I NUOVI MANAGER SCENDONO IN CAMPO: “SERVE IL PASSAGGIO CULTURALE DA DIRIGENTI A CLASSE DIRIGENTE”
A cura di Abcveneto (foto fornite da Gardin e Mazzoli- Fottoattualità)
Hanno tutte le intenzioni di intervenire e di giocarsi la “propria partita” per diventare vera “classe dirigente” i manager della provincia di Treviso che ieri (13 aprile 2007), nella sede di Unindustria a Palazzo Giacomelli, sono stati chiamati a raccolta da Federmanager Treviso per l’assemblea annuale e la tavola rotonda dal titolo “prepararsi all’imprevedibile”.
Sono almeno quattro gli elementi emersi dalla tavola rotonda sui quali i nuovi manager potranno contare.
Il primo fa riferimento all’Associazione (Federmanager), rappresentata all’assemblea dal direttore generale Giorgio Ambrogioni. Rinnovata da poco nei vertici, è ora in grado di offrire – ha detto il presidente provinciale Gian Mario Bozzo “strumenti concreti di formazione, di scambio, di aggiornamento…vera “palestra di allenamento” e ”società di mezzo” attraverso la quale possiamo accedere, tramite una via privilegiata e diretta, a quella crescita culturale e professionale che da dirigenti ci consente di diventare, nel territorio, “classe dirigente” e che l’epoca del cambiamento continuo impone…”
Il secondo: il mercato, definito e percepito dai manager come “imprevedibile” – ha spiegato Fabrizio Panozzo, docente di economia a Cà Foscari “che, essendo in cambiamento continuo, chiede al manager di fare i conti con l’instabilità strutturale, di agire nell’incertezza e nella discontinuità, imponendo pertanto un nuovo approccio, non più solo tecnico e razionale, ma anche umanistico e creativo, dove trovano spazio idee e suggestioni fatte non solo di numeri…”
Il
terzo: il contesto. “Oggi”- ha spiegato il direttore generale di Federmanager Giorgio Ambrogioni- “il manager cambia, nel proprio arco professionale, almeno 5-6 aziende, molte di più rispetto agli anni ’70, dove il cambio di azienda non arrivava a due, e quindi occorre, più che in passato, aver chiari gli obiettivi del sistema-paese, immaginare il futuro, sviluppando al massimo quella cultura manageriale che in altri paesi viene sfornata dalle grandi scuole di management….”
Il quarto: la crescita professionale. “Le nuove doti del manager” - ha affermato Massimo Lolli, direttore del personale della Marzotto e relatore alla tavola rotonda - sono evidenti e chiare. Il nuovo manager deve saper scommettere sul futuro, deve “trovare le risorse per trasformarsi da preda in predatore, deve riuscire a liberare l’immaginazione nel momento di costrizione, deve essere astuto ed intuitivo, deve sapere utilizzare le tecniche e gli stratagemmi dell’avversario, visto che “dai nemici si impara” perché la vita aziendale assomiglia un po’ ad un thriller... Proprio come quello che - per esemplificare il nuovo modello di manager – ha proposto il film cortometraggio “NO SMOKING COMPANY”, proiettato all’inizio dei lavori, scritto nel 2006 dallo stesso Massimo Lolli.
Sotto lo sguardo dolce e colpevole di una segretaria vecchio e nuovo mondo (ovvero manager italiano e manager cinese) si sfidano in una stanza. All’assemblea dei manager è intervenuto in apertura Luciano Miotto vicepresidente di Unindustria. Federmanager associa in provincia circa 1000 dirigenti industriali.
DIECI QUALITA’ PER IL NUOVO MANAGER
Astuto
Creativo
Intuitivo
Filosofo
Anticipatore di tendenze
Stratega
Creatore di valore
Pianificatore
Atleta infaticabile
10.Studente permanente
I relatori della tavola rotonda "prepararsi all'imprevedibile": Massimo Lolli, Fabrizio Panozzo, Giorgio Ambrogioni, Sergio Trevisanato, Giovanni Favero
