di essi.
Negli altri Paesi europei la situazione si presenta molto
diversa. La Spagna, in particolare, dimostra che l'industrializzazione
può non essere determinante del frastagliamento
famigliare di cui si diceva. Gli spagnoli sono infatti
molto stanziali, legati alla loro terra, caratteristica,
questa, che ha finito per influire positivamente riguardo
la loro considerazione della propria cultura famigliare,
espressa dalla genealogia.
Totò, principe non solo delle risate, lo si può
ritenere un simbolo del valore che va riconosciuto alla
genealogia. In arte Totò, ma al secolo principe
Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di
Bisanzio Gagliardi, nato in uno dei quartieri più
poveri di Napoli, dimostrò come i più umili
natali possano intrecciarsi alle più insigni origini.
Ma dimostrò anche come la nobiltà di schiatta
valga solo quando ad essa corrisponda la nobiltà
d'animo.
Francesco Maria Mariano
duca d'Otranto
La foto allegata è stata tratta da internet. Pur
essendo riprodotta presso numorosi siti web, non è
stato possibile accertare l'assenza di diritto d'autore.
a cura di Abcveneto