A tavola con Gioia: la crema fritta
Evviva Giuseppe Maffioli!
A cura di Gioia
Non la ricordavo più, non l'avevo più
sentita nominare. Il Maffioli (Il Ghiottone, 1992, Morganti
Editore), mi ha fatto ricordare ciò che mio padre
mi descriveva come dolce della sua infanzia: la crema
fritta. Non è certo una ricetta light, ma come
piatto unico può attenuare eventuali, inevitabili
sensi di colpa.
Ve la propongo così come il Maffioli l'ha tramandata
ai posteri.
"Far
bollire un litro di latte con la scorzetta di mezzo limone.
Lavorate quattro uova intere e quattro tuorli con 150
grammi di zucchero. Aggiungere poi un ugual peso di fior
di farina stemperandola con l'aggiunta di qualche cucchiaiata
di latte appena tiepido. Salate lievemente il latte rimasto
e rimetterlo sul fuoco, quando è abbastanza caldo
aggiungervi la mescolanza già preparata che dovrà
essere ben fluida. Rimescolate e portate ad ebollizione.
Continuare a rimescolare sempre almeno per una decina
di minuti dall'inizio dell'ebollizione. Prima di togliere
la crema dal fuoco aggiungere un bicchierino di un rosolio
molto aromatico. Si verserà in un piatto largo,
bagnato dallo stesso rosolio, e col coltello la si ridurrà
ad uguale altezza. Si lascerà raffreddare e si
taglierà a losanghe, che verranno passate all'albume
sbattuto (quello dei quattro tuorli), poi nel pangrattato
e quindi fritte nel burro.
A cura di Gioia
a cura di Abcveneto