Follina: i "Silenzi di un nuovo tempo"... dei
Caminantes
Secondo appuntamento con i "Silenzi
di un nuovo tempo" a Follina, sabato 4 novembre, a
partire dalle 17
a cura di Abcveneto
A Toledo sul muro di un chiostro del 1300 ho letto una scritta:
<Caminantes no hay caminos hay que caminar>. È
il Wanderer di Nietzsche, della continua ricerca, del Prometeo
di Cacciari. È il mare sul quale si va inventando,
scoprendo la rotta. E' veramente la sconfinatezza del continuo,
la continuità degli infiniti universi di Giordano
Bruno, camminante che amo molto ( Luigi Nono)
Un debutto, intenso, emozionante e molto partecipato, quello
di "Caminantes - silenzi di un nuovo tempo", che
domenica 29 ottobre ha portato una felice sintesi di arte
e spiritualità di ieri e di oggi nel Santuario dei
Santi Vittore e Corona di Feltre. Numeroso il pubblico che
ha voluto assistere a questo lungo concerto-evento che nella
prima parte ha messo in rilievo soprattutto le straordinarie
capacità del Coro Camerata Silesia di Katovice (Polonia)
nell'interpretazione delle musiche cinquecentesche di Josquin
Després e Gesualdo Da Venosa, mentre la seconda parte
dei concerto ha impegnato lo stesso coro in "Das atmende
Klarsein" di Luigi Nono, opera che è anche il
nucleo centrale del celebre Prometeo dell'autore veneziano,
eseguita ai flaui da Roberto Fabbriciani e ai live electronics
da Alvise Vidolin, che furono proprio gli interpreti della
prima esecuzione assoluta della celebre "tragedia dell'ascolto"
del mai troppo compianto "Gigi". Particolarmente
suggestivi, poi, gli allestimenti illuminotecnici di Elisabetta
Brusa, che hanno ulteriormente permeato di spiritualità
l'intero concerto, così come le opere di Luigi Viola
esposte nella Sala del Refettorio del Santuario (mostra
visitabile fino al 12 novembre), la cui esposizione si è
inaugurata proprio tra la prima e la seconda parte del concerto.
Particolarmente felice, quindi, il "primo passo"
di Caminantes, artistica ideata e diretta da Nicola Cisternino
- allievo del compositore Sylvano Bussotti - aperta ai temi
della pluralità artistico-culturale e al dialogo
fra le varie tradizioni religiose. Un progetto che si svilupperà
attraverso incontri tra i suoni del nostro e di altri tempi,
in una sorta di interrogazione che trasforma la molteplicità
e la complessità della condizione umana contemporanea
in esperienze della creazione artistica.
Cresce, dunque, l'attesa, per il "secondo passo"
di questo cammino, fissato nellìAbbazia Santuario
di Santa Maria a Follina (Tv), sabato 4 novembre a partire
dalle 17, alternando nuovamente sensibilità musicali
di ieri e di oggi, giochi di luce ed arti visive, per un
cammino nel contemporaneo, nell'antico, nella bellezza senza
tempo.
PROGRAMMA DEL CONCERTO DI SABATO 4 NOVEMBRE 2006 FOLLINA
(TV), ABBAZIA SANTUARIO DI S. MARIA
ore 17.00: CONCERTO Prima parte Ave Maria, Pater Noster,
Alleluia, De Angelis Antifone, laude, inni e mottetti intorno
alla vocalità di Giacinto Scelsi Capella Ducale Venetia
- Direttore: Livio Picotti
ore 18.00 NICOLA CISTERNINO Preghiere di Fontevraud (2004)
Preghiere di Follina (2006) Dialogo del Chiostro (da David
Maria Turoldo) Inaugurazione dell'installazione ed esposizione
delle opere Sala del Refettorio (4 - 12 novembre)
ore 19.00 CONCERTO
Seconda parte GIACINTO SCELSI (La Spezia 1905 - Roma 1988)
Composizioni per orchestra d'archi Elohim (op. post.) per
10 archi Natura Renovatur (1967) per 11 archi Anagamin (1965)
per 11 archi Ohoi I principi creativi (1966) per 16 archi
Orchestra d'archi Siddharta - Direttore: Nicola Costernino
INGRESSO LIBERO
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI FOLLINA
L'Abbazia Cistercense di Santa Maria di Follina ( secoli
XII-XIII) è la singolare testimonianza di uno straordinario
cammino di ascesi monastica, di cultura, di arte. L'arte
cistercense che dà forma all'abbazia di Follina porta
una "notizia" di bellezza e di vita. Figlia di
quella di Clairvaux essa conserva ed esprime il pensiero
e l'estetica di Bernardo abate, che secondo Georges Duby
"si fonda su un'arte della parola la cui potenza generatrice
era in grado di tradurre le aspirazioni del rinnovamento
monastico in una architettura scarna ed essenziale, dove
dominano la pietra e i giochi di luce e che pretese di rappresentare
qui sulla terra l'immagine di una città perfetta".
Alla radice, infatti, di tutto il pensiero di San Bernardo
e dell'arte cistercense, di cui l'Abbazia di Follina è
singolare esempio, si colloca ciò che invoca e giustifica
la creazione artistica."Con la disposizione delle parole,
con gli accordi della musica e il concerto di tutti, con
la connessione delle pietre e la disposizione dei muri induce
a risvgliare l'uomo dal suo assopimento, stimolare, eccitare
la mente, illumnarlo e aiutare quella memorizzazione delle
origini che è la vittoria sulla carne, sul peccato,
sulla notte" (Duby)
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