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Nu. 40, IV - 1 luglio 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

By The Sea: Tutti i paradisi di Bisol


9 giugno fino a novembre 2007, Giardini della Biennale, Castello 1260, Venezia.

A cura di Abcveneto

In una caldissima giornata di giugno, lo storico ristorante veneziano Paradiso ha riaperto le sue porte con By The Sea, la mostra di sculture iperrealiste dell’americana Carole Feuerman, presentata da John T. Spike, noto critico d'arte che racconta come le opere di Carole siano frammenti ricchi di significato, teste e busti che sono reali al punto da volerli toccare, ma non da stringerci la mano. Le opere di questa artista americana iperrealista ritraggono infatti donne: donne felici uscite da un tuffo nel mare, principalmente, ma nello stesso tempo sono come dee, hanno la stessa lucentezza e gli stessi riflessi di certe madonne scolpite del '400. La caratteristica che più le lega al nostro tempo contemporaneo, è che sembrano ...vere? vive? però come dicevamo, di una vita 'altra', superiore. Carole Feurman, infatti, fa parte di quegli artisti che trasformano la realtà in iperrealtà, ovvero più vero del vero, perfino le gocce d'acqua sembrano bagnate come le bollicine di prosecco che salgono verso la sommità del calice che stringo tra le mani. Sto bevendo infatti, un prosecco, un brut del 2004, di Bisol per la precisione, bisogna dirlo perché non tutti i prosecchi sono uguali e spesso si dovrebbe chiamare il vino con il nome del produttore, come le squadre di pallacanestro, perché ogni vino è veramente diverso da un altro e dire solo Prosecco o Raboso o Boschera secondo me non è sufficiente. In questo Paradiso ci sono parcchie sculture di questa artista che se ne sta seduta appartata, nel giardino, sotto un ombrellone, circondata da altri artisti, tranquilla, soddisfatta di essere qui e negli occhi ha la luce della vita. Rientro e con il mio bicchiere in mano mi aggiro per le sale di questo Paradiso che nel tempo, è stato tappa di ristoro e meditazione di Klimt, Kandinsky, Picasso, Rodin, Warhol, e del premio nobel Brodskij che parla di questo posto nel suo memorabile Le Fondamenta degli Incurabili edito da Adelphi, e giunto non so bene se alla quattordicesima edizione.
Adesso il Paradiso è tornato e dalla terrazza che gode una vista stupenda sulla Laguna più bella della Terra, ci si potrà sedere in comodi divani e bere di questo Prosecco che sto bevendo io e mangiare splendide prelibatezzei, come radicchio rosso in agrodolce, gustato insieme a spicchi di formaggio ciochet (il cui unico produttore è Jada), che è un formaggio molto particolare, perché infuso nel prosecco. Insomma, una delizia.

Oggi la terrazza è affollatissima, tutti sono venuti a festeggiare, come dicevamo, Carole. Ovunque vedo donne bellissime come Valeria Marini, Linda Batista e uomini eleganti. Sono presenti il direttore generale Gianluca Bisol, Martino Gallon. È una festa importante, insomma, e non tutti possono entrare, due angeli custodi vestiti di nero e grandi come armadi a muro, controllano gli inviti e non lasciano passare nessuno, anche se i curiosi si affollano. Come tutti i settimi cieli che si rispettino, questo locale è un posto esclusivo, con un po' di fantasia lo immagino di sera, mentre sull'acqua vicina che scorre tranquilla passano navi e piroscafi che prendono il mare aperto e gabbiani chiassosi volteggiano salutando il sole e il cielo diventa rosso, viola, mentre nel cielo si mischiano i colori nel nero della notte.

Scultura di Carole Feurman
Carole con altri artisti
musicisti
ammiratori della scultura
Carole al Paradiso
Brindisi con gli splendidi vini di Bisol
terrazza paradiso
Jada alla terrazza Paradiso
ospiti sulla terrazza
il brindisi di Carole
ospite d'onore: il prosecco Bisol
Gianluca Bisol brinda con Carole Feurman
l'entrata del paradiso
Valeria Marini, martino Callon, Linda Batista
ospite in nero con ventaglio
I formaggi di Jada

A cura di Abcveneto 

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