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Direttore Federico De Nardi www.abcveneto.com Sabato 1 dicembre 2007
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Ma l’Euro di chi è?

A cura di Alberto Leoncini

www.tabulaeditoria.com

La lettura del libro “Ma l’euro di chi è?” potrebbe definirsi un cerchio che si chiude, è ben evidente, infatti, la coerenza con la quale questo agile volumetto desidera porre all’attenzione del lettore alcune problematiche strettamente connesse.
La domanda iniziale che dà il titolo all’opera è tratta da uno striscione che il prof Giacinto Auriti ha posto sulla sua finestra di casa, come simbolica protesta dopo le vicissitudini giudiziarie del suo SIMEC (Simbolo Econometrico di Valore Indotto),  la cui cronistoria è oggetto della pubblicazione. Ancor più interessante, forse, è la conclusione del libro nella quale si parla dell’esposto contro la Banca Centrale Europea per l’indebito diritto di signoraggio sull’Euro presentato da Auriti stesso, dove si dia al termine signoraggio non quell’accezione storica di “guadagno dall’emissione di moneta” bensì di “usurpazione della proprietà popolare della moneta”.
Siamo quindi “tra lira e valuta unica europea”, come recita il sottotitolo, e in un paese dell’Abruzzo, Guardiagrele, dove è partito un interessante esperimento monetario che il Sistema ha subito ben pensato di stroncare, con strumenti giuridici assai opinabili, tanto che alla fine i processi si sono conclusi con un sostanziale nulla di fatto dopo varie vicissitudini, ma certamente basti pensare alla censura che si respira ancor oggi verso talune tematiche, e non stupisce di certo la premurosa eliminazione di un’iniziativa concreta che mettesse in discussione lo status quo, nonostante il SIMEC sia stato notato ed applaudito anche all’estero e in più di un’occasione. Va senza dubbio sottolineata, come ben viene fatto nel libro, la verbosità dei politici che hanno ripetutamente lodato la coraggiosa impresa, ma quando si è trattato di sostenerla fattivamente, ben poco è stato realizzato.
Di strada, tuttavia, se ne è fatta, basta infatti digitare su youtube la parola “signoraggio” per trovare interessanti video di vari orientamenti che ne parlano e lo spiegano, oltre al fatto che sono ormai diverse le iniziative di divulgazione e dibattito su questi temi, tra le quali voglio sottolineare l’ultima avvenuta proprio in Veneto, a Verona, lo scorso 17 novembre, per la quale rimando al sito www.colimo.net per le informazioni, quantunque fosse caratterizzata da una decisa connotazione di destra.
Se il SIMEC è stato sequestrato e quella falla è stata tappata, certamente non potrà essere così all’infinito, la moneta complementare non è più un nome astratto, almeno per chi sia minimamente sensibile a certi temi, anche i grandi giornali si stanno a piccoli passi muovendo: perfino Duccio Valori (ex condirettore centrale dell’IRI)  su “il manifesto” dello scorso 16 novembre diceva “Infine, l’assenza di un settore bancario pubblico dopo la privatizzazione delle tre “banche di interesse nazionale” (Banco di Roma, Credito Italiano, Com.It) e della BNL. Quale risparmiatore o mutuatario ne ha visto i vantaggi (…)? L’unica conseguenza è che, essendo la BNL azionista di Bankitalia, ma a sua volta controllata da BNP Parisbas abbiamo nell’istituto di emissione italiano un azionista francese: cosa che non credo abbia precedenti in nessun altro paese del mondo”, i controllati che controllano i controllori.
Ritengo poi che il sostegno che il libro ha avuto da parte del Comune di Guardiagrele, sia da considerarsi ben di più di un semplice riconoscimento all’opera di Auriti, bensì è sintomo di un impegno dell’amministrazione che si è orientato a certi temi, dimostrando una sensibilità dal basso che dovrebbe trovare emuli in altre realtà locali. 
Progetti come il SIMEC o monete complementari strutturate in modo simile sono un eccezionale veicolo per risollevare le piccole comunità, sostanzialmente digiune dagli interessi della grande economia e della speculazione. L’euforia derivata dal progetto scaturita a Guardiagrele, infatti, non aveva nulla a che fare con le bolle borsistiche o con le speculazioni sulle valute, semplicemente derivava dal fatto che una popolazione si fosse riappropriata di uno strumento, la moneta, che sarebbe per definizione suo ma che in realtà è le stato espropriato.
Il libro è indubbiamente godibile e strutturato giornalisticamente, dunque in modo accattivante e spigliato, certo la mancanza di una bibliografia organica è senza dubbio un vuoto che dovrebbe essere colmato in vista di un’informazione sul SIMEC ancora più esaustiva ed organica.
Un aspetto che mi preme sottolineare, comunque, è l’obiettività del libro nel parlare del SIMEC in rapporto alle due valute che si sono avvicendate in Italia (lira/euro), infatti il punto non è solo “quale delle due sia meglio”, come spesso demagogicamente si sente da certi esponenti politici, bensì, in termini più ampi e generali (pertanto estendibili, ad esempio, anche al dollaro): di chi è la moneta e come deve essere gestita?? Non a caso ciò che stava scritto prima dello striscione che citavo è: “ Il SIMEC è di proprietà del portatore.” E poi “L’euro di chi è?”.

 

Orlando Rossano
Ma l’euro di chi è?
Edizioni Tabula, € 12,50
pp.103

Oltre ai succitati video da youtube segnalo anche questi altri link per approfondimenti:
www.europadeipopoli.org
www.signoraggio.info
www.sovranitamonetaria.org

Per richiedere il libro in oggetto:
EDIZIONI TABULA s.r.l.
Tel/fax: 0872-45208
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www.tabulaeditoria.com

A cura di Alberto Leoncini

IV anno,  2007
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