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Nu. 40, IV - 1 luglio 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Temporanea. Le realtà possibili del Caffè Florian


Botto & Bruno The Garage Kids Resurrection Venezia 9 giugno -9 luglio 2007, Caffè Florian, Piazza San Marco Venezia

A cura di Abcveneto

Gianfranco Botto e Roberta BrunoIl Caffè Florian presenta, in occasione della Biennale di Venezia, l’istallazione di Botto & Bruno. Colori lividi, sonorità stridenti, spazi alienanti pongono in aspro confronto le desolate periferie metropolitane interpretate da giovani artisti torinesi con gli ambienti del Caffè veneziano. Questa è la forte proposta di Temporanea –le realtà possibili del Caffè Florian, manifestazione voluta dalle famiglia Vedaldi in concomitanza con la Biennale d’arte , che quest’anno giunge alla nona edizione.

I due artisti, dice Daniela Vedaldi ci obbligano a meditare sul futuro di un mondo fatto di anonime banlieues degradate, tutte uguali e apparentemente prive di umanità. Ci inducono quindi a riflettere sul nostro futuro, forse sul futuro anche della nostra città, Venezia. Una città che ogni giorno perde inesorabilmente parte dei suoi abitanti, è come una periferia alienante di una metropoli. A fare la differenza è una bellezza, ma una bellezza ormai solo da museo.

L’istallazione di Botto & Bruno è un’intrusione –affermaTeresa Macrì nella sua presentazione –“(…) costruita, in realtà, da un ‘site specific’ calcolato e progettato minuziosamente dal suo torinese che irrompe visualmente come l’effetto ottico di uno stato alterato di coscienza, poiché si insinua in quella sorta di scatola cinese che è l’architettura settecentesca del Florian, tra specchi e marmi ovattati dal tempo e lo posiziona in un presente sonante …Le ragazze del Caffé Florian
Così l’antica ‘saletta cinese’ si plasma in urban-lounge e tramuta il marmo in metallo, innesta il PVC agli intarsi di legno, destabilizza l’armonia dei violini orchestrali col post-punk, dischiude le porte al caos contemporaneo attraverso i ritagli di fanzines e di flyers underground cosi come la città riproduce incessantemente…”.

Gianfranco Botto (Torino 1963) Roberta Bruno (Torino 1966) vivono e lavorano a Torino. I primi loro lavori datati 1992-1993, sono costituiti da piccoli libri autoprodotti con immagini di luoghi abbandonati in bianco e testi presi dai giornali. Del 1995-1996 sono i primi progetti di ambiente con gigantografie di fabbriche dimesse e di strade sterrate e interventi esterni su cartelloni pubblicitari o elettorali. Molteplici le mostre e i riconoscimenti a livello internazionale, fino al 2001 quando sono presenti alla Biennale d’Arte di Venezia, ivi ritornano nel 2006 in occasione della Biennale di Archittettura.

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