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Giuseppe Verdi per il duecentenario di un grande genio 1813 / 2013

1 agosto 2013

a cura di Virginia Men



Quest'anno ricorre l'anniversario di un grandissimo personaggio, che con il suo lavoro è uscito dal tempo e dallo spazio diventando simbolo immortale della musica e della storia italiana.
Duecento anni fa l'Italia non era ancora una nazione unita e il potere dei regni che dividevano il suo territorio, si alternava a quello spirituale e temporale della Chiesa.
Dal punto di vista musicale l'opera conobbe un genio: tramite Giuseppe Verdi essa divenne non solo espressione musicale e artistica, ma vera portatrice delle sofferenze del periodo, espresse in metafora. "Va pensiero" del Nabucco, con la vibrante maestosità delle note entrò nel cuore degli spettatori di allora, che divenne l'inno contro l'occupazione austriaca. Oggi ascoltando il brano ricco di potenza corale non si può che rimanere piacevolmente incantati dalla perfezione della composizione.
Verdi compose una serie di opere che furono successi incredibili e oggi sono patrimonio mondiale della musica operistica.

Giuseppe Verdi nacque il 10 ottobre 1813 a Roncole di Busseto (Parma). Imparò i primi rudimenti musicali da un organista del suo paese e faceva esercizi su una spinetta che gli avevano regalato i suoi genitori. Nel 1836 vinse un concorso per maestro di musica. Sposò Margherita Barezzi, figlia del suo primo maestro e grande estimatore.
Nel 1839 venne rappresentata con successo alla Scala di Milano la sua prima opera Oberto Conte di Bonifacio, mentre l'anno dopo l'opera comica Un giorno di regno che fu sonoramente disapprovata.
Verdi entrò in crisi, depressione accentuata dalla morte della moglie e dei suoi due figli.
La musica era troppo incontenibile in lui e nel 1842 con il Nabucco fu un vero trionfo bissato l'anno dopo con i Lombardi alla prima crociata.
Nel 1884 con il felice incontro con il librettista Francesco Maria Piave produce il primo lavoro in collaborazione che si rivelerà straordinaria.
Con lui compose L'Ernani, I Due Foscari (1844) e Macheth (1847).
Dopo un periodo buio in cui compose I Masnadieri, Il Corsaro Nero e La Battaglia di Legnano, scrive Luisa Miller, (tratta da un lavoro di Schiller), opera che prelude la grande consacrazione con la celebre trilogia: Il Rigoletto, (libretto di Piave in scena a Venezia 1851), Il Trovatore, (libretto di Cammarano in scena a Roma 1853) e La Traviata.

Quest'ultima opera con il libretto di Piave e rappresentata a Venezia sempre nel 1853 non fu bene accolta per la sua "prima" per la scabrosità del soggetto. Ma già l'anno dopo era quella che doveva diventare l'opera più celebre di Verdi, ottenne un grandissimo successo.
Verdi ormai è ricco e famoso in tutto il mondo. Ha un forte legame sentimentale con Giuseppina Strepponi che sposerà nel 1859.
Abbiamo i Vespri siciliani 1855, Simon Boccanegra nel 1857, Un ballo in maschera1859, Don Carlos (1867) e Aida (scritta per l'inaugurazione del canale di Suez e andata in scena il al Cairo nel 1871. Il ritmo creativo rallenta, scrive nel 1874 la Messa da Requiem dedicata a Manzoni, nel 1887 l'Otello, nel 1893 Falstaff, grandiosa opera comica tratta da Shakespeare scritta a ottant'anni e che costituisce l'addio di Verdi al teatro musicale. Muore a Milano nel 1901.

Pubblicato già da L'Italo Americano, a Weekly Newspaper fondato nel 1908 www.italoamericano.com

Virginia Men



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