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Intervista a Vinicio Corrent

A cura di Virginia Men

Vinicio Corrent
Vinicio Corrent fotografato da M. E. Nichele

Abbiamo incontrato Vinicio Corrent, a Villa Settembrini a Mestre, dove è stato invitato per accompagnare con musiche e canzoni - composte da lui stesso - la presentazione di ‘Sulle tracce degli scrittori’, un libro un po’ speciale, una guida turistico-letteraria, pubblicata da Aurelia Editore di Asolo, che racconta i luoghi degli scrittori nella Marca Trevigiana. Incuriositi e affascinati dalla sua bravura, gli abbiamo rivolto alcune domande.

1) Abcveneto: La prima domanda che vorrei porgerle riguarda il suo nome e cognome, è un nome d’arte o è il suo vero nome?

Vinicio Corrent:  E’ proprio il mio nome e cognome e devo dire che il nome è molto originale. Come saprà appartiene alla storia romana e oltretutto Vinicio fu il protagonista del romanzo Quo vadis? ambientato sulla cristianità al tempo dell’imperatore Nerone. Mi piace molto anche perché, ironia della sorte, sono pure un appassionato  insegnante di storia antica. Il mio nome d’arte è invece VINY che nasce dal fatto che avendo suonato per molti anni a Venezia i numerosi stranieri, soprattutto americani, trovando difficile  pronunciare per intero “Vinicio” tendevano ad accorciarlo in Viny.

2) Abcveneto: Sappiamo che ha composto una canzone per il Papa. Come è nata l’idea e come ha reagito sua Santità?

Vinicio Corrent: L’idea è nata all’interno del Clan Verdurin un circolo culturale dalla pluridecennale ed illustre tradizione,  cui hanno partecipato innumerevoli  personalità artistiche,  che aveva già presentato  al precedente Pontefice Woytila delle creazioni offerte dai suoi artisti e pittori. L’estate di quest’anno si è voluto ripetere questa esperienza aggiungendovi una mia canzone scritta proprio per l’occasione. La reazione del Papa è stata più che positiva tanto che i suoi  ringraziamenti sono stati pubblicati nella stampa poco dopo.   

3) Abcveneto: Come si è avvicinato alla musica e al mondo della canzone? Tradizione di famiglia o scelta personale di vita?

Vinicio Corrent: In famiglia mia mamma è sempre stata una grandissima appassionata di lirica e in famiglia c’è mio zio che ha iniziato a cantare giovanissimo nei mitici anni ’60. E’ stato lui a trasmettermi questo entusiasmo.

4) Abcveneto: Visto che ci siamo incontrati a una presentazione di un libro, possiamo chiederle qual è il suo rapporto con la lettura? Quali sono le sue letture, gli autori che preferisce leggere, se le piace leggere?

Vinicio Corrent: Sono un grande lettore e c’è sempre stato un libro come mio compagno anche quando gli studi imponevano la priorità di altre letture. Ho studiato molto la letteratura italiana che va dalle origini al ‘500 per la quale ho una predilezione particolare proprio perché in quei secoli  fu una letteratura mondiale. Ultimamente ho trovato molto interessante la letteratura nord-americana e sto leggendo o rileggendo molti romanzi, soprattutto degli autori degli anni ’20, quelli della “generazione perduta” per intenderci, ma anche alcuni degli autori a noi più vicini cronologicamente.   

5) Abceneto: Adesso cambiamo argomento, come è tradizione delle interviste di Abcveneto: quali sono i suoi piatti preferiti, preferibilmente, della cucina trevigiana e veneta in particolare?

Vinicio Corrent: Sono un buongustaio e ghiotto di pesce, ma non ditemi che sono fazioso se metto al primo posto la Pasta & Fasioi che mi piace tanto al punto da averle dedicato non solo una canzone, ma addirittura uno spettacolo teatrale-cabarettistico.

6) Abcveneto: qual è il suo colore preferito?

Vinicio Corrent: L’azzurro specie quello che ha le sfumature del  mare e del cielo più sereni, due cose fondamentali per ritrovare l’ottimismo e la voglia di vivere.

7) abcveneto: Cosa pensa oggi della scienza, della tecnica e del diritto abbia corrrotto o migliorato i costumi?

Vinicio Corrent: La scienza e i  prodotti tecnologici hanno certamente migliorato e facilitato la vita. Quello che vedo è invece una fiducia troppo cieca nella scienza e nella razionalità a tutti i costi. Mi ritrovo in quello che dice Il Papa Benedetto XVI quando parla di un ritorno ad un illuminismo esteriore, quasi uno scientismo aggiungo io che anziché dare fiducia e ottimismo tende ad appiattire tutti i valori e lo slancio verso la vita. Del diritto non parliamo: soprattutto in Italia sta fagocitando tutto nel senso che le persone non si servono più di esso ma sono diventate sue schiave. Ciò è  maggiormente tangibile nelle  strutture soprattutto statali dove molti funzionari sono così attaccati alle leggi e ai cavilli che quasi non ragionano più con la propria testa. Altro che gli studiosi del Corano…

8) Abcveneto: quali sono progetti, i suoi sogni, bisogna avere dei sogni e perseverare se si vuol ottenerli. Cosa mi racconta?

Vinicio Corrent I sogni sono fondamentali nella vita. Lo dico io che avrei dovuto vivere all’epoca del Romanticismo, ma attenzione non intendete la parola nel suo significato esteriore: non si tratta di vivere senza responsabilità o completamente staccati dalla realtà, anzi l’opposto: è nella realtà che va vista la realizzazione dei propri progetti e anche dei sogni. Bisogna pertanto avere fede e crederci sempre, anche perché le cose belle capitano quando meno te  l’aspetti, magari proprio quando stai per abbandonare  tutto; allora se in quel momento hai ancora la forza di tenere duro, verrai ripagato. I sogni per me non sono qualcosa di trascendentale, bisogna quindi coltivarli, lavorare per essi come fa il bravo agricoltore e amare sempre la vita.  

Abcveneto: Grazie del suo tempo. Speriamo di incontrarla ancora.

Vinicio Corrent: Grazie a voi. Ho apprezzato molto la qualità delle domande.

A cura di Abcveneto

IV anno,  2007
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