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Nu. 41, IV - 1 agosto 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Il Tempo di Blanca


Quando le parole ti vengono a mancare e tutto ciò che resta è uno sguardo e una manciata di ricordi.

Di Camilla Bortoluzzi

Marcela SerranoSiamo in Cile, periodo post dittatura e desaparecidos: Blanca è una ricca donna cilena, proveniente da una famiglia di proprietari terrieri. Lei non sa se i desaparecidos siano esistiti davvero e, in realtà, non se ne è mai preoccupata veramente fino in fondo, finchè… saranno le amiche Victoria e Sofia a trascinarla nella realtà “scomoda” di Santiago del Cile.

Una realtà fatta di donne che marciano nelle piazze con le immagini dei propri cari scomparsi nel nulla, una realtà in cui, scoprire, è diventata l’ unica ragione di vita per molte persone. Una Blanca perbenista entrerà a far parte di questo mondo, sospinta oltre tutto dall’ amore per un ex perseguitato politico che, con il suo aspetto di angelo non puro, le insegnerà cosa vuol dire soffrire fino in fondo il dolore e, allo stesso tempo, scappare da esso.

Scritto con magnifico sentimento, con parole che entrano nella pelle e negli occhi come fossero schegge di vetro, “Il tempo di Blanca”, si rivela essere senza dubbio un romanzo penetrante, doloroso e appassionante.

Un romanzo narrato per lo più dalla protagonista stessa, che racconterà cosa vuol dire entrare in un mondo totalmente diverso, problematico, e, improvvisamente, non avere più le capacità fisiche per cambiarlo.

il tempo di Blanca-feltrinelli editoreScritto nel 1998 da Marcela Serrano e pubblicato da Feltrinelli, il libro in questione si trova in tutte le librerie a 7,00 euro.

Dal sito Feltrinelli Editore: Dopo il carosello sentimentale di voci femminili in Noi che ci vogliamo così bene, Marcela Serrano torna con un romanzo per voce sola ambientato a Santiago del Cile dopo la dittatura. Blanca è una donna di ottima famiglia che fino al giro di boa dei quarant'anni ha sempre vissuto in un mondo protetto e lontano dalla realtà, in una casa-fortezza con madre, fratelli, sorelle, marito e figli. Fino a quando alcuni eventi vengono a sconvolgere la linearità della sua esistenza.Quanto può essere ipocrita e vuoto l'ambiente di origine? Un terremoto esistenziale, un bivio obbligato: è il momento delle scelte. Ma il grido di Blanca non si può levare: un'improvvisa, quasi metaforica malattia – l'afasia – la rende incapace di comunicare con l'esterno. E allora sprofonda davvero in un mondo a parte, un mondo "bianco" popolato di ricordi, sensazioni e frustrazioni. Dopo il primo smarrimento, però, Blanca si decide per la vita e inventa un nuovo linguaggio, quello degli occhi, "e con questi occhi racconterò la mia storia." La storia di una donna, per donne, creature condannate alla solitudine e al silenzio, perché il mondo che hanno dentro è l'universo intero, incomunicabile ai più. Una storia da leggere come un invito a chi è ancora in tempo a non rimandare, a dire tutte le parole che nascono dentro, a non lesinare amore.

Le foto sono state tratte da: http://www.cinelatinotrieste.org/fest2003/eintserrano.htm e http://www.alfaguara.santillana.es/

Di Camilla Bortoluzzi

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