L'isola si Calipso è la prima raccolta poetica di Roberto Barbari, nato a Ponte della Priula (Treviso) l'undici settembre del 1967. Laureato in Scienze Umane all'Università Cattolica del Sacro di Milano nel 1999. Attualmente lavora presso la Eletrolux di Treviso.
Calipso nella mitologia è la ninfa che trattiene Ulisse per sette anni nell'isola di Ogigia. Poco si sa di quest'isola e della stessa Calipso. Figlia di Atlante e di Pleitone conduce una vita nota solo per la relazione che ha con Ulisse.
Nella raccolta poetica di Barbari riconosciamo la vicenda di Calipso, della sua isola e di Ulisse. La solitudine è l'esperienza umana di Calipso che non riesce a sconfiggere perché alla fine Ulisse partirà. "Quando si ama morire soli resta la sofferenza più assurda" è la conclusione di Un tempo per lasciare ogni cosa. "Meglio tentare il mare verso terre ignote, che forse non esistono nemmeno" leggiamo in Primavera. "La felicità esiste solo nella ricerca" sentenzia Barbari in Ho Guardato le stelle.
In una poesia come in un'opea d'arte ciascuno legge ciò che la sua sensibilità gli fa percepire. Certamente in questa raccolta la forza maggiore è quella dell'amore per l'ignoto, per la donna e per i suoi doni. Non mancano le contraddizione dell'odio, del dolore, della follia, del mistero e delle miserie umane.
Vorrei riportare integralmente la poesia
Un bacio.
Questa notte
un angelo
dal nome Christine
mi ha sorriso!!!..
Un bacio
a suggellare un giuramento!
A Sigillare un'amicizia
Che non può finire!
Un bacio
che ti ricordi
che la vita è bella.
Un bacio anche se
neppure più nelle favole
può salvare il mondo...
Un bacio!!