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IV anno,  2007
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Poesie da Cherso

A cura di Virginia Men

Isola di ChersoLa signora Maria, maestra elementare ora in pensione, è nata a Cherso quando Cherso era terra italiana, quando la lingua era la nostra, il “Veneto”! Nutre da sempre un grande e indimenticabile amore per la sua terra. Quando ne parla ha sempre le lacrime agli occhi e la sua voce diventa un filo, quasi non si sente dalla commozione. Lasciò per meglio dire, fu costretta a scappare con la sua famiglia dalla sua terra, nel lontano 1945 e ad abbandonare tutte le sue proprietà. E’ una ferita profonda della sua vita che non è mai riuscita a guarire e chi l’ascolta scopre che è sempre più viva e bruciante. Mi ha fatto conoscere meravigliosi luoghi attraverso foto e racconti e anche poesie.

Le due poesie che seguono sono del poeta dialettale Aldo Policek, nato a Cherso e lì sepolto.

La matinada

La matinada xe solo un sospiro
Un bater d’ocio de l’eternità;
ma eco el sol che leva,
el pescador che vien a riva straco,
par le case un tramaco
de done che distriga,
un picolo che ziga,
la campana che ciama,
un zapator che strussia
de là de la masiera
e la matina subito xe longa
come una vita intiera.

Mar

Mar, ti xe l’inquitudine
Che fa tremar le vene
un canto de sirene incantadore.
Mistero e solitudine,
azardo su le prove e stele sempre
a l’orizonte...
Sovra la gran pianura
Che ariva fina in cielo
xe un fior ogni batelo
a vele averte
pronto per l’aventura ne la tua imensità,
ciaror e scurità
zenza confini. mar, ti ze ‘l desiderio
de la mia vita intiera
arsura e febre vera
che me sconsuma;
ne la tua fresca note voio
trovar conforto,
drento el tuo sen el porto
ultimo armisio.

A cura di Virginia Men

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