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Nu. 36, IV - 1 marzo 2007 -mensile telematico sul Veneto e Triveneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia

Saddam non è morto, viva Saddam!


Tra gli italiani non si sente mai dire che Saddam non è morto. E' un fatto dato per scontato poiché tutto quello che avviene nel mondo virtuale è anche reale. Ma tra gli immigrati residenti anche in Veneto, in contatto con chi frequenta arabi che sono in contatto coi loro paesi di origine, si può sentire anche l'altra faccia della medaglia.

Di Raffaella Biasi

Infatti vi sono parecchie persone che credono che Saddam non sia morto, ma che al posto suo sia stato messo un sosia, magari poi liberato anch'egli, dopo la morte presunta. Da questo forse nascerebbe l'apparente calma del condannato che si mostrava serio, ma sicuro di sè pur nel momento finale della vita terrena. Infatti ci si interroga sul fatto che i presenti all'esecuzione erano molto pochi e solo le telecamere hanno potuto filmare l'impiccagione, ma, si sa, che il mondo virtuale può essere manomesso. Le motivazioni che adducono a tale presa di posizione sono principalmente quattro. Alcune persone considerano Saddam un eroe perchè pensano che solo lui sia riuscito a dire un secco no all'America e nessun altro abbia avuto il coraggio di farlo. Così alcuni pensano che l'America abbia montato una messinscena fin dall'inizio, scegliendo un sosia. Una delle prime ragioni sta nel fatto che se gli iraqeni avessero solo subodorato che l'America lo aveva ucciso davvero, gli iraqeni stessi non avrebbero accettato la nuova situazione politica. Altra gente pensa che sia ancora vivo perché gli accordi tra lui, l'America e tutto il loro entourage è solo una manovra per mettere l'esercito americano in quest'area con lo scopo di controllare la situazione petrolifera iraqena. E' chiaro che Mister Saddam diventa solo un attore di questo gioco e che il suo premio fosse la grazia della vita. In questo caso molti pensano che ora viva in America.

Sempre seguendo questo filone altri dicono che abiti in Arabia Saudita e che il sosia abbia preso 2.5 milioni di dollari per morire al posto suo e quindi ereditare in favore della propria famiglia. Altre persone ancora pensano che sia morto davvero, ma come shahid (martire) e quindi ora viva in paradiso. Altri ancora pensano che sia ancora vivo perché lo hanno visto nei telegiornali prima che morisse ed il suo volto era diverso, in quanto aveva alcune macchiette in faccia nelle prime apparizioni, mentre non c'era niente nel giorno finale. I telelgiornali hanno mostrato palesemente questa differenza a fine anno. Insomma il suo essere ancora in vita, anche se nascosto, sarebbe solo un ringraziamento che l'America offre a chi è stato servizievole alla causa americana, concedendo la vita ma non più il potere. Ovviamente non si aspettano più niente da lui come figura carismatica, giacché la situazione geopolitica in seguito si è talmente complicata che gli arabi stessi pensano che solo Dio possa risolverla. Vi è da osservare che da secoli, anzi da millenni, ogni dittatore o ogni capo nei paesi arabi governa a vita e quindi solitamente non è deposto, ma con un colpo di stato viene ucciso e sostituito. Questo si è verificato con i taghiya tra gli egizi e addirittura all'epoca del Profeta Maometto, giacchè dopo la sua morte tutte le successioni sono avvenute con l'uccisone del precedente capo, a partire dal primo Califfo Abu Bakr, per poi passare a Omar, a Othman ad Ali ed ai suoi due figli martirizzati Hasan e Husain.

Naturalmente è bene anche riflettere sul fatto che molte figure mitiche non vengono credute morte, a partire da Gesù per arrivare a Curt Cobain passando per John Kennedy, Elvis Presley, Jim Morrison, Hitler e così via. Infatti, sempre rimanendo nel mondo islamico, i musulmani ritengono che Gesù non sia morto in croce, ma sia stato sostituito con un altro. Molti di questi miti hanno dato origine a una parusia, nell'attesa che qualche grande profeta, scendendo dall'alto, offra una via di salvezza. Così si pensa anche del dodicesimo Imam sci'ita, che, secondo la tradizione, è caduto in un pozzo. Quindi a tutt'oggi lo stanno ancora aspettando come Messia. Questa vicenda ha dato origine al movimento sci'ita duodecimano, che al giorno d'oggi racchiude il maggior numero di credenti musulmani in Iran. Certo che queste prese di posizione offrono spazi enormi di discussione, che vanno dalla religione alla sociologia alla geopolitica. E sono im molti oggi, anche qui nel Veneto, che ancora gridano: viva Saddam!

Di Raffaella Biasi  

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