Storia di una donna: Chi ha inventato i baci di cioccolata?
Luisa Spagnoli nacque a Sargentini,
nel 1877. Già nel 1906 aveva aperto un piccolissimo
laboratorio nel cuore storico della città. Lì
con pochissimi mezzi, in un ambiente angusto, contando
su l'aiuto di pochi aiutanti, confezionava e poi vendeva,
talvolta anche in strada, confetti di vari sapori.
A cura di Lucia Centuori
Con il tempo e con il matrimonio con Giovanni Buitoni
(dunque con l'ingresso in una famiglia di forte tradizione
imprenditoriale) con l'intuito ed il lavoro di Luisa la
produzione si ampliò e nacquero i tipici dolcetti
incartati nella carta stagnola che sarebbero diventati
i celebri "Baci".
Il percorso di Luisa fu piuttosto rapido: nel 1907 la
Perugina era già nata e muoveva i primi passi.
Non tanto e non solo perché profuse il suo ingegno
nella creazione imprenditoriale, ma perché a differenza
di tante altre donne che collaboravano in aziende familiari
di vario tipo, la sua capacità non venne mai messa
in dubbio, mai dimenticata, mai messa nell'ombra.
Proprio perché l'imprinting da lei dato all'impresa
era talmente forte e chiaro che nessuno, né in
buona né in mala fede, ha potuto rimuovere e oscurarne
la figura di protagonista.
Suo marito Giovanni Buitoni amava ricordare come ai tempi
del loro incontro, solo la volontà di ferro, il
coraggio, l'intelligenza di Luisa fossero stati determinanti
per assicurare la rifondazione, la ripresa, il rilancio
"alla grande" della piccola industria dolciaria.
Nel 1928, l'altra sua grande intuizione questa volta
è "percorsa" da sola con i suoi soli
mezzi, senza soci familiari.
In un piccolo appartamento di sua proprietà, Luisa
comincia a selezionare conigli da angora ,comincia a sperimentare
metodi accurati di pettinatura e filatura e inizia a produrre
i primi indumenti, subito giudicati superiori a tutti
i manufatti d'angora fino allora in commercio.
L'"Angora di Luisa Spagnoli" è ancora
apprezzata, conosciuta e venduta.
Uno dei nipoti ripercorrendo nel libro "Pasta e
cioccolato" la storia imprenditoriale della sua famiglia,
ricorda come la zia da bambini la vedeva partner paritetica
del marito Giovanni ,lumeggiando altro sorprendente suo
modo di essere all'avanguardia, in un 'epoca storica nella
quale
la soggezione delle donne era una delle colonne della
"morale" e del costume: (...) "Erano compagni
di vita e di lavoro e certamente Luisa doveva essere una
donna eccezionale a giudicare da quello che è stato
il suo apporto allo sviluppo della Perugina e poi dell'Angora
Spagnoli.
Penso che l'amore tra Giovanni e Luisa sia stato proprio
il frutto di un incontro tra grandi personalità.
Lui sarà stato affascinato dall'intelligenza e
dal modo di essere di questa donna, diversi anni più
anziana di lui, ma con una grande fantasia creativa che
corrispondeva molto bene al dinamismo di mio zio".
Luisa morì nel 1935. Non è sepolta in un
cimitero come tutti bensì in un mausoleo posto
in pieno centro a Perugia che ricorda a tutti la sua statura
imprenditoriale ed umana.
Tratto da "La borsa delle donne" Sesta Edizione
Roma 1994
Premio Marisa Bellisario
a cura di Lucia Centuori