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Nu. 38, V - 2 maggio 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Nasce La Fondazione del Re del caffè trevigiano Massimo Zanetti, (Segafredo)


L’annuncio della nascita di questa Fondazione è stato dato in una conferenza stampa presso il Relais Monaco di Ponzano Veneto nei giorni scorsi.

A cura diMaria Ester Nichele

Non ci si rivolge solo ai bambini dell’Africa, del Burkina Faso, ma anche a quelli di Treviso. Qui il benessere è arrivato, ma nasconde subdole sofferenze. La fondazione Zanetti lancerà un progetto di un centro per il disagio psicologico dei giovani trevigiani dall’età prescolare fino all’adolescenza. Disturbi emotivi che, non degenerando in vere e proprie patologie psichiatriche, sfociano in atti di bullismo. Presidente della Fondazione è l’avvocato Renea Nardari, avvocato matrimonialista, esperta in questo delicato settore delle separazioni e dei bambini sofferenti, trascinati in lunghe cause.

Renea Rocchino NardariL’avvocato Renea Nardari presenta così la Fondazione:
La Fondazione Zanetti è un’organizzazione laica, apolitica, che non compie alcuna discriminazione in base alla razza, al credo, al sesso alla casta o all’orientamento politico di potenziali beneficiari del suo aiuto. Pertanto la Fondazione è aperta a tutti gli enti pubblici e privati cittadini che desiderano contribuire al progetto, devolvendo beni, elargizioni e contributi. Obbiettivo principale della Fondazione è quello di aiutare i bambini che soffrono la fame nel mondo. Naturalmente questo termine va inteso in senso lato: infatti ci sono altre gravi situazioni che incidono sulle loro sopravvivenza, per esempio, la mortalità infantile nella prima infanzia è molto elevata per la presenza di gravi ed endemiche malattie. L’intervento dovrà essere quindi a largo raggio e rivolto a varie aree: in particolare alla sanità, all’agricoltura, alla lotta contro la denutrizione, all’analfabetismo e alla formazione. Quindi: non solo cibo ma cure ed assistenza medica non solo aiuto ma lavoro e sviluppo non solo carità ma dignità. Nei paesi sottosviluppati sono inesistenti le infrastrutture e i servizi. Le popolazioni vivono in capanne di paglia e fango e non hanno facile accesso alle strutture scolastiche e sanitarie. La popolazione manca di copertura medica , non sono presenti forme assistenziali , non ci sono campagne di vaccinazioni e quindi non prevista campagna e azione di medicina preventiva. Rare sono le scuole pubbliche e il tasso di alfalbetismo e scolarizzazione è molto basso. La popolazione non ha un’appropriata educazione del concetto di pulizia e norme igieniche e frequenti sono le malattie infettive. Durante i nove mesi di gestazione a tutt’oggi la maggior parte delle donne non viene vista da un medico, sono necessarie quindi anche strutture di prima medico-sanitarie, con particolare attenzione alle donne e ai neonati, dal periodo della gestazione fino al post-partum. Manca un servizio odontotecnico: da qui la necessità di formazione del personale in ambito specifico. Manca l’occupazione, deve essere incentivata l’agricoltura per sviluppare progetti di piccola e di media entità economica, per dare dignità anche agli ultimi della terra. E’ necessario creare infrastrutture destinate alla fornitura d’acqua potabile per cui molte famiglie sono costrette ad utilizzare fonti superficiali non protette, che presentano un fortissimo inquinamento di tipo chimico-batteriologico. Il programma che la Fondazione si è prefissata è vasto e notevole e le possibilità d’intervento nei vari settori sono molteplici, per cui è necessario stabilire dei traguardi che dovranno essere dilazionati nel tempo, graduando priorità e urgenze. Uno dei primi interventi a cui si rivolge la Fondazione è quello del sostegno del Burkina 2007 che mira ad aiutare il Burkina Faso e ad aiutarsi.

Una sfida che è stata raccolta da un pool di aziende, società e personaggi, come il testimonial della campagna di raccolta fondi, Marcello Lippi. Dall’impegno di Lippi come vero ambasciatore dell’iniziativa, alla campagna di sensibilizzazione, attraverso stampa quotidiana e periodica, tv, radio e affissione, dall’apertura di conti speciali per donazioni, per arrivare alla progettazione di interi complessi ospedalieri, da più parti la corsa per vincere la sfida di Burkina 2007 è già partita.

In Burkina Faso gli analfabeti sono il 74%, i denutriti il 23%, l’aspettativa di vita è di 44 anni, la mortalità infantile è del 20%. Il Burkina Faso è tra i paesi più poveri del globo, classificato dall’ONU come Quinto Mondo.

Il presidente della FondazioneLa raccolta di fondi mira ad interventi su tre settori fondamentali, lotta alla fame e alla denutrizione, creare una sanità, perche è una delle maggiori emergenze in un Paese che ha altissimi tassi di mortalità infantile e una grandissima diffusione dell’Aids.

I primi interventi saranno rivolti alla realizzazione di un nuovo Ospedale, che prenderà vita in un’area di terreno incolto e già occupato dalla vecchia struttura dell’Ospedale Paul VI, messa a disposizione dalla Diocesi al Governo di Ouagadougou (la capitale di Burkina). Il progetto Burkina 2007 affronterà la sfida dell’agricoltura arretrata e inefficiente in un Paese con altissimi tassi di denutrizione e privo di risorse naturali.

Per la riqualificazione dell’agricoltura si opererà attraverso l’acquisto di un trattore e una seminatrice a tramoggia per mais, sorgo e miglio. La diocesi sarà custode e gestore del trattore, ma i beneficiari saranno le famiglie di coltivatori che potranno usufruire di lavorazioni meccaniche sufficienti a garantire una buona provvista d’acqua per ill suolo. Oltre alla consegna dei materiali per costruzione edilizie, il progetto prevede: l’assistenza tecnica da parte di un agronomo o perito agrario; un corso finanziario per la corretta erogazione del microcredito e la selezione dei beneficiari; un corso di gestione dei mezzi.

Il Burkina Faso sarà anche uno dei primi luoghi dove si avvierà la produzione di Misola, un alimento di alto valore proteico-energetico formato da miglio, soia e arachide. Studiata proprio per i Paesi in via di sviluppo, dove la denutrizione è ancora ad altissimi livelli, la farina di Misola contribuisce a completare l’allatamento al seno a partire da sei mesi circa, aiutando a prevenire la manutrizione dei lattanti e nella prima infanzia. E’ anche utilizzabile come base di trattamento delle malnutrizioni moderate a partire da quattro mesi e permette una migliore nutrizione nelle donne incinte o che allattano, dei pazienti e dei convalescenti.

. Altra iniziativa, di minor portata, me sempre di rilievo è quella di intervenire in un progetto che riguarda una zona del Madagascar, Sakalalina, un villaggio che dista 650 chilometri dalla capitale, Anatananarivo, nel dipartimento dello Ihosy. In questa realtà sociale opera già un servizio sanitario grazie o un gruppo di collaboratori membri dell’associazione “Fides”. E’ assente in tutta la regione un servizio sanitario odontotecnico. Quindi questa necessità ha assunto carattere di urgenza. L’obiettivo è: creare all’interno dell’ospedale, già esistente, un servizio sanitario dentistico mirato alla prevenzione, cura e riabilitazione protesica. Formare personale locale in ambito odontoiatrico e odontotecnico. Lo spazio studio c’è già, ed è provvisto di una poltrona dentistica, di un apparecchio radiologico. Lo strumentario è scarso. Il laboratorio manca di attrezzature e di materiali odontoiatrici. Il personale locale capace di svolgere tale servizio è assente. E’ necessario quindi occuparsi della formazione in ambito odontoiatrico e odontotecnico inviando volontari del settore, disponibili a prestare la loro professionalità per la formazione del personale.

Per finire, un piccolo segnale anche alla nostra città. Pur infatti avendo la Fondazione come obbiettivo primario quello di portare aiuti ai bambini che vivono in situazioni di difficoltà e di miseria nel mondo, essa intende rivolgere la propria attenzione anche alla realtà locale per intervenire in un settore particolarmente delicato e importante, quello che riguarda il disagio psicologico dei bambini e degli adolescenti.
Anche questo è un problema da non sottovalutare ed è ugualmente rilevante. Il fenomeno è allarmante e le conseguenze nel tempo possono spesso arrecare danni irreparabili, se non si predispongono tempestivamente iniziative mirate. Purtroppo mancano supporti adeguati per portare avanti pronti ed efficaci interventi, prima che i disturbi lamentati diventino patologici e talvolta irreversibili. Da qui la necessità di creare un centro specializzato con una struttura specifica, un gruppo di esperti che andranno scelti secondo il livello di compromissione psicologica dei minori, rivolto a tutte le fasce di età evolutiva ma soprattutto nella fase iniziale, alla fascia prescolare e al ciclo elementare. Si tratta naturalmente di un progetto sperimentale, che potrebbe essere eventualmente potenziato ed ampliato nel tempo,...

 

A cura di Abcveneto 

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