Continua fino al 20 maggio la mostra personale di Rudolf Stingel, (nato a Merano nel 1957) inaugurata l’otto febbraio 2007. Secondo Francesco Bonami il curatore della mostra, è l’unico artista italiano a meritare l’aggettivo post-moderno. La sua ricerca meticolosa e variegata, si volge ad incalzare la coscienza umana con linguaggi e materiali non convenzionali.
L’esposizione delle opere di Stingel all’MCA di Chicago vuole mettere in luce l’originalità del processo creativo seguito dall’artista. Invitando lo spettatore a partecipare al suo lavoro, Stingel lo mette anzitutto a parte del processo di concepimento dell’opera d’arte; mentre in un secondo momento, provoca la percezione dell’opera da parte dello spettatore,t ramite utilizzo di materiali di ordine comune in opere composite. L’intenzione è di demistificare sia il processo creativo sia l’idea di arte in quanto tale. A parte l’utilizzo delle tecniche e degli strumenti più vari, l’opera di Stingel su tela non tralascia quelli che sono gli interrogativi fondamentali della pittura contemporanea: autenticità, gerarchia, significato, contesto.
Francesco Bonami ha tenuto una conferenza su Rudolf Stingel all’Istituto Italino di Cultura a Chicago. Bonami è direttore artistico dei più interessanti centri di ricerca per l’Arte Contemporanea italiani quali la Fondazione Sandretto Rebaudengo di Torino, Pitti Discovery di Firenze e il Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin a Udine. Nel 2003 è stato direttore della 50esima edizione della prestigiosissima Biennale di Venezia. Collabora con alcuni tra i maggiori musei del mondo. Docente allo IUAV di Venezia, scrive per quotidiani e riviste, da il Foglio a Vanity Fair Italia. Oltre che a numerose pubblicazioni nel campo dell’arte, è autore di un romanzo ”Lezioni di fumo” per la casa editrice Marsilio.
A cura di Maria Ester Nichele