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Nu. 39, IV - 1 giugno 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Una vita misteriosa nel vigneto al Club Verdurin di Lia e Flaminio


Cosi scrive il professor Lorenzo Morao:

A cura di Maria Ester Nichele

Pino Guzzonato, Lia, Flaminio, Gianni Sartor…() L’ha portata alla Luce Pino Guzzonato, non poteva essere che essere lui, il cacciatore di sensazioni, lo scopritore delle misteriose relazioni tra i vari elementi, l’attento lettore dei segni dell’uomo e del creato, il fine di svelatore dell’arcano della natura. Quasi per incanto le generose viti del Club Verdurin si sono trovate in sorprendente condivisione con delle inattese colonnine di plexiglass che imprigionano frammenti, insetti, piccole cose, una storia mummificata, messaggio inscattolati che vengono dal livello più profondo della vita e della storia dell’uomo. Un passato in misterioso rapporto con il presente, al di là dei confini del tempo e dello spazio.

Solo la magia di Pino può giungere a tanto, la magia di uno “stregone” come ama definirlo Rigoni Stern, uno che sa leggere nel bosco, nel legno di una porta, nei ceppi del gelso, nella penna di uccello, in un insetto pancia all’aria, negli oggetti dimessi, nei materiali in disuso, non solo I segni del tempo ma la possibilità di storie infinite, la scoperta di sopite risonanze tra uomo e natura, tra passato e presente.

Aperitivo sotto la pergolaUtilizzando strumenti desueti, materiali antichi e moderni, carta, lino, cotone, juta, jeans buttati, il tutto impastato, ricercato trasformato per per produrre ad esempio le sue preziosissime carte ed i suoi libri da esposizione, spinto dal suo grande amore per i materiali e da quell’antica sapienza artigianale che sa diventare una nuova forma d’arte. Se riuscissimo a seguire l’invito di Pino a far tesoro delle piccole cose, a dar valore anche a quelle più trascurate, a cogliere i segni del tempo e della storia, allora un po’ alla volta scopriremo con stupore i messaggi segreti che la natura ci trasmette, i misteriosi linguaggi delle cose, le loro storie recondite e capire come solo sviluppando questa sensibilità e questo diverso stile di vita riusciremo a dare un nostro personale contributo alla salvezza del mondo.

Così l’artista si fa interprete della contemporaneità. E noi siamo particolarmente felici ed orgogliosi che anche il Club Verdurin, le sue vigne ed il suo giardino entrino a far parte del mondo magico ed affabulato di Pino.

Una poesia dedicata al lavoro di Pino Guzzonato

Di Fernando Bandini

Carte di Pino GuzzonatoNel fiume di gamberi e trote
E macchie di alberi folti
La fervida festa di molti
Amici godere si puote.
Le carte di Pino, riflesso
Di dolci fantasmi e di sogni,
in ogni parola ed in ogni
sorriso hanno libero ingresso.

Si siedono a tavola insieme
a noi, fanno parte del pane,
del vino, ma solo rimane
sull’acero la capinera

e limpida e tenera geme
sentendo arrivare la sera.

Pino Guzzonato, artista sperimentale, nella sua ricerca ha usato i materiali più diversi. Attinge dalla natura e dalla vita contemporanea i suoi motivi di lavoro, realizza raffinate carte con fibre naturali e vestiti dimessi con cui prende impronte di tronchi d’albero, di portali di chiese, crea rotoli cartacei con i fantasmi dei muri antichi e dei tombini delle strade urbane. Ha organizzato vari workshop internazionali di artisti all’antica cartiera di Dueville (Vi) si è occupato di ambiente naturale e urbano promuovendo e partecipando a azioni tese alla sua avanguardia. Ha lavorato con le università di Utrecht, Weimar e Parigi. Ha partecipato alla 49° Biennale d’Arte di Venezia. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private.

A cura di Maria Ester Nichele

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