Palazzo Fortuny, Venezia
1 settembre /
19 novembre 2012. I suggestivi ambienti di Palazzo Fortuny accolgono, per la nuova stagione espositiva, le
opere di quattro artisti contemporanei: Franco Vimercati, Annamaria Zanella, Maurizio
Donzelli, Béatrice Helg.
Ogni "spazio" assume, all´interno del palazzo, una propria specifica identità, che
esalta linguaggi e tecniche espressive tra loro diversissime: é nella medesima tensione
artistica che si crea il legame fra gli autori, l'architettura e le ineguagliabili atmosfere
della casa-atelier di Mariano Fortuny, con le sue eclettiche creazioni, le collezioni, i
tessuti e i dipinti.
Una proposta ancora una volta unica per un luogo unico.
Franco Vimercati.
Tutte le cose emergono dal nulla
(piano terra e sale laterali al piano nobile)
Franco Vimercati (Milano 1940 - 2001) credeva che nella fotografia esistesse una
possibilità che nella pittura o negli altri media artistici non era riscontrabile: precisione
ed essenzialità e anche realtà, concretezza, mondo, lavoro. L´oggetto deve parlare da
solo ed èla fotografia a farlo parlare, tanto quanto esso fa parlare la fotografia. E´ così che nelle sue opere l´oggetto guadagna il centro della scena ed èrispettato tanto quanto il medium, l´idea, senza sovraccarichi psicologici, né ideologici, né di altro genere. La mostra a Palazzo Fortuny rappresenta l´occasione per vedere riuniti alcuni dei celebri lavori dell´artista: dalle serie di bottiglie di acqua minerale, al parquet, a una brocca, un bicchiere, una bottiglia, al ciclo della zuppiera, alla sveglia rovesciata, dove l´oggetto è
capovolto come lo "vede" la macchina: nei lavori dell´artista protagonista èun unico
oggetto che è, però, all'origine di una riflessione profonda sul senso della visione e della
percezione e sul significato del gesto fotografico. L´oggetto èsempre lo stesso, ciò che
cambia èil modo di riprenderlo, ovvero la fotografia.
Catalogo John Eskenazi/Skira.
Annamaria Zanella.
Oltre l´ornamento
(primo piano nobile)
Annamaria Zanella (Padova, 1966), designer di gioielli di Padova, dove ha studiato Arte
dei Metalli presso il famoso Istituto Statale Pietro Selvatico, espone la sua ultima
collezione. Come Mariano Fortuny, non soddisfatto dai consolidati metodi di stampa e
tintoria, fu innovatore, così Annamaria Zanella va oltre le usuali tecniche dell´oreficeria e
le sue opere incarnano una poetica sottile.
Catalogo DITRE Arti Grafiche (Padova).
Maurizio Donzelli.
Metamorfosi
(secondo piano nobile)
La mostra a Palazzo Fortuny consente un approccio esaustivo agli elementi poetici del
lavoro di Maurizio Donzelli (Brescia, 1958). Su una prima linea d´indagine troviamo i
grandi tappeti in lana e seta, annodati in Nepal, che trasferiscono la tematica del
disegno, suo principale nucleo di speculazione estetica, nella dimensione orizzontale e
sviluppano il concetto di specchio - inteso come lente di osservazione, alterazione e
ridefinizione della percezione - e il problema della relazione tra colore e luce nella
dimensione della luminescenza.
Parallelamente, in mostra possiamo ammirare alcuni degli arazzi Jacquard, realizzati
nelle Fiandre, appositamente realizzati per questo progetto, che mettono in atto una
ricerca epifanica dell'immagine con una grazia stupefacente, un rispetto per i contenuti
possibili e una maturità rispetto alla tradizione storica che li sospende nel tempo.
La mostra presenta inoltre per la prima volta sia i Mirrors che gli acquerelli raccolti nei
cicli intitolati Disegni del Quasi e Talisman.
Catalogo Mousse (Milano)
Béatrice Helg.
Risonanze
(terzo piano nobile)
Béatrice Helg (Ginevra, CH, 1956) fotografa svizzera, da trent´anni concentra la sua
ricerca artistica sullo spazio, la materia, la luce, la nozione del tempo e del divenire.
Architetto dell´impalpabile, mette in scena le sue fotografie creando spazi monumentali,
universi di una bellezza singolare, dove scultura, pittura, scenografia e soprattutto il
contrasto tra luce e oscurità si fondono e compongono visioni di silenziosa meditazione.
Ben lontani dall´essere iperrealisti o narrativi, i lavori dell´artista rappresentano delle
forme astratte, dei mondi luminosi.
Più di ogni altra cosa nei suoi lavori la luce èla materia senza la quale l´opera non esiste.Utilizzando dei materiali grezzi, recuperando lastre di metallo arrugginite o dei moduli di
vetro dalla trasparenza incerta, o carta, l´artista costruisce nel suo atelier delle
istallazioni dall´equilibrio precario. Queste forme scultoree, geometriche, appaiono nelle
sue fotografie in sospensione, fuori dal tempo reale. Esse abitano lo spazio, invece che
riposarvi come degli oggetti inerti. Delle sovrapposizioni di piani, degli effetti di
trasparenza, delle forme galleggianti, da cui nasce la sensazione di un perpetuo
muoversi, di risonanze.
"Risonanze" èla prima esposizione museale dell´artista in Italia e comprende una
selezione di ventiquattro opere fotografiche a colori di cui varie opere inedite create
appositamente per Palazzo Fortuny.
Catalogo Estelle Ditta.
Autunno a Palazzo Fortuny
A cura di Andrea Villani
Progetto di allestimento Daniela Ferretti
Coordinamento scientifico Daniela Ferretti
INFORMAZIONI GENERALI
Sede: Palazzo Fortuny, San Marco 3780 - San Beneto, Venezia
Vernice stampa: venerdì 31 agosto (dalle 10 alle 12)
Open-preview: venerdì 31 agosto (dalle 12 alle 20, su invito)
Apertura al pubblico: 1 settembre - 19 novembre 2012
Orario: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (biglietteria 10.00 - 17.00);
BIGLIETTI
Intero: 10 €
Ridotto: 8 €
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o
studenti; cittadini over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, titolari di
MUVE Friend Card; titolari di Carta Rolling Venice; titolari Carta Giovani; possessori di Museum
Pass (indipendentemente dal prezzo di acquisto); possessori di Venice Card Adult e Junior;
Gratuito
portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che
accompagnino gruppi; Partner ordinari MUVE
INFORMAZIONI
fortuny.visitmuve.it
info@fmcvenezia.it
call center 848082000 (dall´Italia)
+3904142730892 (dall´estero)
PRENOTAZIONI
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Mariano Fortuny y Madrazo
Mariano Fortuny y Madrazo nasce a Granada nel 1871. Figlio d´arte, e assai presto inserito
nel mondo artistico e culturale parigino, compie innanzitutto studi pittorici. Diciottenne si
stabilisce a Venezia, dove frequenta circoli accademici e cenacoli artistici internazionali:
tra i suoi amici Gabriele D´Annunzio, Ugo Ojetti, Eleonora Duse, Hugo von Hofmannsthal,
la marchesa Casati, Giovanni Boldini, il principe Fritz Hohenlohe-Waldenburg.
Dopo un viaggio a Bayreuth, fortemente attratto dalla musica di Richard Wagner, volge i
suoi interessi dalla pittura alla scenografia e all´illuminotecnica.Nel 1900 realizza alcune
scene e costumi per la prima assoluta del Tristano e Isotta alla Scala di Milano.
Contemporaneamente inizia a prender corpo l´idea della "Cupola", cioèquel sistema
illuminotecnico complesso che libererà la scenografia teatrale dalle rigide impostazioni
tradizionali mediante l´uso della luce indiretta e diffusa.
L´ambiente teatrale parigino (da Adolphe Appia a Sarah Bernardt) gli dimostra attenzione,
ma èpoi con la mecenate contessa di Bearn che la rivoluzione scenotecnica di Fortuny
trova completa applicazione: tra il 1903 e 1906 il teatro privato della contessa viene
dotato di un sistema integrato e rinnovato di cupola, luce indiretta, proiezione di cieli
colorati e nuvole: èla fama. Il sistema di Fortuny, prodotto dall´AEG, trova applicazione nei
maggiori teatri tedeschi.
Ma la creatività di Mariano cerca stimoli nuovi: inizia a creare stoffe e tessuti stampati, in
sodalizio con Henriette, che sposerà nel 1924. Con lei crea Delphos, l´abito in seta
plissettata che lo rende famoso in tutto il mondo. Nel 1919 a Venezia, alla Giudecca, fonda
la fabbrica per la produzione industriale delle sue stoffe in cotone e apre boutique nelle
maggiori capitali europee. Nel frattempo decora e illumina palazzi e musei in tutta Europa,
riceve riconoscimenti e titoli onorifici.
Parallelamente non viene meno l´interesse per il teatro e la scenografia: sono di questi
anni l´installazione della sua "Cupola" presso il Teatro La Scala di Milano e del 1929
l´applicazione del suo dispositivo scenotecnico per la realizzazione dei "Carri di Tespi"
itineranti. Degli anni Trenta sono altre invenzioni: dalla carta da stampa fotografica ai
colori a "Tempera Fortuny" e agli interventi illuminotecnici sui grandi cicli pittorici
veneziani di Tintoretto a San Rocco e di Carpaccio a San Giorgio.
Sul finire del decennio, Mariano si ritira nella sua sfarzosa dimora di San Beneto, dove
riprende l´attività pittorica e raccoglie le memorie della sua eclettica produzione. Muore
nel 1949 e viene sepolto al Verano, a Roma, accanto all´illustre padre Mariano Fortuny
Marsal.
Palazzo Fortuny
Palazzo Pesaro degli Orfei è diventato oramai da più di un secolo Palazzo Fortuny: da quando cioè, il versatile artista,inventore,organizzatore culturale Mariano Fortuny vi ha collocato la sua abitazione, il suo studio, la sua azienda. Casa di moda, laboratorio per la
produzione di un´originalissima tipologia di tessuti stampati, studio e gabinetto
fotografico: Mariano Fortuny ha montato uno dei luoghi mitici della cultura europea tra
Otto e Novecento. Lungo i diversi piani del palazzo, l´articolarsi dell´esperienza e del genio di Fortuny, tra dipinti, tessuti,mobili,lampade, ha determinato il gusto e gli stili di vita fino ai giorni nostri.