Arte? Welcome to Conegliano
Un pomeriggio con LINO DINETTO:
dal 9 settembre al 22 ottobre 2006, Palazzo Sarcinelli
(uno degli edifici storici di Conegliano) ospiterà:
Elegantia, mostra delle opere pittoriche di Lino Dinetto.
E' un onore e un grosso impegno ospitare uno tra i più
grandi maestri d' arte contemporanea veneta.
A cura di Camilla
Bortoluzzi
Lino Dinetto ha avuto una tipica formazione da artista:
nasce ad Este (PD) nel 1927, già da giovanissimo
si trasferisce a Venezia per dedicarsi a studi artistici.
A quindici anni si sposta a Milano per assistere agli
insegnamenti di Sironi e Carrà; concluderà
il suo percorso formativo a Montevideo (Spagna), dove
dirigerà le sezioni di Pittura e Disegno dell'
istituto de Bellas Artes.
Nel corso della sua adolescenza e maturità, Dinetto,
si concentrerà soprattutto su correnti artistiche
moderne, come: futurismo e cubismo. Ciò nonostante,
Elegantia, non rispecchia interamente tali studi. Vi sono
chiaramente influenze di natura astratta e surrealista,
un esempio su tutti: " Amiche ". Esso rappresenta
due donne sedute su un prato, immortalate nel momento
in cui quella posta a sinistra si sta spazzolando i capelli
riccioli. Lo sfondo, palesemente astratto, è dato
da macchie verdi e marroni, forse rappresentanti delle
montagne o degli alberi.
Una caratteristica che accomuna l' intera mostra è
il ripetersi di temi costanti, i quali vengono riproposti
di volta in volta con alcune semplici variazioni. Tutti
i quadri quindi che riprendono lo stesso argomento hanno
di conseguenza lo stesso titolo. I più conosciuti
e importanti riguardano: Venezia, nature morte, ritratti
di donne caratterizzate dai capelli ricci, spesso raccolti
e da una carnagione grigiastra. Sono soprattutto queste
figure femminili che colpiscono maggiormente l' attenzione
dell' osservatore: caratterizzate da un' intrisa eleganza,
esprimono probabilmente la parte infantile del pittore.
Ogni figura ha dei particolari tratti somatici che si
ripetono in ogni quadro: occhi scuri e piccoli, viso paffuto,
capelli intrecciati da nastri anche non colorati. Tutto
ciò mescolato insieme esprime una sensazione di
purezza e castità, in contrasto però con
la carnagione grigiastra, una carnagione quasi sporca
che mal si addice alla dolcezza della figura. Ancora più
disorientante è l' abbigliamento delle ragazzine,
molto succinto, lascia intravedere un seno per l' appunto
ancora infantile e inesperto. I quadri invece che rappresentano
Venezia, sono quadri per lo più rappresentativi
che si limitano a descrivere la città in quanto
tale e non le persone che la abitano. Ogni " Venezia
" è ripresa da un' angolazione diversa, ma
ciò che le accomuna è il colore, cioè
il blu. Un colore freddo e distaccato che rende la città
eterea e lontana allo stesso tempo.
Un altro motivo ricorrente è quello religioso:
fanno parte della mostra molti bozzetti preparatori per
la Cappella di Santa Chiara della Basilica di Sant' Antonio
a Padova. Tutti quanti sono stati fatti con la tecnica
del carboncino e rappresentano soprattutto monaci con
abiti medievali e angeli. In generale, comunque, è
forte il sentimento religioso in Dinetto. Sono opera sua
ad esempio gli affreschi presenti nel chiostro di S. Maria
in Campis a Foligno, intitolati " Storie monastiche
", oppure, le vetrate dell' abbazia di Monte Oliveto
Maggiore.
E' singolare come un artista " specializzato "
in arte moderna riesca a conciliare un mondo in cui certezze
e regole non esistono ad un mondo in cui vi è un
preciso senso logico delle cose. Probabilmente è
proprio questo che fa di Dinetto un artista così
squisitamente poliedrico e singolare.
A cura di Camilla
Bortoluzzi
a cura di Abcveneto