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Nobel a Yunos occasione per scoprire il microcredito


Fondazione Fontana Onlus tra le prime organizzazioni italiane ad aver ospitato alla manifestazione World Social Agenda il fondatore della Grameen Bank e, nel maggio scorso, il suo braccio destro Nurjahan Begum. E il 24 e 25 novembre alla libera università di Bolzano un incontro per parlare di Asia e microcredito.

a cura di Abcveneto

Numerose le felicitazioni delle associazioni e del microcredito italiano per l'assegnazione del premio Nobel per la pace è stato assegnato a Muhammad Yunus e alla Grameen Bank, la 'banca del villaggio' che l'economista del Bangladesh ha fondato nel 1976 e che fornisce microcredito, vale a dire prestiti ai poveri per aiutarli a creare piccole attività. Il portale Unimondo della Fondazione Fontana ha ricordato non solo l'intervento di Yunus nell'ambito della World Social Agenda del 2000 (Padova e Trento) ma anche l'intervento di Nurjahan Begum - direttore generale della Grameen a Civitas nell'edizione 2006 della manifestazione, organizzata a Padova dalla Fondazione nel maggio scorso. Intervento reso possibile grazie alla collaborazione del gruppo Banca Etica ed Etimos. La Grameen Bank, si è specializzata in prestiti da 25 a 100 dollari accordati a gruppi di donne nei villaggi e ha consentito di fornire a 12 milioni di persone, il 10% della popolazione del Bangladesh, le condizioni per avviare attività autonome. Il modello solidale di Yunus è stato esportato in una sessantina di paesi in via di sviluppo e applicato anche dalla Banca Mondiale e da altre organizzazioni. Creata nel 1976 come istituzione non governativa, la Grameen Bank ha ottenuto nel 1983 lo statuto di banca: oggi ha 1.084 filiali dove lavorano 12.500 persone. I clienti in 37mila villaggi sono 2 milioni e 100mila, per il 94 per cento donne. Il sistema non sembra essere in perdita: il 98 per cento dei prestiti viene restituito - riporta la banca. "Abbiamo cominciato in alcuni villaggi del Bangladesh 25 anni fa, ora siamo presenti in molti Paesi, facciamo prestiti a 2,4 milioni di persone, il 95% sono donne" - aveva esordito in occasione della sua partecipazione a World Social Agenda 2000 Yunus. "Sono prestiti piccoli, dai 100 ai 200 dollari, che aiutano queste persone a cambiare la loro vita. Prestiti sulla parola, una stretta di mano e via". "La povertà non è stata creata dai poveri" - aveva tenuto a sottolineare davanti a una sala gremita Muhammad Yunus enunciando il suo "credo finanziario", articolato in pochi punti: "Il prestito è un diritto, se non lo capisce sarà difficile difendere anche gli altri diritti umani; in qualunque individuo vi è la capacità di affrancarsi dalla povertà se le istituzioni non negano questo diritto; possiamo sradicare la povertà se spingiamo queste istituzioni a prestare le risorse necessarie non a chi ha già, ma a chi non ha nulla; nei Paesi poveri sono le donne i veri motori dello sviluppo, che lavorano duro, sopportano il peso maggiore della povertà, è a loro che bisogna fare i prestiti".

E' necessario pertanto, utilizzando lo strumento del microcredito, definire specifiche regole nella realizzazione dei programmi di sviluppo economico: se non vi è una disciplina che dia indicazioni precise è tuttavia è oggi possibile classificare alcune metodologie di microcredito che possono dare un orientamento di carattere generale. Resta il fatto che secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, l'80% della popolazione mondiale ottiene solo il 5,4% del credito erogato dal sistema bancario internazionale. L'esclusione finanziaria è presente anche nei paesi ricchi: secondo l'indagine sui bilanci delle famiglie di Banca d'Italia, in Italia oltre 2 milioni 900 mila famiglie, il 14,1% del totale, non accedono ai servizi bancari. E non è un caso che la Fondazione Fontana, tra le prime organizzazioni italiane ad aver invitato Yunus in Italia, abbia, statutariamente, un'attenzione peculiare al microcredito. Proprio di microcredito e di Asia si parlerà il 24-25 novembre alla World Social Agenda che avrà luogo alla libera università di Bolzano.

 

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