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PRIMO "EDUCATIONAL DAY" (una giornata molto istruttiva...) PROMOSSO DA AMACI ASSOCIAZIONE DEI MUSEI D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANI

1 Aprile 2015

A cura di Maria Ester Nichele





Domenica 19 aprile i Musei AMACI di tutta Italia aprono le loro porte per il primo "Educational Day", una giornata ricca di attività gratuite – a cura dei Dipartimenti Educativi dei Musei associati e promossa dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani – interamente dedicata ad avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea.
Laboratori, seminari, conferenze, visite guidate, incontri con gli artisti, ma anche performance, incontri, "flash mob" e attività attraverso i "social network" o ancora percorsi speciali per non vedenti e nella lingua dei segni, seminari di approfondimento per operatori e insegnanti, educazione allo sguardo: un programma multiforme rivolto agli adulti, ai giovani, ma anche ai bambini e alle famiglie, realizzato dai Dipartimenti Educativi con il coinvolgimento, in molti casi, di Accademie di Belle Arti, Università pubbliche e private, Istituti di alta formazione di tutta Italia, e pensato per accorciare le distanze tra i musei e le persone, per abbattere tabù, diffidenze e pregiudizi che ancora esistono verso l’arte contemporanea e i musei che la ospitano.

Moltissime, quindi, le occasioni offerte per vivere i musei in modo insolito e a volte sorprendente: si va dagli incontri a sorpresa nelle strade di Prato organizzati dal Centro Pecci, ai focus sulla collezione permanente e le nuove acquisizioni organizzati al Castello di Rivoli; dai seminari su come raccontare il museo sui social network organizzati dal Madre a Napoli, ai percorsi di avvicinamento all’Arte Povera attraverso il riallestimento della Collezione di Ca’ Pesaro a Venezia; dall’appuntamento su Instagram per i giovani di Pesaro per riscoprire i luoghi d’arte della città a partire dalla Pescheria, agli autoritratti al museo alla GAM di Torino; dalla giornata di giochi nelle sale del museo alla GNAM di Roma, ai seminari per insegnanti e operatori sulla didattica museale per non vedenti alla GAMeC di Bergamo; dai percorsi “dietro le quinte” del museo al MAMbo di Bologna, ai racconti tra arte e musica al MACRO di Roma; dai workshop sulla tessitura al MA*GA di Gallarate, al laboratorio sulla tecnica serigrafica al MAN di Nuoro; dai percorsi tematici sulla guerra, sulla perdita e sulla memoria al MAXXI di Roma, all’itinerario tra le opere d’arte contemporanea negli spazi pubblici della città, organizzato da Merano Arte; dalle visite alle mostre a occhi bendati, per imparare a guardare con i sensi, al MUSEION di Bolzano, ai laboratori di educazione allo sguardo al Museo del Novecento di Milano; dai laboratori sul ritratto al Museo Marino Marini di Firenze, ai laboratori nella lingua dei segni a Palazzo Fabroni a Pistoia; fino alle visite guidate con seminri, performance e laboratori organizzate a Castel Sant’Elmo a Napoli, alla Galleria Civica di Modena, all’Istituto Nazionale per la Grafica a Roma, al MART di Rovereto, al MUSMA di Matera e al PAC di Milano.

L’immagine guida della prima edizione dell’Educational Day è stata affidata a Botto & Bruno. Il duo di artisti torinesi ha scelto per la giornata l’immagine Silent Walk, che propone una riflessione sul rapporto figura-paesaggio, centrale nella loro poetica. Una figura di profilo occupa metà dello spazio visivo ed è intenta a compiere un’azione. Il volto è tagliato, non si distinguono né il sesso né l’eta, l’attenzione è focalizzata sulle sue mani e sul gesto che sta compiendo: con una forbice ritaglia della carta, sta costruendo un proprio paesaggio, un luogo mentale attraverso il quale tracciare il proprio cammino. Sullo sfondo una distesa verde, il cui orizzonte si confonde con la nebbia e il cielo. Non ci sono case, non c’è architettura, non c’è altra presenza umana. C’è solo una rete metallica che divide la figura dal paesaggio, anche se in realtà si intravede un’apertura, un passaggio, che le dà la possibilità di non essere isolata, di mettersi in relazione con il paesaggio e l’ambiente che la circonda.
La figura è quindi intenta a costruire, la sua gestualità indica partecipazione, è silenziosa ma non passiva.
Ed è proprio l’azione del costruire, in modo semplice, quasi come fosse un gioco, il proprio mondo e il proprio futuro il fulcro di Silent Walk, che gli artisti hanno scelto di indicarci come metafora della costruzione di una società migliore attraverso il ruolo, fondamentale, dell’educazione.

L’Educational Day rimette, dunque, al centro la funzione educativa dei musei, in particolare d’arte contemporanea, e il loro imprescindibile legame con il territorio cui fanno riferimento, ribadendo che non sono asettici contenitori di oggetti, bensì luoghi vivi, aperti, inclusivi, che hanno un’importante responsabilità sociale nei confronti delle loro comunità di appartenenza. I musei sono, e possono diventare sempre di più, centri di formazione permanente, luoghi di scambio e di crescita, laboratori per lo sviluppo del pensiero critico, piattaforme educative per l’inclusione sociale e l’integrazione culturale. E l’Educational Day serve a ribadire che per poter esercitare questa imprescindibile funzione sociale, che è sempre parte integrante della loro missione istituzionale e del loro progetto culturale, i musei devono sapersi porre in una posizione aperta, di ascolto, nei confronti delle loro comunità e del loro pubblico, anche potenziale, interrogandosi continuamente sul proprio ruolo e trovando modalità sempre nuove di interagire efficacemente con l’attualità, sempre più complessa e dinamica. In questa direzione i musei d’arte contemporanea per loro natura possono svolgere un ruolo sociale importante, e hanno il dovere di farlo, offrendosi come terreno di sperimentazione per nuove forme di cittadinanza culturale, promuovendo e sostenendo coesione sociale e appartenenze territoriali, rendendo il proprio pubblico motore di processi innovativi, dove le persone diventino protagoniste della creazione e diffusione di un nuovo modo di pensare, vivere e diffondere la cultura.

La maggior parte delle attività è su prenotazione e gratuita ad esclusione del biglietto di ingresso al museo. Per maggiori informazioni e dettagli consultare il programma completo.

AMACI ringrazia Gondrand, in qualità di Partner Ufficiale dell’Associazione.

AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani è un’associazione non profit che riunisce 26 tra i più importanti musei d’arte contemporanea del nostro Paese.
Nata nel 2003 con lo scopo di sostenere l’arte contemporanea e le politiche istituzionali legate alla contemporaneità AMACI si propone di consolidare ogni anno di più il suo ruolo di realtà istituzionale e di punto di riferimento per la diffusione dello studio e della ricerca artistica contemporanea in Italia e all’estero.


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BOTTO & BRUNO

Botto e Bruno vivono e lavorano a Torino.  

Hanno partecipato a numerose rassegne internazionali tra le quali nel 2000 al Palazzo delle Esposizioni a Roma con la personale Under my red sky.
Nel 2001 sono presenti alla 49° Biennale di Venezia curata da Harald Szeemann con il progetto House where  nobody lives.
Nel 2002 sono invitati alla Biennale internazionale di Busan in Corea e nel 2003 al Mamco di Ginevra con una mostra monografica.
Nel 2004 sono chiamati a fare un progetto site specific alla Caixa forum di Barcellona e una personale al Mamac di Nizza.
Nel 2005 realizzano i costumi e l’arredo scenico per il Don Giovanni di Mozart al Teatro Carlo Felice di Genova con la regia di Davide Livermore.
Nel 2006 progettano un lavoro permanente per la stazione di piazzale Augusto a Napoli.
Nel 2007 realizzano un progetto negli spazi del Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Nel 2008 presentano una nuova installazione per Le Printemps de septembre a Toulouse curata da Christian Bernard.
Nel 2009 partecipano a una collettiva allo IAC di Villeurbanne, a Lione e alla Kunsthalle di Helsinki. Realizzano le scene per lo spettacolo teatrale Quattro atti profani per il Teatro Stabile di Torino con la regia di Valter Malosti.
Nel 2010 sono invitati alla VIII Biennale di Shanghai e realizzano un’installazione pubblica permanente per la centrale Ecotermica ETS di Ivrea.
Nel 2011 sono presenti alla collettiva presso il Parc du la Villette a Parigi.
Nel 2012 vincono il premio Madrid Photo e sono invitati dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid per una personale.
Nel 2013 realizzano un lavoro site specific al Pav di Torino.
Nel 2014 realizzano un'installazione permanente alla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma.
Hanno allestito mostre personali nelle gallerie Alberto Peola a Torino, Alfonso Artiaco a Napoli, S.A.L.E.S. a Roma, Oliva Arauna a Madrid, Magda Danysz a Parigi, Pari Nadimi a Toronto, Laure Genillard a Londra


A cura di Maria Ester Nichele



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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