A Galla (collana Voci- Scrittura & Scritture edizioni, pp.350 euro 14,50) è una storia che racconta il territorio industriale Veneto. Narra le vicende di una piccola azienda trevigiana finita nelle mire di un enorme gruppo tedesco. Intorno alla fabbrica ruotano le esistenze di molte famiglie, da quella del titolare a quella di un operaio che gli si contrappone. Il romanzo è stato letto in fase di pre-pubblicazione da due scrittori da classifica come Giancarlo De Cataldo (autore di Suburra e Romanzo Criminale) e Simonetta Agnello Hornby (La Mennulara, Il Veleno dell’Oleandro) ed entrambi gli autori hanno deciso di donare un contributo all’opera che è stato riportato in

quarta di copertina. Il romanzo è ambientato tra Castello D’Arquà e Jesolo. Renato Pappalardi, titolare di una importante azienda veneta, ha appena concluso un grosso affare con un cliente estero che potrebbe evitare la chiusura della fabbrica. L’incubo della cassa integrazione, già in essere per molti dei suoi dipendenti, sembra essere vicino alla fine. Eppure qualcosa non quadra. Nonostante la commessa in arrivo, Pappalardi non recede dalla politica di taglio dei costi. Franco Garritano, operaio esperto e dal carattere determinato, decide di giocarsi il tutto per tutto e avanzare richieste giuste, ma rischiose.

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Al destino della fabbrica sono legate molte cose: la carriera; la salvaguardia del lavoro e dell’unità delle famiglie, loro malgrado coinvolte; persino un amore appena nato e una relazione dai contorni imprevedibili. La vicenda si gonfia sempre più, con i media locali e nazionali pronti come pescecani a imbastire il loro sensazionale scoop. Così ciascuno, pur di salvare il proprio angolo di felicità, è pronto anche a ordire inimmaginabili piani. Nessuno, però, ha fatto i conti con la carta degli imprevisti, pronta a saltar fuori come un asso dalla manica. In effetti la trama sembra presa di peso dalle cronache economiche degli ultimi anni, specie se legate al territorio del Veneto, vero e proprio incubatore di piccole e medie imprese a conduzione familiare. A galla è un romanzo che giocando sullo sfondo della crisi mette in evidenza le contraddizioni del nostro tempo, quando troppo spesso un punto percentuale nel bilancio di un gruppo industriale può determinare il futuro di centinaia di lavoratori inconsapevoli. Alcuni passi del libro: “Ancora una volta li aveva tutti davanti a sé, seduti sul pavimento del salotto. Le stesse persone nelle stesse posizioni di due giorni prima, come se il tempo non fosse passato e ci fosse ancora una possibilità per rimettere a posto le cose. Immobili e in silenzio, gli occhi fissi su di lui. Lo guardavano in quel modo perché era la persona che, avrebbe potuto cancellare dalle loro vite l’ansia della quarta settimana, l'angoscia di una telefonata della banca, il terrore per la raccomandata di uno studio legale.”

“Lei ci serve, Pappalardi. Ci serve per arrivare alla Technobitum.” Per i successivi sette minuti e quindici secondi, Renato non aveva aperto bocca; di fronte al capolavoro organizzativo ideato dal genio che gli sedeva davanti, l'unica reazione che il suo cervello in fiamme gli aveva suggerito era stata di annuire di tanto in tanto. Al termine del discorso di Wolffe aveva firmato la lettera d'intenti senza neppure leggerla. Il suo futuro, insieme a quello della Technobitum, era stato deciso.”

Del libro hanno detto: Simonetta Agnello Hornby: “Una storia attuale, piena di suspense che avvince e fa meditare sui valori della società odierna.”

Giancarlo De Cataldo: “Sembra incredibile: quando prendono in mano la penna, anche i manager si accorgono di avere un cuore. E come alcuni dei loro personaggi, riescono persino a diventare esseri umani.”

Nota sull’autore: Alessandro Toso, veneziano, vive a Treviso, ma lavora e viaggia in giro per il mondo; tra un albergo e un aeroporto, scrive romanzi. Così gli tengono compagnia decine di personaggi un po’ inventati, un po’ no. Suoi racconti sono apparsi su diverse riviste on line e cartacee. A galla è il suo secondo romanzo.

A cura di Abcveneto