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Risotto di Gò alla Barena

A cura di Gioia

 

go o ghiozzo

Tra i tanti risotti di pesce che mi è capitato di gustare, quello di Gò è senz'altro tra i più gustosi. Non conoscevo questo pesce il cui nome, usciti dal lessico veneziano, è Ghiozzo e che ha uno strano comportamento.
Il risotto al Gò è un piatto tipico della cucina veneziana più legata alle tradizioni. Non conosco i segreti della sapiente cucina dell'agriturismo La Barena a Jesolo (www.labarena.it), dove ho avuto la fortuna di gustarlo e che consiglio a tutti di provare, però posso riportare la ricetta che Aldo Vitturi, un poeta pescatore premiato in quella occasione (sabato 3 novembre 2007) ha voluto darci nel suo volume La rete della memoria, pesci, pescatori e merletti a Burano.

Dopo aver pulito e lavato i Gò si mettono in una pentola di media grandezza assieme a cipolla, aglio, sedano e alloro. Si versa acqua fino a riempire la pentola, quindi si aggiungono sale pepe e olio. Si lascia bollire il tutto per circa un'ora, quindi si tolgono i Gò, si mettono in uno scolino e si schiacciano bene, facendo uscire tutto il sugo dentro l'acqua in cui li si è fatti bollire. Si porta a bollore e si aggiunge il riso. A fine cottura aggiungere prezzemolo e, a piacere una spruzzata di grana.

Il signor Aldo ci ha raccontato tante cose della sua vita di pescatore, narrata nel libro sopracitato e iniziata quando ancora era bambino e aveva una comprensibile paura ad andare da solo in mezzo alla Laguna desolata. Sen'altro però la parte dedicata al pesce Gò è quella che più stupisce. Intanto bisogna dire che ci sono diversi tipi di Gò, che possono variare nelle dimensioni. Tutti hanno una bocca grande, perché la usano per scavarsi la tana invernale sotto il fango e vivere riscaldati dalla terra. Depongono migliaia di uova e ci sono diversi modi per pescarli. Uno di questi, il più difficile consiste nell'entrare con le braccia in acqua, penetrando con le mani dentro le loro tane.

A cura di Gioia

IV anno,  2007
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