Andar per boschi e valli... in Abruzzo
"Ti va di passare il ferragosto
a Ovindoli?"
"Perché no?!"
Per un anno, rinuncio alle nostre belle Dolomiti per scoprire
il fascino delle montagne abruzzesi.
Di Vanna Antiga
Zaino
in spalla, prendo il treno che da Venezia scende fino
a Pescara, un Intercity strapieno di vacanzieri con destinazione
Lecce. A Pescara cambio treno. Salgo su un regionale diretto
a Roma. Lungo il tragitto, vedo mutare lentamente il paesaggio;
lasciata la costa adriatica, entro nel cuore dell'Abruzzo,
nell'Appennino centrale, in un territorio montano che
sembra ancora conservare quel carattere genuino e selvaggio
che le montagne venete hanno in parte perduto. Una compagna
di viaggio, proveniente da Taranto e diretta come me a
Celano-Ovindoli, mi spiega che da anni sceglie di trascorrere
le sue vacanze estive sull'Altopiano delle Rocche, luogo
ideale per gli amanti della natura, delle passeggiate
a piedi e a cavallo.
Arriviamo alla piccola stazione ferroviaria di Celano,
e finalmente raggiungo Ovindoli dopo 20 minuti d'auto.
La prima sensazione è data dalla forza del vento,
un vento che scompiglia i capelli e che mi dà subito
una sferzata di energia. Viene voglia di andare controcorrente,
di sfidarne l'impeto.
E così sarà. Perché, nonostante alcune
giornate fredde, ho voglia di camminare per godermi l'aria
pura, i boschi, le ampie distese dei prati che circondano
il paese.
Ovindoli, al limite meridionale dell'Altopiano delle
Rocche, circondato dal Velino e dal Sirente, sorge all'interno
del Parco regionale omonimo, a 1375 mt. s.l.m.
È facilmente raggiungibile sia da Roma che da Pescara,
dalle quali dista un centinaio di chilometri.
Il
suo centro storico è arroccato su una guglia carbonatica.
Le origini storiche risalgono al periodo delle scorrerie
barbariche, ma della torre difensiva non rimane purtroppo
alcuna traccia. Dell'antico borgo del XIII secolo si è
invece conservata una delle porte d'accesso alle mura,
e un antico palazzetto che la tradizione popolare ricorda
come la "casa del Re Zappone".
Salgo e scendo le strette viuzze in acciottolato del
vecchio borgo, e mi soffermo a osservare gli stipiti delle
porte d'ingresso delle case, proprietà di ovindolesi
e oggi, in buona parte, di turisti provenienti dalla capitale,
i quali hanno scelto Ovindoli come meta di vacanza sia
estiva che invernale.
La serata del 16 agosto mi riserverà, lungo questi
vicoletti, uno spettacolo inatteso, dal suggestivo titolo
"Rumori di sottofondo", una kermesse di gruppi
musicali locali che intrattengono i turisti fino a mezzanotte
nelle piazzette e negli slarghi del borgo. Serata molto
attesa ed apprezzata, vista la grande quantità
di persone che incrocio in questo entusiasmante viavai
notturno.
Scendendo invece, di giorno, nella piazza centrale, entro
nella dimensione della quotidianità - seppur vacanziera
- di Ovindoli.Questo è davvero un luogo d'incontro,
di osservazione, di dialogo. Puoi stare lì seduto
a leggere, a chiacchierare con la gente, ad attendere
gli amici, o semplicemente guardarti intorno.
A
un tratto, sento il desiderio di muovermi. Ripenso alle
parole della mia compagna di viaggio, e progetto una passeggiata.
Destinazione: val d'Arano, meta preferita per camminate
a piedi o a cavallo, ma frequentata anche da chi sceglie
di fare una bella corsa in bici. Mi immergo nel verde,
e respiro a pieni polmoni l'aria della montagna, circondata
da un paesaggio indimenticabile.
Peccato che le vacanze siano sempre troppo brevi! Questo
è un posto da scoprire un po' alla volta
Ci sarà l'occasione per un'altra vacanza a Ovindoli,
magari d'inverno? Per ora provo solo ad immaginarmela,
guardando le foto che gli amici ovindolesi hanno pubblicato
nel loro sito internet
www.ovindolialcentro.it.
Insomma: è bello andar per boschi e valli
in
Abruzzo!
Di Vanna Antiga
a cura di Abcveneto