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ESIGENZE CROMATICHE Public art a Vittorio Veneto


Presso l’Ospedale di Vittorio Veneto va di scena una singolare rassegna dedicata all’arte contemporanea dal titolo “Esigenze Cromatiche”. In mostra le opere di Serena Barbisan e Emilio Pian.La mostra è visitabile tutti i giorni fino al 7 gennaio 2007

A cura di Carlo Sala

Un progetto di umanizzazione delle strutture sanitarie e di delocalizzazione dell’arte nei luoghi sociali, che ormai è alla sua terza edizione. Fortemente voluto dal Direttore Generale Ulss 7 dott. Angelo Lino del Favero, l’evento è stato patrocinato dall’Avis Regionale del Vento. La scelta della sede della mostra è certamente non convenzionale. In una concezione forse troppo provincialistica, l’arte nelle nostre zone è esclusivamente visitabile nei musei e nelle gallerie. A livello internazionale invece già da parecchi anni viene attuata una funzionalità pubblica dell’arte.la presentazione Essa è portata nei luoghi in cui si svolge la vita sociale: università, metropolitane, stazioni ferroviarie, parchi della musica, ospedali e perfino centri commerciali. Un modo per avvicinare la gente alla cultura visiva. Portare lo spettatore all’arte in luoghi della vita quotidiana, affinché scatti in lui la voglia e il bisogno di tornare a provare quelle emozioni. La scelta dell’Ospedale di Vittorio Veneto non è certo casuale. Quest’ultimo deve essere un luogo dove il malato viva, possibilmente, con serenità la sua degenza. Accanto ad un sempre continuo miglioramento dell’offerta medica, deve essere valorizzato il soggetto inteso nella sua accezione di persona. Ecco quindi iniziative che rendono le strutture sanitarie più vicine all’uomo, creando dei possibili momenti di svago, rivolti più all’intelletto e allo spirito che al corpo. Collocare delle opere in un luogo non convenzionale, rispetto a quelli che sono i normali siti espositivi è una sfida affascinante. Emozionante è l’impatto dei quadri di Serena Barbisan che “invadono” con i loro cromatismi il bianco di pareti in genere anonime e fredde. Attribuiscono a ingressi usualmente bui e stantii la valenza del luogo d’arte. La gente passa per i corridoi e con grande sorpresa si imbatte nelle opere di Pian realizzate con la materia. Magari transitando involontariamente in quel luogo saranno incuriositi da questi materiali “poveri” come il piombo, il legno, e l’alluminio. Un incontro destabilizzante con opere in un luogo inaspettato. E poi tutte le persone che invece cercheranno l’arte nelle sale dell’Ospedale, che si incroceranno tra di loro, per attimi di socialità. Il titolo della mostra “Esigenze Cromatiche” sottolinea la volontà di scandagliare una ricerca non-figurativa delle tendenze visive. i due artistiRidare attenzione agli artisti delle generazioni recenti che hanno il coraggio di affrontare una linea estetica che non si adatti alle facili mistificazioni visive. Una figura di artista che deve (con ogni forma e mezzo, anche extra pittorico) riappropriarsi della sua centrale essenzialità. Una sorta di nuova interiorizzazione del fenomeno arte. Non cadere nelle facili costruzioni visive, e nelle sterili figurazioni di massa. La rassegna presenta l’opera di due autori molto distanti sul piano estetico e generazionale. Da un lato la giovane Serena Barbisan. Astrattista completa, dotata di un uso prorompente del colore. Una pennellata vigorosa, che fa emergere sulla tela istanze di vita. Un’arte dal forte connotato emozionale e interiore. Emilio Pian è un autore che ha alle spalle un percorso più lungo è articolato. Anche lui ha avuto degli inizi segnico-informali. Poi nel corso degli anni ha rivolto la sua attenzione al valore della materia. Un approfondimento sul senso del pieno e il vuoto, mediante una riflessione sulla spazialità e la tridimensionalità. In questa mostra porta anche opere in cui il senso del colore riaffiora. In particolare nel ritorno (ma in fondo non la ha mai lasciata) alla tela. Due poeti hanno colto le suggestioni sprigionate dalle opere degli artisti. Francesco Crosato, ironico e valente autore che non è nuovo a rapporti di collaborazione con le arti visive. E Fabio Franzin poeta dalla forte coscienza, che ci riporta attimi perduti di memoria. In occasione della mostra è stato realizzato un catalogo che unisce le opere degli artisti, ai componimenti inediti. La mostra è visitabile tutti i giorni fino al 7 gennaio 2007.

 

 

A cura di Carlo Sala

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