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A CA´ REZZONICO "TIEPOLO NERO" ­ mostra di acqueforti

6 agosto 2012

Di Lucia Tomasi


A Ca´ Rezzonico i Tiepolo sono sempre stati di casa per i grandi affreschi qui realizzati, ma mai tanto, come quest´estate, grazie alla mostra anche delle loro incisioni.
Acqueforti: il Tiepolo nero Gabriella Belli, Presidente dei musei Civici Veneziani, il 20 luglio, ha introdotto la presentazione, seguita dal Professor Lionello Puppi e Nicoletta Ossanna Cavadini curatori della mostra, con la collaborazione del m.a.x. museo di Chiasso e dell´Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, dove precedentemente è stata allestita.
Dal 22 luglio al 15 ottobre ´12 vengono mostrati così nuovi aspetti stupefacenti dell´arte di GiovanBattista e Giandomenico Tiepolo; attraverso le acqueforti della collezione dello stesso Museo m.a.x. di Chiasso.
Il titolo "Tiepolo Nero" allude al grande contrasto, ed alla possibilità dei massimi scuri che si possono ottenere con la tecnica incisoria soprattutto dell´Acquaforte.
Sconvolge all´inizio pensare ad un Tiepolo "nero", poiché tutto si può supporre dei Tiepolo fuorché associarli a questo colore.
La loro arte è caratterizzata dal massimo senso della luminosità che poi è la stessa della laguna e del mare veneziano con i loro riflessi.
A ben guardare, però, quelle ombre scure non servono che a rendere più assolate che mai le altre parti, che rimangono le protagoniste.
In GiovanBattista, ultimo grandioso rappresentante degli splendori della Serenissima, i personaggi con i loro gesti, con le loro espressioni riverberano al sole. Al contrario per esempio di un Rembrand, che riesce a cogliere l´essenza dell´essere umano nella penombra.
Nel figlio GianDomenico qualcosa comincia a cambiare. Egli evidenzia artificiose messe in scena, usa insolite prospettive e punti di vista atti a demitizzare i personaggi, spesso visti di spalla, semiavvolti nell´ombra, il tutto però con una tecnica felicissima, sciolta, ariosa, in fondo come quella del padre.
È straordinaria la bellezza dei tratti sulle matrici di rame, per la libertà, la leggerezza, la vibratilità del graffio. Risultato difficilissimo da ottenere incidendo una dura lastra di metallo. Dove normalmente il segno risulta secco, rigido, geometrico.
Qui invece è perfettamente il contrario, sembrano incise con la carezza di un pennello, di una piuma! Come per tutti i grandi, anche qui, la materia non offre più alcuna resistenza all´artista. Si lascia plasmare felicemente, con la massima docilità, nelle mani dei Tiepolo.


Di Lucia Tomasi


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