nu. 32 anno terzo¬ 1 novembre 2006 mensile online gratuito
Abcveneto, mensile online su Treviso, il Veneto, il Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte etc...
rubrica

Editoriale n. 32: Volete morire?


Continuate ad usare l'automobile! Ovvero come ti reinvento la camera a gas per tutti. (Non è uno scherzo, il problema è veramente grave e riguarda tutti)

Di Federico De Nardi

Ieri per spostarmi ho utilizzato il treno e i piedi. Dietro il biglietto ferroviario, c'era scritta una bellissima frase:

il treno aiuta il pianeta: con questo viaggio hai prodotto il 92% di anidride carbonica in meno rispetto all'auto e l'88% in meno rispetto all'aereo.

(Dati IWW/INFRAS per Unione Mondiale delle Ferrovie oppure: dati studio "TERM" dell'Agenzia Europea dell'Ambiente).

Insomma oggi la situazione è, per l'ennesima volta, drammatica. Le automobili, da mezzo di utilità quale dovrebbe essere sono diventati uno strumento di morte. E nessuno fa nulla, nessuno si oppone. Si fanno tanti discorsi sulla salute, sulle diete, sulla forma fisica... ma nessuno dice chiaro e tondo che l'automobile è una pistola puntata contro tutti e bisogna usarla il meno possibile perchè uccide e occupa spazio e fa rumore. Possibile che sia così necessaria? Enormi interessi finanziari legati al petrolio e affini tappano la bocca a qualsivoglia governo responsabile, anzi, i governanti non ci pensano proprio a limitare qesto tipo d'inquinamento, troppi interessi e la vita è così breve e i soldi da spendere meglio spenderli in facezie e apparenze.
Il semplice cittadino non pensa a questi interessi da capogiro, ma semplicemente che, alcuni devono recarsi sul luogo di lavoro perché non ci sono mezzi pubblici e appaiono all'orizzonte anche altri motivi... legati allo scorrere dei tempi in cui viviamo: conosco più di qualcuno che va a lavorare in auto perché ha paura di prendere l'autobus e di essere scippato, violentato o perché è certo un mezzo più comodo, anche se a volte ho l'impressione che uno dei motivi sia che uno sulla sua auto si sente sul suo territorio. L'autobus o la corriera o il treno spaventano, sono la terra di nessuno, non si sa chi sia il proprio vicino, c'è sempre qualche furbo che vuole approfittare e magari ti trovi 'alleggerito' e poi passi per un morto di fame ("viene a lavorare in corriera!" "ma non ce l'hai la macchina"). Il trasporto in 'comune' spaventa, provoca disagio, ci costringe a vedere l'altrui e quindi ci mette davanti a noi stessi, alle nostre reazioni e poi noi italiani siamo spaventati da chi viaggia sulle corriere (sono tutti extracommunitari) anche se a me è capitato di fare belle non dico amicizie, ma almeno conoscenze interessanti sui rispettivi usi e costumi e poi rimane certo il fattore del gallismo nostrano, l'auto deve essere grossa, nuova, possibilmente esotica, deve far sembrare potenti, grandi. L'uso indiscriminato di tutte quelle auto con un unico naufrago a bordo sta impestando l'aria che respiriamo, lo smog aleggia sulla pianura padana senza fare esclusioni tra città e campagna. Per respirare, gli esperti dicono che l'unica possibilità è la fuga verso il mare, dove c'è un vero e proprio abbattimento dell'inquinamento (escluse ovviamente le città marinare e i porti industriali!). Fino a quando resisteremo? Possibile che ci voglia sempre la mannaia dall'alto o migliaia di morti, per prendere delle decisioni faticose ma utili? Perché quando c'è un po' di pioggerella le auto aumentano a dismisura? Ci spaventa un po' di pioggia, invece di uscire con addosso un bell'impermeabile e affrontare gli elementi con un po' di spirito di avventura, di coraggio (maschio? = sfidare gli elementi una volta era una prova di coraggio! Adesso basta avere il macchinone e manco saperlo guidare, visto gli incidenti...) Ma ecco qui divago, esco di tema, stavo parlando dell'inquinamento ed ecco che parlo della lontananza dell'uomo moderno dalla natura, sempre più. Anche se questo allontanamento dell'uomo dalla natura, non significa che l'uomo diventi più civile, al contrario, la maleducazione è regina... un esempio piccolo e meschinello: che cosa ne pensate di tutti quegli individui al volante, fermi incolonnati che sbadigliano a fauci spalancate, senza più mettersi la mano davanti alle zanne, per decoro? o quelli che fanno le pulizie del posacenere? Non sembrano, insomma, molto civili o beneducati (ma chi insegna l'educazione oggi?). Dicono che i bambini nelle grandi città già nascano con una capacità polmonare ridotta. bell'affare, altro che Chernobyl. Non potremo pensare un po' di più alle nostre magagne invece che a quelle degli altri? Paura di guardarsi allo specchio? O forse solo un'ignoranza abissale, spaventosa?

Poi entra in gioco anche lo status symbol oltre il gallismo già citato o l'essere alla moda: l'automobile in molti parti d'Italia è usata non solo come strumento, come mezzo necessario per le tribolate proli d'Italia, ma in molti strati sociali è il simbolo del successo, dell'avercela fatta nella vita, a livelli d'apoteosi, anche se poi scopriamo che costoro la stanno comprando a rate e si sono indebitati fino al collo per acquistare un pezzo di ferraglia che appena uscita dalle porte dei poveri, poverissimi (lo dicono le dichiarazioni dei redditi) concessionari valgono già il 30% in meno! Provate infatti a fare retromarcia e dire al venditore che non la volete più...ve l'acquisterà come 'usata'. Pensateci su, quindi, se decidete di acquistare un'auto e se non potete proprio farne a meno, cercate di usarla solo per necessità, ingegnatevi a trovare delle alternative, ci sono sempre!

Basta pensare, ma 'pensare' è una cosa faticosa, vero? Meglio guardare la televisione, anche qui ci sarebbe un lungo discorso da fare, ma adesso prendo la bicicletta, rigorosamente a pedali, non elettrica, che del Bolex non ne ho ancora bisogno: in realtà invidio i 'viniziani' e quelli delle piccole isole che non hanno bisogno della 'macchina', ma al massimo del barchino e in cambio hanno tanto silenzio, tanta tranquillità e muscoli in più...

Di Federico De Nardi

 

Segnala il sito
Tuo Nome Tua Email Nome Amico Email Amico
Powered by
Risorse Internet

a cura di Abcveneto

ABCVeneto®: sulla rete dal 1 marzo 2004