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Nu. 40, IV - 1 luglio 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Prima candelina per “Officine Artistiche”


Officine Artistiche, Via Nervesa della Battaglia 7/a 31100 Treviso-Italia www.officine-artistiche.net iinfo@officine-artistiche.net, telefono: (0039) 0422 422709.

A cura di Alberto Leoncini

Logo: officine-artisticheRimane aperta fino al prossimo 6 luglio una mostra dal titolo provocante: “Erotic Art”, ovviamente per festeggiare col botto il primo compleanno del Centro Culturale Kedesh-Officine Artistiche, ormai impostosi come insostituibile centro culturale del nostro capoluogo. Erroneamente rispetto a quanto si potrebbe pensare, la mostra non ha nulla di triviale, banale o greve. Anzi, propone una visione d’eros quasi d’antemps. Come sottolinea Domenico Masullo, curatore con Sabrina Falzone, la selezione è stata difficile, lunga e faticosa, proprio per mantenere coerente ed elevato il profilo dell’esposizione. La riprova della riuscita sta nel fatto che l’esposizione sarà trasportata, dopo Treviso, a Bologna e Torino, e forse in altre piazze, secondo la conclusione delle trattative con altri enti. Collettiva miscellanea che raduna artisti dalle molteplici provenienze e contaminazioni, per la gran parte hanno recuperato tecniche compositive e coloristiche proprie della storia dell’Arte nel senso più canonico del termine, non solo, ma sono sovente evidenti richiami alla tradizione artistica più compiuta, specialmente novecentesca. Un esempio su tutti può essere Schiele nell’opera di Luna Hal, giustamente definita da Maurizio Citti “un’espressionista vesuviana” , per non parlare di Michelangelo e Rodin in Cristina Carusi, come osserva la stessa Falzone. Con quest’ultima non concordo sulla matrice “americana degli anni Sessanta” in Luca Soncini, almeno dalla visione della splendida cartella di opere grafiche esposta. Una poetica raffinata e comunicativa, piena di sottesa efficacia ma solidamente ancorata alla più piena ed elevata tradizione della grafica d’autore. Altro elemento comune e riscontrabile è la non rada assenza di tratti fisionomici, talvolta mascherati con abili artifizi tecnici, ma che filosoficamente palesano in modo chiaro uno smarrimento della natura, del volto, dell’Eros.

La mostra è sia emozionale che concettuale, necessita di un palato raffinato e abituato a cogliere rimandi e stratificazioni. Alcuni nomi non sono nuovi ai frequentatori della galleria, si pensi ad Angela Policastro, già ospite nella collettiva dedicata al neo figurativo; a causa delle ristrettezze tecniche e di spazi, gli artisti sono rappresentati da un’opera o poco più, e questo rende difficile esprimere un giudizio che non sia parziale.

Questa multiforme varietà, tuttavia, costituisce un punto a favore della stessa mostra poiché le opere appaiono come tessere di un efficacissimo mosaico la cui natura intrinseca si dissolve con compiutezza in un percorso strutturato in modo coeso.

La manifestazione nel suo insieme si fa insomma portatrice di una sensualità raffinata, assolutamente in controtendenza con un eros, la minuscola non è un refuso, urlato e abusato anche nel mondo dell’arte o presunta tale.

Per chi fosse interessato è in vendita a 8 € il catalogo dell’esposizione, corredato dal testo critico, da un “racconto erotico” e dai dati degli artisti. Accattivante la grafica alla quale ha posto particolare attenzione Serena Marega.

 

A cura di Alberto Leoncini

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