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L'eleganza del riccio. le verità nascoste...

A cura di Camilla Bortoluzzi

Paloma è una ragazzina di circa dodici anni che vive nel mondo bello e patinato della ricchezza, un mondo al quale, per sua sfortuna, appartiene a causa del padre potente, deputato ed ex ministro.
Vive in un elegante palazzo nel centro di Parigi, abitato da altre otto famiglie facoltose.
Paloma è troppo intelligente, troppo sveglia e brillante per l’ universo a cui appartiene, ma proprio per questo riesce a mimetizzarsi perfettamente a tale ambiente. Si mostra un’ adolescente mediocre, svogliata, uguale a tutte le altre e come lei, ecco apparire sulla scena anche un’ altra figura falsamente insignificante: la portinaia Renée.
Donna di cinquantaquattro anni, che così si descrive: “Sono vedova, bassa, brutta, grassottella, ho i calli ai piedi e se penso a certe mattine autolesionistiche, l’ alito di un mammut”. Eppure dietro a questa descrizione decisamente poco accattivante, si nasconde un’ intelligenza sopraffina e sottile che, come Paloma, si nasconde per non integrarsi agli altri e vivere in pace nella propria solitudine sociale.
Entrambe le protagoniste vivono isolate, ma attente a ciò che succede loro intorno, giudicano gli altri abitanti del palazzo e li studiano silenziosamente.
Anche Renée come Paloma, interpreta il ruolo che le è stato assegnato e incarna ogni pregiudizio sociale sulla sua condizione: portinaia un po’ sciatta, tonta che fa finta di vedere le soap opere in tivù, ma che in realtà ascolta Mahler, ha un gatto che si chiama Lev da Tolstoi, va pazza per i film di Ozu mentre tra sé e sé confuta la fenomenologia di Husserl.
La quiete però non può durare in eterno, sarà infatti proprio uno degli inquilini dell’ elegante palazzo parigino a smascherarle.
Il personaggio in questione è un giapponese finissimo di nome Ozu che occuperà l’ appartamento di un odioso critico gastronomico defunto e che, riconoscendo la purezza interiore, riuscirà a portare alla luce l’ erudita natura della portinaia e della ragazzina.
Ecco la trama de “L’ eleganza del riccio”, il secondo romanzo della professoressa francese di filosofia Muriel Barbery.
Se non l’ avete mai sentita prima d’ ora, è comprensibile in quanto il primo romanzo della scrittrice (“Una golosità”) non ha riscontrato molto successo, nulla a che vedere invece con questo, che ha venduto quasi mezzo milione di copie in poco più di un mese dalla sua uscita.
Sarà perché anche lei come le due protagoniste, non ama la mondanità né la notorietà, sarà perché anche lei è una sorta di piccolo riccio, che questa volta però ha voluto svelarci le sue enormi doti… sarà anche per tutto questo, sta di fatto che il libro in questione è uno dei più intriganti e ben scritti degli ultimi tempi e che, a parer mio, vale davvero la pena di leggere.
In tutte le librerie al costo di sedici euro ed edito da edizioni e/o, “L’ eleganza del riccio” è a vostra disposizione.                                                                                                                   

  

 

A cura di Abcveneto

IV anno,  2007
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