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LUIGI VETTORI “Un’eredità spezzata” VIRGILIO GUIDI “Il destino della figura”

1 Aprile 2015

Di Lorella Colla





Prorogate sino al 19 aprile 2015 le due importanti mostre visitabili alla GALLERIA PARCO - Pordenone Arte Contemporanea Uno spazio che ben si declina con l’arte moderna e che sembra magicamente sorgere all’ombra dei grandi alberi del quieto parco cittadino

LUIGI VETTORI

Il giovane Vettori cresce proprio in questa città, che ora gli dedica una mostra ospitando parecchie sue opere. Colpisce molto, nel leggere la sua biografia all’entrata, l’età in cui questo giovane artista ha cessato di vivere. Un evento tragico, legato, purtroppo, alla seconda guerra mondiale che molte cicatrici ha lasciato. La giovane vita di un artista che aveva il talento per divenire un grande.
La mostra riesce a dare, con la varietà tipologica delle opere (dipinti, disegni, incisioni, foto, documenti originali della sua vita…), un’immagine completa dell’artista. Vettori dimostra sin da giovanissimo il proprio talento: inizia il suo percorso con Maestri di tutto rispetto (Guidi), frequentando l’Accademia di Venezia e partecipando con successo a delle collettive in diverse città italiane. Negli anni ’30, intraprende la carriera militare che rallenterà la sua produzione, senza però interromperla completamente. Dopo qualche anno, ottenuto il congedo, riprende la sua attività creativa, terminando gli studi e ottenendo il Diploma a pieni voti. Solo un paio d’anni dopo, verrà richiamato alle armi e morirà in seguito alle ferite riportate in battaglia.
I suoi lavori mostrano inevitabilmente la personalità di Vettori: un ragazzo molto semplice, legato alla sua terra che osserva con gli occhi di un giovane il mutare veloce della vita. Infatti, nei suoi dipinti, esprime le curiosità ed i tormenti di un artista che vive la trasformazione epocale del nuovo secolo, rappresentante di un cambiamento che si manifesta anche nella pittura.
I ritratti, la famiglia, i paesaggi, i nudi femminili, le nature morte e successivamente l’indubbia influenza della guerra, sono al centro dei suoi lavori, che rispecchiano una sempre più profonda maturità artistica. Viene naturale chiedersi quali sarebbero state le scelte e l’evoluzione dell’arte di Vettori. Ci rimangono le sue molte opere ed una domanda senza risposta.

VIRGILIO GUIDI

Il titolo della mostra (“Il destino della figura”), nel trentennale della scomparsa dell’autore, rappresenta bene l’evoluzione del lavoro artistico di Guidi (romano di nascita e veneziano d’adozione), incentrato sulla figura umana, sul ritratto, sullo spazio e soprattutto sulla luce.
La prima parte dell’esposizione si rivolge ad una serie di lavori realizzati nei primi anni del novecento. La sorpresa è notevole nel poter constatare da dove sia iniziata la sua lunga ed operosa ricerca: amabili e coinvolgenti, in particolare, le figure e i ritratti che esprimono delicatezza, forza e grande espressività. Nella seconda parte della mostra, sono esposti, insieme alle sculture bronzee, alcuni suoi dipinti di grandi dimensioni che portano inevitabilmente a constatare quanto Guidi abbia saputo definire il “linguaggio della luce”. Via via che le opere riportano una più recente datazione, ci avviciniamo a quei modi della pittura metafisica cui siamo tradizionalmente abituati, parlando di questo grande artista. La sua produzione è stata, fortunatamente, molto lunga: ciò gli ha permesso di attraversare momenti stilisticamente diversi. Gli ultimi anni veneziani mostrano, in particolare, i valori essenziali della sua ricerca: opere in cui la pur sempre presente figura umana, sembra dissolversi nello spazio. La monocromia bianca, indicazione assoluta della luce, ci proietta in una dimensione sconosciuta.

Di Lorella Colla



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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