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Nu. 37, IV - 19 aprile 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Tempo mobile dell’Eternità mostra pittorica di Giancarlo Flati


Sabato 21 aprile 2007 alle ore 18.00 a LE VENEZIE, Villa Letizia, Via Tandura 5, Treviso si inaugura la mostra personale: Giancarlo Flati, Tempo mobile dell’Eternità alla presenza dell’Assessore alle Attività produttive del Comune di Treviso dott. Corrado Cecconato e del dott. Pino Martino Responsabile Relazioni esterne 50&Più Fenacom

A cura di Abcveneto

“...Campo d’indagine per la ricerca di Flati” scrive Luigina Bortolatto “è la materia che ha già vissuto, percossa, percorsa o assorbita dalla luce... ...Il desiderio di azzeramento e di partire dalla dimensione di tabula rasa induce Flati a creare un teatro di relazioni in cui le piste portano altrove, attraverso riferimenti e citazioni senza identificarsi in alcuno di essi. La sua idea di campo più che di spazio, ospita relazioni mobili. Si produce una rappresentazione dilatata che sottolinea l’evento non enfaticamente, ma come movimento che parte dall’interno e si dà in termini di espressione e di immagine, passando all’esterno. E’ un racconto iniziatico per stabilire un percorso attraverso cui approdare a un livello di nuove conoscenze. Nella sua pittura il momento di affioramento dell’immagine, che tiene stretti profondità e superficie, è interrotto dall’addensamento di motivi che si integrano con il resto della composizione. C’è una legge di aggiustamento che regge l’opera: l’armonia giocata nella tensione di doppia polarità, di implosione e distensione, come il respiro fatto di un doppio momento prolungato. L’inquadratura dinamica usa l’artificio del punto di vista che ricorda il movie. I colori, ora densi e pastosi quasi macerati dal tempo, concorrono a dare arcaicità al dolore e alla devastazione della storia (Anselm Kiefer e David Hirst ?). Ma altri si fanno squillanti, teneri, neonati per salire al celestiale incontro da abissi di buio e di splendore. Referente culturale è l’insegnamento di Cage riguardante il rapporto con il suono, il rumore, il silenzio. Spesso Flati dà forma alle parole dell’amato Luzi, intrecciate alle liriche di Peretti che segue da tempo il suo lavoro di ricerca. L’incontro con la poesia diventa sogno quando il silenzio si fa trasparenza annegata nella luce... ”

In un’ intervista di Alida Maria Sessa a Giancarlo Flati sul rapporto tra luce e materia l’artista risponde: “Forse sono un naufrago di un’onda anomala della storia, ho con me alcuni detriti, granelli, vetri infranti, pietruzze, conchiglie, radici … e colori. Sono le mie zattere, i miei strumenti per viaggiare alla deriva del flusso e tentare di esplorare in controluce il mistero”.

Nel 2006 Duccio Trombadori scrive: “Flati non è né intende essere un cantastorie figurativo che si compiace di tradurre esteticamente i paradossi immediati dell’emozione e della fantasia. Più che figurare metafore allusive, o rilevare simboli dalle sue impressioni, egli cerca di riprodurre per immagini le strutture primigenie del ritmo vitale …”. Gioia Mori individua Giancarlo Flati “Pittore del respiro di anime telematiche...e continua... Le sue tele vibrano della stesura mossa impressa agli acrilici del fondo, distesi secondo il ritmo musicale di piccole onde, secondo il moto rassicurante del liquido amniotico. Germinano da lì embrioni filiformi, precise colature di sabbia dai profili antropomorfi, infiltrazione archetipica dell’uomo creato dal fango, ancora simili agli esseri alati con cui condivisero la sapienza dell’iniziale età dell’oro. Frammenti di conchiglie convivono con l’idea dell’uomo di sabbia, perché anch’esse detengono il segreto del codice perfetto, quel numero costante che regola la loro spirale, l’interno matematicamente progettato; progettato come le regolari catene del Dna, fili a incastro che disegnano la ragnatela della vita...”

Giancarlo Flati nasce a L’Aquila nel 1953. E’ docente di Microchirurgia e di Metodologia Medico Scientifica V e VI presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ben presto, ancora undicenne, acquisisce pratica e conoscenza delle tecniche artistiche elaborando una sua visione che va via via precisandosi per complessità e originalità. La sua attività espositiva inizia nel 1984. Sono molte le partecipazioni per invito a Premi e Rassegne nazionali ed internazionali di Pittura come pure a mostre Personali, Virtuali e Collettive. Ha illustrato testi poetici e storici. E’presente in Collezioni Pubbliche e Private in Italia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Germania, Polonia, Spagna, USA, Australia Hanno, tra gli altri, scritto di lui: Giorgio Agnisola,Vito Apuleo, Luigina Bortolatto, Sandro Dell’Orco, Rosa Grazia Finelli, Zenon Grocholewski, Luciano Luisi, Roland Maszka, Renato Minore, Gioia Mori, Elio Peretti,Roberto Russo, Alida Maria Sessa, Duccio Trombadori

La mostra si conclude domenica 20 maggio. Orario: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 09.00 – 13.00;giovedì, sabato, domenica ore 15.00 – 19.00. Con la partecipazione di: 50&Più Fenacom; EurocromLibri, Zanotto Editore Gruppo.

Info:LE VENEZIE, Villa Letizia, Via Tandura 5, Treviso Tel. 0422405200, www.levenezie.it <http://www.levenezie.it> , e-mail info@levenezie.it

A cura di Abcveneto
 

contatti: info@abcveneto.com
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