L’evento non manca di catturare l’interesse degli appassionati di libri antichi e di storia. Si parla infatti di libri proibiti ed in particolare dell’Index Librorum Prohibitorum, un elenco di libri compilato dall’Inquisizione Romana poi diventata Sant’Uffizio e, oggi, Congregazione per la Dottrina della Fede.
Nella mostra, curata da Roberto Severino (della Georgetown-University) e da Loredana Conti (Regione Campania), vengono esposti alcuni di questi rari indici a stampa tra cui il primo pubblicato alla conclusione del Concilio di Trento (1564), nonché preziosi volumi messi all’indice tra il 1550 e il 1750, alcuni dei quali magnificamente illustrati.
Per secoli, il possesso di questi libri proibiti fu ragione sufficiente per essere processati per eresia.
Impossibile elencare tutti i capolavori messi all’indice (Boccaccio, Savonarola, Machiavelli, Erasmo, Cartesio, Voltaire, Kant, Milton, Defoe, Swift, Galileo, Newton, Sterne e tanti altri). Basti dire che tra i tanti libri scientifici vietati ai buoni cattolici fu inclusa paradossalmente anche la Bibbia nelle versioni non latine.
Particolare attenzione è dedicata dai curatori ai libri scientifici e religiosi proibiti dalla Chiesa nei due secoli che seguirono la Controriforma. Una mostra preziosa e affascinante ed educativa insieme. A suo completamento I’Istituto Italiano di Cultura organizza una serie di conferenze i cui dettagli verranno comunicati con apposito invito. La mostra si avvale della sponsorizzazione di Italia Musa USA, Loyola University Museum Luma, con la collaborazione della Regione Campania, della partecipazione della Biblioteca Universitaria di Napoli, della Biblioteca Provinciale di Salerno, della Biblioteca del Convento di San Francesco Vico Equense e della Biblioteca Landolfo Caracciolo di Napoli.
A cura di Maria ester Nichele