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Nu. 40, IV - 1 luglio 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

ARTEMPO Where Time Becomes Art


Palazzo Fortuny ospita la mostra Artempo, ideata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt e organizzata da quest' ultimo in collaborazione con i Musei Civici Veneziani. Date: dall' 8 giugno al 7 ottobre 2007 Orario: 10/18 (biglietteria 10/17); chiuso lunedì e martedì Info: www.artempo.eu

A cura di Mafalda Susin

El AnatsuiI curatori Jean-Hubert Martin, Giandomenico Romanelli, Mattijs Visser e Daniela Ferretti hanno fatto una scelta molto particolare installando le opere in un edificio già connotato che è stato, per volere dello stesso Mariano Fortuny, utilizzato come una sorta di atelier artistico, in cui i lavori convivono con l’arredamento, le strutture e le tappezzerie preesistenti.
Artempo sta ad indicare l’esplorazione del concetto di tempo attraverso l’arte. Ogni opera esposta ha un legame più o meno esplicito con la forma della temporalità: a volte ne è attraversata, altre ne è immersa pienamente, altre ancora ne è una rappresentazione didascalica.
Il tempo è uno dei grandi temi universali dell’arte perché lo è dell’uomo stesso. Ogni domanda esistenziale riporta prepotentemente questo quesito. Tutte le forme viventi sono inscritte in una temporalità precisa che condiziona il nostro vivere e il nostro sentire. Arte e tempo sono inscindibili: possono evolversi in maniera parallela o possono ribellarsi vicendevolmente ma le loro essenze sono completamente dipendenti.
Che il tempo plasmi e trasfiguri l’arte è un dato di fatto, proprio perché ogni arte vive nel tempo e di esso ne è l’emblema. Le oltre trecento opere esposte infatti vanno da reperti archeologici di produzione anonima ad installazioni di artisti contemporanei. Tra questi ultimi El Anatsui che ricopre l’intera facciata dell’edificio, celando in qualche modo la stessa identità del luogo o l’installazione di Anish Kapoor con il suo S-Curve, un’onda di specchio che domina una sala deformando la visione della realtà.Anish Kapoor
Cosa più dello specchio cattura in sé il passaggio. Non a caso anche l’opera di Marcel Duchamp, due specchi rotti uno di fronte all’altro, esprime il valore intrinseco di questo oggetto, cioè il riscontro del passare del tempo.
Suggestiva è l’opera video di Kimsooja A Laundry woman-Yamuna, River India che rifacendosi a leggendarie credenze orientali propone l’immagine emblematica dell’attesa come lo scorrere di oggetti trascinati dalla corrente di un fiume. Inafferrabili, passivi del loro moto, gli oggetti inermi passano di fronte ai nostri occhi e ci ricordano che quel passare è senza fine: c’è già stato prima che lo potessimo percepire e ci sarà anche oltre il nostro sguardo. È il fluire perpetuo di tutto.
Tra le opere pittoriche quella di Francis Bacon, Studio del corpo umano, ci ricorda con una freccia rossa puntata su un corpo che siamo noi i protagonisti essenziali del tempo. L’ombra che accompagna il corpo e la pittura che sfuma sui piedi ci dice quanto questo tempo ci consumi, ci accompagni nel nostro ciclo vitale verso l’assenza. Il Tutto nero di Alberto Burri è proprio questo: quel vuoto di energia finale. L’assenza di colore come un’immobilità perenne della materia che incarna una forma senza possibilità di evoluzione.
Francis BaconOn Kawara con la semplice scritta Nov. 15,1997 ribadisce il concetto dell’attimo temporale. Il tempo è sempre e solo un’ evoluzione, permette di vivere realmente solo nel presente, di agire nel qui e ora. Un determinato giorno non si ripeterà più, come ogni secondo non può altro che essere se stesso, per sempre.

Sede: Palazzo Fortuny, Campo San Beneto (San Marco) 3958 (30124), Venezia

A cura di: Daniela Ferretti, Jean-Hubert Martin, Giandomenico Romanelli, Mattijs Visser

Autori: Marina Abramovic, El Anatsui, Antonin Artaud, Francis Bacon, Erzsébet Baerveldt, Hans Bellmer, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Jonathan Borofsky, Louise Bourgeois, Peter Buggenhout, Alberto Burri, Loris Cecchini, Tony Cragg, Yael Davids, Berlinde de Bruyckere, Giorgio De Chirico, Jean Dubuffet, Marcel Duchamp, Marlene Dumas, Jan Fabre, Robert Filliou, Fischli & Weiss, Lucio Fontana, Mariano Fortuny, Alberto Giacometti, Cai Guo-Qiang, Nam June Paik, Anish Kapoor, On Kawara, William Kentridge, Kimsooja, Yves Klein, Bertrand Lavier, Piero Manzoni, Marisa Merz, Sabrina Mezzaqui, Tatsuo Miyajima, Jorge Molder, Sadamasa Motonaga, Saburo Murakami, Klaus Münch, Roman Opalka, Orlan, Pablo Picasso, Otto Piene, Markus Raetz, Man Ray, Medardo Rosso, Claude Rutault, Thomas Schütte, Richard Serra, Shozo Shimamoto, Fujiko Shiraga, Kazuo Shiraga, Dominique Stroobant, Antoni Tàpies, Shiro Tsujimura, James Turrell, Gunther Uecker, Emilio Vedova, Jef Verheyen, Andy Warhol, Adolfo Wildt

Date: Dal 8 giugno al 7 ottobre 2007 Orario: 10/18 (biglietteria 10/17); chiuso lunedì e martedì Info: www.artempo.eu

A cura di Mafalda Susin

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