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Nu. 36, IV - 1 marzo 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

COMMESSE DI TREVISO “Un giallo lungo le vie del centro”


La biografia del loro libro li definisce una piccola cooperativa di scrittura. Sono Luisa Carnielli Ervas e Fulvio Ervas, fratelli e autori del romanzo Commesse di Treviso. Edito da Marcos y Marcos, è uno dei casi letterari degli ultimi mesi. Il libro è ambientato in una Treviso ricca di fascino, avvolta dal clima pre-natalizio.

A cura di Carlo Sala

Il protagonista è l’ispettore Stucky un comandante della guardia di Finanza. L’atmosfera festosa delle vetrine scintillanti e della corsa ai regali è turbata da una serie di intimidazioni verso le commesse. Queste “paladine dello shopping” sono perseguitate, da uno squilibrato o forse un maniaco. Dopo le minacce una delle commesse viene uccisa, la signorina Schepis. Il nostro ispettore, aiutato da Landrulli, suo sottoposto tenterà di risolvere l’omicidio. Accanto a questa storia vi è quella del Pierini. Prima cavatore, poi titolare di una discarica. Una narrazione compiuta come se il personaggio parlasse al suo psicologo. Un racconto brillante e ironico che mostra in modo beffardo i limiti e le contraddizioni del nord-est. Il lettore non può non sorridere leggendo i punti di vista del Pierini. In particolare durante la descrizione dello sciopero del comitato contro la discarica, in cui le pupe avranno messo via la tazza della colazione e si saranno dette: Vado a fare la spesa o vado alla discarica a protestare?. Due storie narrate parallelamente per poi ricongiungersi sul finire del romanzo.

Si potrebbe pensare che in questo romanzo scritto a due mani i fratelli Ervas abbiano seguito ciascuno il dipanarsi di una delle due vicende. Ma non è così. E’ interessante cogliere dai loro racconti come ogni singola storia sia il frutto degli accadimenti e idee di entrambi, commistionati in scambi di opinioni e sensazioni. I due autori sono legati alla letteratura in modo anomalo.

Fratelli ervasFulvio di professione è insegnante statale di Scienze Naturali, e questo lo si sente in alcune sfaccettature del libro. In particolare Stucky compie una sorta di elogio della figura dell’uomo di stato, inteso in una concezione ampia, che comprende in genere dei dipendenti pubblici. Un punto di vista che appartiene sia al protagonista, che all’autore. Come affermato nel libro membri di uno di quei posti di osservazione da cui il brulicare del mondo viene costretto a un qualche ordine (…). Luisa, ex lavoratrice di un maglificio, è stata vincitrice del rinomato premio Calvino, con La lotteria, suo primo romanzo. A ben vedere il loro libro non è un vero e proprio giallo, nel senso canonico del termine. L’omicidio e le indagini sembrano un elemento funzionale alla narrazione. Quello che nelle arti pittoriche sarebbe chiamato un pretesto visivo. Lungo tutto il romanzo emergono i caratteri di una Treviso multietnica, ed allo stesso tempo tradizionale. Nei loro personaggi si possono riconoscere alcuni volti che si incontrerebbero ad esempio passeggiando per Piazza dei Signori o nella zona della Pescheria. E’ forse questo uno dei maggiori meriti del libro, saper dare una sorta di personale codificazione alle varie umanità della città. Il romanzo termina proprio con una cena di Natale alla quale oltre il protagonista partecipano il duo Barabissi, il nano Bepo, Giovanin el tetàro, la vecia Tonia, Checo Malaga e Alì.

Luisa Carnielli Ervas e Fulvio Ervas Commesse di Treviso, 2006 Marcos Y Marcos, 269 pp. Euro 14,50

A cura di Carlo Sala 

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