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Nu. 37, IV - 1 aprile 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

John Singer Sargent al Museo Correr a Venezia


La Mostra è stata aperta il 24 marzo 2007, rimarrà aperta fino al 22 luglio 2007

A cura di Virginia Men

Dopo “Turner and Venice” un altro grande artista si confronta con il fascino della laguna. Venezia fu senza dubbio la città più amata da John Singer Sargent (1856–1925) principale esponente dell’impressionismo americano, nato a Firenze e a lungo vissuto in Europa. Organizzata grazie alla collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e le Adelson Gallerie di New York, questa mostra –la prima dedicata all’artista a Venezia - è curata da Warren Adelson e Elisabeth Oustinoff.
Nelle sale neoclassiche, al primo piano del Museo Correr, sono esposte cinquantaquattro opere tra dipinti e acquerelli, realizzate tra il 1880 e il 1913. Provengono da importanti gallerie e istituzioni museali tra cui il Brooklyn Museum, il Philadelphia Museumof Art, la National Gallery of Art di Washinton, la Royal Academy of Art di Londra e il Thyssen-Bornemisza di Madrid, nonché da diverse collezioni private che consentono talora per la prima volta, l’esposizione al pubblico di capolavori altrimenti inaccessibili.

Alla mostra è abbinato il volume dal medesimo titolo, pubblicato in edizione italiana da Electa.

John Singer Sargent nasce a Firenze nel 1856, secondo figlio di un medico chirurgo americano, Fitzwilliam Sargent (1820-1906) e di Mary Newbold Singer (1826-1906), donna colta, appassionata d’arte e di letteratura, proveniente da una famiglia agiata di Filadelfia. La coppia ha lasciato l’America nel 1854, dopo la prematura morte della prima figlia di soli due anni, al fine di cercare un clima mediterraneo e ottenere un giovamento alle cattive condizioni di salute della signora Singer.
L’incertezza dei temp,i immediatamente precedenti alla guerra di secessione americana (1861-1865), induce i genitori a educare John in Europa. Egli trascorre l’infanzia tra le più affascinanti città europee, in un ambiente cosmopolita, viene incoraggiato dalla madre alla pratica pittorica già in giovanissima età.
Cresce tra l’Italia, la Francia, la Spagna, la Svizzera e la Germania. Parla quattro lingue, coltiva la lettura e lo studio del piano forte e delle arti figurative. A Firenze nel 1873 si iscrive all’Accademia delle Belle Arti.
Nella primavera del 1874 si trasferisce a Parigi, capitale indiscussa dell’arte moderna e imprescindibile trampolino di lancio per chiunque intenda intraprendere la carriera di artista, presso l’atelier di Charles-Emile-Auguste Carolus-Duran, noto ritrattista, il cui approccio all’insegnamento, caratterizzato da una diretta applicazione pittorica di luci e di ombre, formerà le basi per il suo stile. Contemporaneamente prepara l’esame d’ingresso all’Ecole des Beaux-Arts. Conosce Claude Monet di cui diventa amico. Nel 1877 espone per la prima volta al Salon parigino col ritratto di un’amica di famiglia, Fanny Watts, nello stesso anno lavora col maestro alla decorazione murale del soffitto del Palais du Luxembourg. Questo successo ne decreta la fama a Parigi.
Nel settembre si reca a Napoli, poi a Capri dove dipinge una serie di studi di Rosina Ferrara; tra questi Ragazza di Capri vene esposto alla <<Society of American Artists>> di New York. In inverno è in Spagna dove studia Velàzquez; poi è a Venezia e descrive le calli, gli interni decadenti e le donne misteriose e inafferrabili.
A Londra l’amico Henry James lo introduce nei circoli londinesi. Henry Jamez influenzerà non poco il lavoro di Sargent e l’introspezione psicologica dei suoi ritratti. Lo stesso anno espone al Salon il famoso ritratto di Madame X (ora è al museo Metropolitan di New York) alias Madame Virginie Amèlie Avegno Gautreau, bellissima e facoltosa donna dell’alta società parigina. Il ritratto, originariamente intitolato con il vero nome della signora, suscita un tale scandalo da compromettere la sua carriera a Parigi e indurlo a lasciare la capitale francese per stabilirsi a Londra, dove s‘imporrà rapidamente come ritrattista. Nel 1888 è l’anno della sua prima personale a Boston: riscuote un successo trionfale. Nel 1890 espone alla Expo Universelle, è in insignito della carica “Chevalier De La Lègion d’Honneur” e riceve l’incarico per la decorazione murale della Biblioteca Pubblica di Boston. Stanco del ritratto, avendo consolidato il successo e una solida posizione economica, Sargent decide di dedicarsi a una più libera sperimentazione pittorica. Riprendendo a pieno i suoi viaggi di studio e di ricognizione. In Norvegia, Palestina, Spagna, e poi ancora e sempre l’Italia. Adesso sono i giardini e vedute montane ad attirare il suo sguardo: i parchi, le statue, le fontane raccontano la sua mai tramontata passione per l’arte rinascimentale e manieristica. Le valli, i ruscelli, i sentieri colti da angolature audaci e strutturati da potenti effetti di luce rivelano il desiderio di impadronirsi dei più sfuggenti spazi aperti della pittura “en plein air“. Muore la mattina il quindici aprile 1925. Dopo una cena di commiato organizzata dalla sorella Emily a Londra, viene trovato morto nel suo letto in Tite Street.

A cura di Abcveneto 

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