Editoriale n. 32: Volete morire?
Continuate ad usare l'automobile!
Ovvero come ti reinvento la camera a gas per tutti. (Non
è uno scherzo, il problema è veramente grave
e riguarda tutti)
Di Federico De Nardi
Ieri per spostarmi ho utilizzato il treno e i piedi.
Dietro il biglietto ferroviario, c'era scritta una bellissima
frase:
il treno aiuta il pianeta: con questo
viaggio hai prodotto il 92% di anidride carbonica in meno
rispetto all'auto e l'88% in meno rispetto all'aereo.
(Dati IWW/INFRAS per Unione Mondiale delle
Ferrovie oppure: dati studio "TERM" dell'Agenzia
Europea dell'Ambiente).
Insomma oggi la situazione è, per l'ennesima volta,
drammatica. Le automobili, da mezzo di utilità
quale dovrebbe essere sono diventati uno strumento
di morte. E nessuno fa nulla, nessuno si oppone. Si
fanno tanti discorsi sulla salute, sulle diete,
sulla forma fisica... ma nessuno dice chiaro e tondo che
l'automobile è una pistola puntata contro tutti
e bisogna usarla il meno possibile perchè uccide
e occupa spazio e fa rumore. Possibile che sia così
necessaria? Enormi interessi finanziari legati al petrolio
e affini tappano la bocca a qualsivoglia governo responsabile,
anzi, i governanti non ci pensano proprio a limitare qesto
tipo d'inquinamento, troppi interessi e la vita è
così breve e i soldi da spendere meglio spenderli
in facezie e apparenze.
Il semplice cittadino non pensa a questi interessi da
capogiro, ma semplicemente che, alcuni devono recarsi
sul luogo di lavoro perché non ci sono mezzi pubblici
e appaiono all'orizzonte anche altri motivi... legati
allo scorrere dei tempi in cui viviamo: conosco più
di qualcuno che va a lavorare in auto perché ha
paura di prendere l'autobus e di essere scippato, violentato
o perché è certo un mezzo più comodo,
anche se a volte ho l'impressione che uno dei motivi sia
che uno sulla sua auto si sente sul suo territorio. L'autobus
o la corriera o il treno spaventano, sono la terra di
nessuno, non si sa chi sia il proprio vicino, c'è
sempre qualche furbo che vuole approfittare e magari ti
trovi 'alleggerito' e poi passi per un morto di fame ("viene
a lavorare in corriera!" "ma non ce l'hai la
macchina"). Il trasporto in 'comune' spaventa, provoca
disagio, ci costringe a vedere l'altrui e quindi ci mette
davanti a noi stessi, alle nostre reazioni e poi noi italiani
siamo spaventati da chi viaggia sulle corriere (sono tutti
extracommunitari) anche se a me è capitato di fare
belle non dico amicizie, ma almeno conoscenze interessanti
sui rispettivi usi e costumi e poi rimane certo il fattore
del gallismo nostrano, l'auto deve essere grossa, nuova,
possibilmente esotica, deve far sembrare potenti, grandi.
L'uso indiscriminato di tutte quelle auto con un unico
naufrago a bordo sta impestando l'aria che respiriamo,
lo smog aleggia sulla pianura padana senza fare esclusioni
tra città e campagna. Per respirare, gli esperti
dicono che l'unica possibilità è la fuga
verso il mare, dove c'è un vero e proprio abbattimento
dell'inquinamento (escluse ovviamente le città
marinare e i porti industriali!). Fino a quando resisteremo?
Possibile che ci voglia sempre la mannaia dall'alto o
migliaia di morti, per prendere delle decisioni faticose
ma utili? Perché quando c'è un po' di pioggerella
le auto aumentano a dismisura? Ci spaventa un po' di pioggia,
invece di uscire con addosso un bell'impermeabile e affrontare
gli elementi con un po' di spirito di avventura, di coraggio
(maschio? = sfidare gli elementi una volta era una prova
di coraggio! Adesso basta avere il macchinone e manco
saperlo guidare, visto gli incidenti...) Ma ecco qui divago,
esco di tema, stavo parlando dell'inquinamento ed ecco
che parlo della lontananza dell'uomo moderno dalla natura,
sempre più. Anche se questo allontanamento dell'uomo
dalla natura, non significa che l'uomo diventi più
civile, al contrario, la maleducazione è regina...
un esempio piccolo e meschinello: che cosa ne pensate
di tutti quegli individui al volante, fermi incolonnati
che sbadigliano a fauci spalancate, senza più mettersi
la mano davanti alle zanne, per decoro? o quelli che fanno
le pulizie del posacenere? Non sembrano, insomma, molto
civili o beneducati (ma chi insegna l'educazione oggi?).
Dicono che i bambini nelle grandi città già
nascano con una capacità polmonare ridotta. bell'affare,
altro che Chernobyl. Non potremo pensare un po' di più
alle nostre magagne invece che a quelle degli altri? Paura
di guardarsi allo specchio? O forse solo un'ignoranza
abissale, spaventosa?
Poi entra in gioco anche lo status symbol oltre il gallismo
già citato o l'essere alla moda: l'automobile in
molti parti d'Italia è usata non solo come strumento,
come mezzo necessario per le tribolate proli d'Italia,
ma in molti strati sociali è il simbolo del successo,
dell'avercela fatta nella vita, a livelli d'apoteosi,
anche se poi scopriamo che costoro la stanno comprando
a rate e si sono indebitati fino al collo per acquistare
un pezzo di ferraglia che appena uscita dalle porte dei
poveri, poverissimi (lo dicono le dichiarazioni dei redditi)
concessionari valgono già il 30% in meno! Provate
infatti a fare retromarcia e dire al venditore che non
la volete più...ve l'acquisterà come 'usata'.
Pensateci su, quindi, se decidete di acquistare un'auto
e se non potete proprio farne a meno, cercate di usarla
solo per necessità, ingegnatevi a trovare delle
alternative, ci sono sempre!
Basta pensare, ma 'pensare' è una cosa faticosa,
vero? Meglio guardare la televisione, anche qui ci sarebbe
un lungo discorso da fare, ma adesso prendo la bicicletta,
rigorosamente a pedali, non elettrica, che del Bolex non
ne ho ancora bisogno: in realtà invidio i 'viniziani'
e quelli delle piccole isole che non hanno bisogno della
'macchina', ma al massimo del barchino e in cambio hanno
tanto silenzio, tanta tranquillità e muscoli in
più...