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“Le farfalle di Madrid”, a colloquio con Luciano Curreri

A cura di Alberto Leoncini inviato a Liège (Belgio)

 Sono uscite dalla crisalide “Le farfalle di Madrid, "L’Antimonio", i narratori italiani e la guerra civile spagnola”, ultima fatica del critico letterario Luciano Curreri (Roma, Bulzoni, pp. 340, € 17,00 www.bulzoni.it ), dal 2002 stabilmente a Liegi (Belgio) per l’insegnamento nella locale università.

Oltre al prestigio del ruolo, tale posizione consente al Curreri di avere una maggiore autonomia, anche in virtù dell'ambito prettamente internazionale in cui è abituato a muoversi per le sue ricerche, sempre aperte a suggestioni e rimandi di natura non solo letteraria, ma anche storica, filosofica e cinematografica, e tese in una prospettiva da comparatista. Egli stesso ne parla così in un’intervista rilasciata a Paolo Collo: “volevo fornire innanzi tutto una mappa che ci permettesse anche di andare al di là del caso italiano e di connetterlo all'Europa e al mondo, oltre il paese o strapaese nostro. Mi sembra che nei testi raccolti, a partire dal capolavoro sciasciano, si senta e si percepisca qualcosa di più dell'Italia (anche di quella resistenziale; ma questa precisazione sia messa tra parentesi e sia percepita non in seno alle querelles sulla resistenza italiana, per favore) e dell'Europa, anche attuale.”

Dicevo della dimensione europea, che già si palesa nella scelta del tema, la guerra civile spagnola, evento appunto non mondiale ma molto più europeo strictu sensu, le cui implicazioni nella letteratura italiana non tardano a farsi sentire producendo un filone che la monografia dimostra non essere di poco conto. L’eco letterario, com’è ovvio, non è mai cronaca, trascrizione o annalistica, ma sempre reinterpretazione e ricollocazione. Nel caso della guerra civile spagnola, il dialogo, le concatenazioni tra passato e presente si fanno sentire molto e altri roghi, incendi e conflitti della Storia emergono nel suo orizzonte narrativo, dove c'è posto anche per il péplum, da Cartagine a Spartaco, da Salgari a Koestler, passando per autori sconosciuti come Paolo Sighinolfi.

Abbiamo rivolto all’autore alcune domande sull’opera:
• Anzitutto, come nascono “Le farfalle di Madrid” e perché?

L’occasione per addentrarmi nel tema l’ha fornita un seminario a Grenoble, nel gennaio del 2003. Rifacendomi ad una citazione sciasciana tratta da L'Antimonio (racconto di chiusura della seconda edizione de “Gli zii di Sicilia”, 1960, ndr) ho cercato sempre di ripercorrere il fil rouge nella nostra letteratura e di compiere un tracciato che ci avvicinasse all’oggi.

• Ci sono altre finalità oltre a quella di colmare un vuoto?

Il tema della guerra è senz’altro un filone assai visitato dalla letteratura, tanto che il seminario di cui parlavo prima era proprio incentrato su questo tema. Ma la guerra civile spagnola, con i suoi caratteri paradigmatici, mi è parsa subito assai stimolante e ricca di rimandi interdisciplinari. Creando un solido e sistematico punto di partenza, la volontà, poi, è sempre quella di aprire un dibattito, anche nella prospettiva dell’imminente traduzione in spagnolo dell’opera.

• Quali sorprese, scoperte o nuove suggestioni ha aperto questo lavoro?
Questa monografia è stata un momento di crescita, al di là di ciò che se ne può trarre culturalmente e scientificamente, in maniera più o meno immediata; mi ha portato a confrontarmi con un momento drammatico del Novecento, dalle implicazioni etiche molte profonde.
Ho avuto anche modo di ripensarmi come critico, rivisitando, magari ingenuamente, quella sorta di "mandato culturale" che la critica conferisce ancora, al di là delle sue crisi, tanto decantate quanto sterili. Non ho voluto fare un’operazione di mestiere, ho cercato un arricchimento sotto il profilo della veridicità e della ricerca di senso, che in ultima istanza è ciò a cui la cultura nel suo insieme tende.

Luciano Curreri
Luciano Curreri

CHI E’ Luciano Curreri (Torino, 1966) ha studiato, insegnato e collaborato ad attività di ricerca in diverse università (Torino, Savoie, Grenoble, Piemonte orientale, Firenze). Dal 2002 è Professore di Lingua e letteratura italiana all'Université de Liège. Da ricordare la tesi di dottorato su d'Annunzio, La femme, le corps malade, la statue (P.U.S., 2000), l'edizione critica di Salgari, Cartagine in fiamme (Quiritta, 2001), una breve storia delle "pinocchiate" nel tascabile Le avventure di Pinocchio (Einaudi, 2002) e il recente Le farfalle di Madrid. «L'antimonio», i narratori italiani e la guerra civile spagnola (Bulzoni, 2007). Imminente una raccolta di saggi dannunziani, Metamorfosi della seduzione (ETS), e un'edizione dei Racconti di Collodi e Fucini (Salerno). Collabora a "L'Indice", "Palazzo sanvitale", Textyles" ed è tra i fondatori e redattori de "Ilcorsaronero".

A cura di Alberto Leoncini inviato a Liège (Belgio)

IV anno,  2007
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