Sabato 29 marzo 2014, presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, nella sala di Galileo, verso le 11 di mattina, era una bella giornata, perché era il giorno della inaugurazione della mostra di Roberto Ghedina, insigne fotografo di Cortina e delle Dolomiti, che conosco e seguo da molti anni.
Questa mostra - particolare ed esclusiva -, racconta una settimana passata in una Certosa di clausura. Mi è venuto naturale accostare questo evento, intitolato “IL SILENZIO DEL DESERTO“ con la precedente Mostra de "I Percorsi del Silenzio" nelle sue care Dolomiti. Montagne e monaci di clausura, mi sono subito sembrati affini e simili. Entrambi silenziosi e irraggiungibili, si conquistano solo con pazienza e umiltà, determinazione, preparazione, perfezione e silenzio. Qualità queste, di Roberto Ghedina, perché dalle foto di un fotografo, un vero fotografo, si riconosce subito che l'occhio che fotografa e ciò che viene fotografato, sono la stessa cosa. Un fotografo scatta una foto solo di ciò che riconosce come affine a sé. Un po' come facesse un autoritratto.
Questo è per me Roberto Ghedina, uno di quei fotografi che scattano solo e sempre autoritratti, con la bravura, la pazienza e la determinazione di cercarli intorno a sé, non mettendosi davanti allo specchio come invece fanno i cattivi fotografi. L'inagurazione è stata illuminata da personalità come il dott. Giovanni Leoncini e il dott. Giovanni Tortelli, introdotti dalla giornalista Rosanna Raffaelli Ghedina. Costoro hanno espresso pensieri più profondi del mio e che toccano temi importanti. Riportiamo qui quello che ci ricordiamo: "...Il fotografo ampezzano non poteva che sconfinare nel Silenzio Interiore, in quel Deserto che è “la cella interiore” che ognuno di noi porta nel proprio Sé profondo, là dove custodiamo tutte le risposte che cerchiamo e là dove c’è il nostro Dio
e Spirito Creatore. Roberto Ghedina ritorna alla ribalta con un esclusivo lavoro documentario nel quale ha immortalato le emozioni del Grande Silenzio, l’impenetrabile silenzio dei certosini."
Roberto Ghedina stesso, racconta:"... Con l’immagine, con la luce e con i colori di queste
fotografie ho cercato di catturare il silenzio, per donarvene le emozioni. Inseguendolo, l’ho scoperto più ricco
della parola stessa”.
"...E’ un percorso espositivo suggestivo, quasi pacificatore
e allo stesso tempo inquietante, quello proposto dal
fotografo ampezzano, artista polivalente e vero cultore
della fotografia “pura”, quella che nasce senza l’ausilio
di filtri o lenti particolari per ottenere effetti speciali.
“Il silenzio del deserto” è il racconto per immagini di
un’esperienza unica, come quella del film girato in
Francia nella valle che ha dato il nome alle Certose. E’
un viaggio all’interno della Certosa più grande d’Italia,
a Farneta di Lucca, dove i certosini, “gli spericolati pellegrini del mondo interiore”, come dice P. Serafino
Tognetti nella sua presentazione, vivono nel rigore e nel
silenzio, cercando nel fondo dell’anima, della propria
cella, la dimora di Dio e la propria identità. Una vita che
affascina e contemporaneamente sconcerta il mondo del
chiasso esteriore, un’esistenza che afferma il misterioso
precetto secondo il quale di solo Dio, si può vivere.
Le fotografie ritraggono gli istanti irripetibili del silenzio, che si materializzano e subito si dissolvono come in
un battito d’ali. Immagini da assaporare e contemplare nell’accurato equilibrio degli elementi e nell’armonia di
luci e ombre che ci parlano dentro e ci svelano “il valore di un silenzio ricco di amore” dei monaci certosini.
Un modello di vita prezioso per il tormentato equilibrio
del mondo. Sono immagini che parlano, che vanno oltre
la soglia delle emozioni e che ci introducono nel mondo
spirituale: in quella realtà del Sé, di cui si deve prendere piena consapevolezza per raggiungere l’equilibrio
interiore.
Roberto Ghedina
Roberto Ghedina, nasce a Cortina
d’Ampezzo nel 1939 da una
famiglia di fotografi, pionieri di
quest’arte in tutto l’arco delle
Dolomiti. Inizia l’attività giovanissimo, fotografando in bianco & nero con una vecchia macchina
a cassetta 13x18. Da allora non
ha mai smesso tale attività. Non
usa filtri o lenti particolari per ottenere effetti speciali,
pertanto la sua fotografia è “pura”, non imitazione di
altre arti.
Abituato a vedere l’immagine sul vetro smerigliato, a
cercare l’accurato equilibrio degli elementi compositivi,
l’armonia fra le luci e le ombre, è diventato, i quaranta
anni di attività, un fotografo polivalente e di gran classe.
(erregì)
MOSTRE PERSONALI
- Circolo Filologico - Milano - 1984
- Terrazza Viennese - Cortina d’Ampezzo (BL) - 1996
- Saletta d’Arte - Hotel Bellevue - Cortina d’Ampezzo (BL) - 1996
- Galleria Civica - Cortina d’Ampezzo (BL) - 1997
- Castello Welsberg - Monguelfo - 1997
- Ciasa de ra Regoles - Cortina d’Ampezzo (BL) - 1997
- Palazzo Crepadona - Belluno -1997
- Miramonti Majestic Grand Hotel - Cortina d’Ampezzo (BL) - 1998
- Palazzo Piazzoni - Vittorio Veneto -1998
- Club Fotografico Fiorenzuola (PC) - 1998
- Sala Consiliare Comune di Pieve di Cadore - 1999
- Castello di Udine - Udine - 1999
- Filmfestival della Montagna - Trento - 1999
- Palazzo delle Terme - Levico Terme (TN) - 1999
- Galleria Civica - Bolzano - 1999
- Palazzo dei Congressi - Cavalese (TN) - 2000
- Chiesa di S. Rita - Roma - 2000
- Villa Benzi - Caerano S. Marco (TV) - 2002
- Palazzo Ruspoli - Fondazione Memmo - Roma - 2003
- Teatro Accademico - Castelfranco Veneto (TV) - 2004
- Castello di Romeo - Montecchio Maggiore (VI) - 2006
- Municipio Vecchio - Cortina d’Ampezzo (BL) - 2008
- Palazzo Vescovile - Fiesole (FI) – 2008
Di Virginia Men - foto di Maria Ester Nichele