nu. 30 anno terzo¬ 1 settembre 2006 mensile online gratuito
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Andar per boschi e valli... in Abruzzo


"Ti va di passare il ferragosto a Ovindoli?"
"Perché no?!"
Per un anno, rinuncio alle nostre belle Dolomiti per scoprire il fascino delle montagne abruzzesi.

Di Vanna Antiga

Zaino in spalla, prendo il treno che da Venezia scende fino a Pescara, un Intercity strapieno di vacanzieri con destinazione Lecce. A Pescara cambio treno. Salgo su un regionale diretto a Roma. Lungo il tragitto, vedo mutare lentamente il paesaggio; lasciata la costa adriatica, entro nel cuore dell'Abruzzo, nell'Appennino centrale, in un territorio montano che sembra ancora conservare quel carattere genuino e selvaggio che le montagne venete hanno in parte perduto. Una compagna di viaggio, proveniente da Taranto e diretta come me a Celano-Ovindoli, mi spiega che da anni sceglie di trascorrere le sue vacanze estive sull'Altopiano delle Rocche, luogo ideale per gli amanti della natura, delle passeggiate a piedi e a cavallo.
Arriviamo alla piccola stazione ferroviaria di Celano, e finalmente raggiungo Ovindoli dopo 20 minuti d'auto.
La prima sensazione è data dalla forza del vento, un vento che scompiglia i capelli e che mi dà subito una sferzata di energia. Viene voglia di andare controcorrente, di sfidarne l'impeto.
E così sarà. Perché, nonostante alcune giornate fredde, ho voglia di camminare per godermi l'aria pura, i boschi, le ampie distese dei prati che circondano il paese.

Ovindoli, al limite meridionale dell'Altopiano delle Rocche, circondato dal Velino e dal Sirente, sorge all'interno del Parco regionale omonimo, a 1375 mt. s.l.m.
È facilmente raggiungibile sia da Roma che da Pescara, dalle quali dista un centinaio di chilometri.
Il suo centro storico è arroccato su una guglia carbonatica. Le origini storiche risalgono al periodo delle scorrerie barbariche, ma della torre difensiva non rimane purtroppo alcuna traccia. Dell'antico borgo del XIII secolo si è invece conservata una delle porte d'accesso alle mura, e un antico palazzetto che la tradizione popolare ricorda come la "casa del Re Zappone".

Salgo e scendo le strette viuzze in acciottolato del vecchio borgo, e mi soffermo a osservare gli stipiti delle porte d'ingresso delle case, proprietà di ovindolesi e oggi, in buona parte, di turisti provenienti dalla capitale, i quali hanno scelto Ovindoli come meta di vacanza sia estiva che invernale.
La serata del 16 agosto mi riserverà, lungo questi vicoletti, uno spettacolo inatteso, dal suggestivo titolo "Rumori di sottofondo", una kermesse di gruppi musicali locali che intrattengono i turisti fino a mezzanotte nelle piazzette e negli slarghi del borgo. Serata molto attesa ed apprezzata, vista la grande quantità di persone che incrocio in questo entusiasmante viavai notturno.

Scendendo invece, di giorno, nella piazza centrale, entro nella dimensione della quotidianità - seppur vacanziera - di Ovindoli.Questo è davvero un luogo d'incontro, di osservazione, di dialogo. Puoi stare lì seduto a leggere, a chiacchierare con la gente, ad attendere gli amici, o semplicemente guardarti intorno.

A un tratto, sento il desiderio di muovermi. Ripenso alle parole della mia compagna di viaggio, e progetto una passeggiata. Destinazione: val d'Arano, meta preferita per camminate a piedi o a cavallo, ma frequentata anche da chi sceglie di fare una bella corsa in bici. Mi immergo nel verde, e respiro a pieni polmoni l'aria della montagna, circondata da un paesaggio indimenticabile.

Peccato che le vacanze siano sempre troppo brevi! Questo è un posto da scoprire un po' alla volta…
Ci sarà l'occasione per un'altra vacanza a Ovindoli, magari d'inverno? Per ora provo solo ad immaginarmela, guardando le foto che gli amici ovindolesi hanno pubblicato nel loro sito internet…


www.ovindolialcentro.it. Insomma: è bello andar per boschi e valli…in Abruzzo!



Di Vanna Antiga

 

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a cura di Abcveneto

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