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Nu. 40, IV - 1 luglio 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Intervista al Professor Ercole Saviane scenografo e pittore


Ercole Saviane è nato ad Arezzo ma è di origine veneziana da parte di padre.

A cura di Maria Ester Nichele

ESaviane nel suo studio’ vissuto e ha studiato a Firenze per molti anni e da oltre un ventennio è residente a Treviso. Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze negli anni 1951/ 1955, poi nel 1956 ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per un anno. E’ iscritto al Ministero dello spettacolo a Roma ed è membro di varie Accademie. Espone fin dagli anni Cinquanta sia in Italia che all’estero, ha vinto molti premi con giurie importanti come Felice Casorati, Renato Guttuso, Giudo Marrussing, Enrico Trampolini, Gianni Ratto, Anton Giulio Bragaglia, Cesare Giulio Viola ecc.

1) Abcvento: Dopo aver studiato e vissuto per molto tempo nella splendida città di Firenze, cosa l’ha portata a Treviso?

Professor Saviane: Firenze, dopo tanti anni di studi artistici e in alternanza a tanti viaggi, per me è sempre stata e sempre sarà un fatto di compimenti importanti; essere Accademico Fiorentino come anche in riferimento a Roma, per gli studi sul cinema, costituisce un vincolo fermamente a vita.

Perché a Treviso?

Giudicai la città, con le sue vie caratteristiche, vicinissima alla capitale della Regione, impossibile unione della venezianità con il Veneto stesso. Personalmente è stato un ritorno alle mie origini nel completamento con i precedenti. In generale ampliando e consolidando il carattere individuale nell’intento più umanistico.

2) Abcveneto: so che lei ha conosciuto Sir Harold Acton, quel famoso collezionista, ricchissimo, che ha donato tutta la sua proprietà, La Pietra sita sulle colline fiorentine, all’università di New York perché diventasse un grande centro di formazione e di cultura cosmopolita. Una proprietà di 23 ettari di terreno incluse cinque ville storiche con tutta la collezione degli Acton. Cosa ricorda di questo personaggio?

Professor Saviane: Gli incontri con il caro ed indimenticabile Sir Harold Acton furono estremamente amichevoli, ricevendo da lui particolare stima. Sir Harold Acton nacque nel 1904, due anni prima suo padre acquistò Villa la Pietra a Firenze da Pier Capponi, villa che poi lasciò in eredità al figlio. Facente parte della corona Britannica detta dai Fiorentini “Anglobeceri”, ne fu uno dei più eletti, proveniente da Eton e Oxford, cultore e autore letterario, critico, collezionista. Grande viaggiatore e dotto. Nel 1959 in omaggio alla colonia Inglese in Firenze fra Ottocento e Novecento, volle comprare la mia opera ad olio su tela ”Il cimitero degli inglesi”, che in un primo tempo presentai alla mostra annuale all’aperto di Piazza Donatello. Forse fu la mia prima opera in colore e forme come suoni eterei oltre lo spazio e il tempo. Fu acquisitore dell’opera e anni dopo volle riprodurla. Sir Harold Acton nella Firenze in genere non fu apprezzato, anzi trascurato; ma nella Firenze più eletta e sensibile dei grandi visitatori come Robert Browning, Elisabeth Barrett, Henry James, Lawrence, Henry Moore, Berenson, Harold Acton ultimo degli “Anglobeceri “ fu accolto e celebrato. Ricordo che era presente ai grandi incontri, eventi culturali, e ai ricevimenti. Negli anni Ottanta Sir Harold fece donazione del suo patrimonio con cinque ville e con la grande raccolta dei dipinti, 23 ettari di parco giardino, uno dei più belli in Italia, alla New York University. Anni dopo Firenze cercò rimedio nell’assegnargli il riconoscimento di “Cittadino Onorario”. Venne a mancare nel 1994. Al funerale partecipò mia sorella Luigia Antonia, io purtroppo ero all’estero. Entusiasmanti furono per me le visite a Villa Pietra. Sir Arold mi accoglieva calorosamente per le mie attività artistiche che egli ammirava particolarmente per i miei lavori e ricerche su Shakespeare e il grandioso teatro Elisabettiano.

3) Abcveneto: Lei spazia dalla pittura alla scenografia, dai costumi alle ricerche e pratiche drammaturgiche, dalla regia alla critica, è un illustratore cartoonist e coordinatore editoriale, come ha potuto collegare tanto lavoro e in tante arti?

Professor Saviane: La possibilità delle materie ben distinte da me praticate da più ragioni, per così dire esterne. Penso dipenda da una formazione professionale naturale, dal talento. Connaturata più che ragionata per così dire esterna, una di queste può essere dovuta ai viaggi. Fin dai primi anni della mia giovinezza sono stato in Africa Orientale e in Europa, letture varie, studi e ricerche continue. Questo complesso intreccio di materie negli anni con i ricordi si consolidano e danno origine all’artista multimediale, come diremo oggi.

4) Abcveneto: A che cosa lavora in questo momento?

Professor Saviane: Sto lavorando a delle esecuzioni visive-interpretative sul cinema muto e sonoro facente parte di drammaturgia e muti profani nel XX° secolo. Inoltre sto preparando una prossima mostra, una retrospettiva personale dagli anni Cinquanta. Dovrò restaurare alcune opere danneggiate dalla grande alluvione del 1966 e anche farmi prestare dai miei collezionisti alcune opere. La cosi detta Arte dei Sensi,oggi nei nuovi capovolgimenti non mi scompone. Nella mia attività pittorica, sempre priva di demagogia e di imposizioni, ho conseguito un decoroso ideale indipendente.

5) Abcveneto: Cosa pensa dei giovani, la maggior parte dei quali vanno all’estero per far carriera?

Professor Saviane: Dal dopo guerra le fughe dei cervelli che avvenivano nei settori scientifici e tecnologici, in seguito si sono verificate ed estese nelle varie attività artistiche. Le motivazioni nazionali ormai obsolete e croniche, ne sono la provocazione.

6) Abcvento: I giovani dicono che non ci sono più padri che insegnano…non ci sono più le botteghe, gli ateliers …o le corti dei principi…papi compresi che allevavano e insegnavano ai giovani…così si capivano e si misuravano con il mondo…

Professor Saviane: E’vero!!! Oggi il mondo sta diventando sempre più un grande orfanotrofio vegetativo, dove sempre meno si distinguono i genitori dai figli. Prima della seconda guerra mondiale, gli insegnanti del Regno Unito erano i più retribuiti che in altre nazioni; prima dovevano formare il carattere dell’allievo poi su quella base istruirlo. Come ancora oggi là si fa. Così a simili richiami dei tempi più antichi.

7) Abcveneto: Qualè il suo piatto preferito?

Professor Saviane: Avere preferenze per un piatto, può essere una questione per così dire carnale, di palato. Ma anche per una genetica di famiglia, riguardo me, sento fortemente una tendenza familiare. Mio padre di antica venezianità marittima ha recato il gusto del pesce, mia madre di origini rurali ha recato il gusto per le carni bovine ed equine. Io prediligo le carni bovine, quindi, pur apprezzando molto il pesce.

8) Abcveneto: Cosa rimpiange di non aver fatto?

Professor Saviane: Quello che non potei fare prima di nascere e quello che non potrò fare dopo morto, si potrebbe unire a quello che non ho fatto durante la vita, dai perfezionamenti di quanto compiuto, fino a cose nuove ed innovatrici, per tempi limitati, che quando si è giovani, non ne valutiamo l’importanza. Con gli anni, sempre più la percezione del tempo permette di scegliere ed esprimere gli operati per quanto meglio si può. In questa condizione il rimpianto (se potesse servire a qualcosa) è forse difficile almeno per me, su un ragazzetto particolare, data la pluralità delle materie che ho sempre praticato.

A cura di Abcveneto 

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