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Una trevigiana dalla TERRANOVA (CANADA)

6 agosto 2012

Di Raffaella Biasi


Sto passando l'estate in Newfoundland (provincia del Canada) e sto conoscendo gente davvero diversa da quello che sono abituata a vedere a Treviso o nelle società mediorientali di cui sono più esperta. Nel Newfoundland (Terranova, Labrador) non ci va quasi nessuno e vorrei sfatare qualche mito e riproporre alcuni pregiudizi che invece si presentano corretti. Lo dico perché le società è bene frequentarle da vicino e viverle non da turista per poter esprimere un'opinione vicina al vero. Il Canada è una realtà grandissima e quindi ha delle lande disabitate o semi deserte dalla gente, oppure città sovraffollate. Queste ultime sono ben note e uguali a ogni metropoli. Io vi voglio parlare delle piccole città o dei paesi, della gente dei paesi e della loro vita.
Mappa della NewfondlandCominciamo con il razzismo e una riflessione: l'ingresso in Canda è più difficile di quanto si possa immaginare. Cortesissimi poliziotti e poliziotte - qui c'è veramente la parità - fanno interrogatori di ore e rifiutano facilmente i visti, perquisiscono e fanno domande trabocchetto, anche se una persona viene dall'Europa, Italia, che per quanti guai abbia, noi la consideriamo è sempre "primo mondo". È insomma difficile approdarvi anche per turismo, a meno di non dimostrare di avere un reddito permanente nel tuo Paese o un biglietto di ritorno.
A parte ciò (o forse per quezsto motivo?) stranieri non ce ne sono tanti e quindi non c'è razzismo, ma piuttosto curiosità per lo straniero che viene visto come un alieno da conoscere e quindi si fa di tutto per conoscerlo. Con questo non sto dicendo che tutti i trevigiani siano razzisti… . Sto piuttosto dicendo che qui sono ospitali e si fanno in quattro per essere generosi e aiutarti in quello che possono, si fidano, le porte di casa sono aperte, non ci sono steccati nè muri intorno alle case e le stesse sono di legno come quelle dei tre porcellini: se arriva una tempesta hanno un'aria fragile. Il governo è molto tollerante con chiunque, perché, una volta che sei riuscito a passare la barriera dell'entrata, il governo è tollerante anche con i molti altri doveri che un normale cittadino deve assolvere (per esempio mi hanno detto che prima di tagliarti i fili della luce ci vogliono sei mesi di mora o che i prestiti non sono molto perseguiti in caso di inadempienza). Ma, tutto si paga a rate, perché a differenza di come pensiamo, qui non c'è tanto lavoro e sono quasi tutti disoccupati o vengono pagati a ore (circa 10 dollari canadesi all'ora che più o meno fanno 8 euro italiani). Tutto questo dovrebbe parlare ai vostri cuori... pensando che nel mondo c'è un gioco che vuole tenere tutti i lavoratori sotto controllo con delle cifre simili, creando delle caste.
Ma parliamo d'altro: la natura qui è sconfinata e sovrabbondante, le foreste sono basse e fitte piene di animali di cui alcuni in estinzione come una specie di bufalo-alce che si chiama Moose. Tra una città e l'altra ci sono almeno trenta km, per cui è un po' difficile per gli indigeni avere degli stimoli che non siano il solito alcool e la droga, ma che loro stessi si 'permettono' solo il sabato o nel finesettimana, ubriacandosi di superalcolici. Comunque questi ultimi, come le sigarette costano talmente tanto che sono come un pranzo al ristorante per noi. Per una sola modesta bottiglia di vino si pagano circa 25 euro e 10 euro un pacchetto di sigarette. Il bello di tutto questo - o il brutto - a scelta, è che perlomeno il governo non ci marcia sopra perché non sono monopolio di stato, ogni rivendita, nascosta e occultata, può fare il suo prezzo. Altro pregiudizio da sfatare è che tutti i canadesi siano sportivi. Perlomeno in questa parte di terra, il Newfoundland, lo standard medio del peso delle ragazze è di cento venti chili o oltre. Tutti camminano molto viste le distanze, ma mangiano cose grassissime. E il loro interesse per l'aspetto, la 'bella figura' è davvero diverso dal nostro: noi ci teniamo fin troppo all'apparenza, mentre loro vestono in maniera semplice per non dire minimalista, eccetto il sabato sera, giorno in cui vanno nei pub dove si beve e sono vestite come e se non peggio che nelle nostre discoteche... . E quindi, da ubriache, ci provano con tutti, non importa se sei un Moose.
E l'ecologia? Questa è una terra dove si pensa che regni sommamente l'ecologia, invece regna il rispetto per gli animali e chi spara o uccide una specie protetta va in galera come se l'ucciso fosse un umano: venticinque anni di carcere. Invece non c'è problema per la spazzatura. Il riciclaggio è solo formale o non c'è per niente. Addirittura si vede spazzatura in giro per le piccole città. Per concludere il discorso ritornando alla politica, ho osservato che la televisione canadese, quindi di tutto il Canada e non solo di questo pezzettino di mondo, non si interessa se non in maniera estremamente marginale, di tutto ciò che avviene nel resto del mondo. Non c'è politica, non c'è politica estera soprattutto e non ci sono notizie che riguardino il mondo altro da sé. E tutto sembra molto lontano o indifferente o finto. Questa è stata la mia riflessione. Un'ultima cosa cari compatrioti: il freddo. Sì, ho freddo, in questo momento qui è estate ma ci sono 15 gradi. Dal vostro corrispondente dal Newfoundland è tutto per ora e spero di aver detto qualcosa di poco noto.


Di Raffaella Biasi


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