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Nu. 41, IV - 3 agosto 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

MILENA MILANI RISPONDE ALL’ASSESSORE ALLA CULTURA MOLTENI SULLA STORIA DEL FOTOROMANZO “PICASSO & PISTOLE” A SAVONA


http:/ / www.ivg.it Mi è stato segnalato il testo dell’Assessore alla Cultura del Comune di Savona, Molteni, il quale per conto dell’amministrazione comunale ha replicato a un mio scritto precedente, facendo uscire su Internet del 13 luglio 2007 la sua versione dei fatti.

A cura di Abcveneto

Milena Milani a VeneziaRispondo con ritardo e mi scuso, ma questa polemica, che non approda a niente, davvero mi sta diventando odiosa. Anche perché le parole di Molteni sono volutamente settarie. Comunque riepilogo quanto è accaduto. “Truelove” di Ferro ha prodotto e fatto stampare un fascicolo dal titolo “Picasso & Pistole-24 ore per una rapina”, in cui si narra di una banda di ladri che cercano di rubare un Picasso (che è il mio ritratto, esposto a Palazzo Gavotti a Savona, alla Fondazione Museo di Arte Contemporanea Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo, e donato con molte altre opere di mia proprietà alla mia città natale).

Nel fotoromanzo gli attori sono funzionari e assessori del Comune e della Provincia di Savona (c’è anche Molteni). Non sono mai stata avvertita dalla “Truelove” di Ferro che il soggetto riguardasse un furto, sia pure sventato. Quando leggevo su quotidiani cittadini e altrove le notizie del fotoromanzo non veniva mai citata la trama. Non ho ricevuto l’invito per il 12 luglio 2007 (serata con visita alle sale insieme agli assessori-attori) né il fascicolo in questione. Nelle sue telefonate, “Truelove” di Ferro non accennava mai all’intreccio. E invece che cosa è successo? Il nome della Fondazione è stato usato come “collaboratore” con il Comune di Savona nei confronti del fumetto e, sino a oggi 27 luglio 2007, nessuno mi ha dato spiegazioni. O mi ha chiesto scusa. Molteni ha inviato addirittura su Internet lo scritto che mi è stato indicato, dove si dice che chiederà chiarimenti a “Truelove” di Ferro, ma intanto il tempo passa e lui non si sogna di farmi una telefonata, di mandarmi una e-mail oppure una lettera vera e propria. Così anch’io mi rivolgo a Internet, e trovo che tale maniera di agire è di una gravità assoluta. Inoltre l’Assessore si dichiara soddisfatto dell’afflusso di pubblico nelle sale della Fondazione, della iniziativa tanto “nuova e fresca”, che ha mobilitato televisioni, radio e giornali. Termina il suo intervento dicendo che probabilmente la mia reazione è volta “a mascherare la sostanziale inattività” della mia Istituzione. Gli rispondo che ho regalato alla città (quindi anche a lui) un patrimonio di arte e poesia, che difenderò a spada tratta. Molteni come nuovo consigliere di diritto, nominato dal Sindaco, afferma che vuole chiedere “la convocazione di una riunione” per i programmi futuri della Fondazione stessa. Sono lieta del suo impegno, ma voglio fargli notare che à facile fare cultura con il denaro pubblico. Quando poi si sovvenzionano i fotoromanzi e ci si traveste da attori, suggerendo anche ai ladri un furto, l’evento è davvero sbalorditivo, e non “divertente, intelligente, originale e utile” secondo le sue parole. Il potere politico può stravolgere gli esseri umani. Per fortuna ce ne sono altri che, con me, Milena Milani, Presidente a vita della Fondazione, firmano queste righe.

Eccoli: Silvio Riolfo Marengo, vicepresidente, critico d’arte, poeta, saggista, organizzatore culturale; Simona Poggi, consigliere, critico d’arte, scrittrice; Lorenza Rossi, consigliere, storica dell’arte contemporanea; Michela Savaia, consigliere, scultrice, operatrice culturale. Tutti insieme andiamo avanti nel nostro lavoro, cercando di fare sempre meglio.

A cura di Abcveneto 

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