nu. 34 anno quarto¬ 1 gennaio 2007 mensile online gratuito
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Un inno alla vita “la speranza è sempre l’ultima a morire” dell’avvocato Vitto Claut

Si è parlato m
olto in questi giorni di eutanasia e se sia lecito o meno porre fine alla vita, quando la sofferenza oltrepassa certi limiti di sopportazione.

A cura di Virginia Men

Molti chiedono una dolce morte quando le loro condizioni di vita sono ormai ridotte alla sola sofferenza e al dolore continuo. L’avvocato friulano Vitto Claut è intenzionato a vivere molto a lungo facendosi ibernare, perché la vita è molto bella, dice” magari rivivere fra trecento anni”! L’avvocato cinque anni fa scopre , grazie a un libro, l’esistenza di un centro americano “Alcor Life Extension Foundation”, in cui si pratica la criogenesi, ovvero la conservazione del corpo umano attraverso l’ibernazione. Il fine di questa tecnica è la speranza che i progressi della scienza possano un giorno riportare alla vita gli esseri umani crioconservati. Dice l’avvocato Claut : “l’idea di risvegliarmi fra due o trecento anni e poter vivere ancora per un po’ mi ha sempre attratto. Vivere mi piace molto e questa storia della morte, diciamolo, è una gran seccatura”. Vitto Claut in compagnia del famoso filosofoDetto e fatto, vola in Arizona, a Scottsdale, dove si trova la sede clinica per chiedere spiegazioni. “Il processo è semplice: dopo la morte il sangue viene sostituito con la glicerina per preservare meglio le arterie, poi il corpo viene avvolto in un foglio isolante e progressivamente raffreddato fino ad arrivare a duecento gradi sotto zero. Dopo ti infilano la testa in un cilindro di metallo e rimani lì finchè qualcuno non ti viene a svegliare. Certo, se ci riescono, perché nulla è certo spiega l’avvocato”. Costo totale dell’operazione cento settantacinquemila dollari o centotrentacinquemila euro, pagabili anche in rate annue da tremila seicento euro l’anno, dalla firma del contratto alla morte. Affascinato dal progetto di vita, firma e conclude l’affare come primo italiano in attesa di ibernazione. Due cose importanti da sapere: se succede una morte per incidente aereo dove non si trova più nulla della persona, oppure se il decesso avviene più di sei ore lontano da questo centro , l’ibernazione non si può fare e allora la Fondazione si tiene il denaro per la ricerca. La libertà non è priva di regole ma sarebbe molto bello e importante lasciar vivere chi vuol vivere e morire chi vuol morire.

 

 

A cura di Virginia Men

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