Caldo. La situazione qui è calda ed anche la situazione europea è calda, la questione islamica è sempre più bollente ed è dominio di tutti. Tutti sanno qualcosa del mondo islamico, oppure sembrano sapere. Ci sono stati grandi passi avanti nella conoscenza dell’altro in questi ultimi quindici anni (dalla caduta delle Twin Towers), ma più si va avanti nella conoscenza, più i fili sembrano intricarsi. Non si capisce perché veniamo attaccati, perché i bambini muoiono in guerre e naufragi vicino a noi, perché ci sono gli attentati, perché abbiamo fiumi di migranti che si accasano qui, si sposano, aumentano i matrimoni misti, usano la sanità e il welfare senza poi contribuire. Ci si chiede perché e come i migranti conoscono la legge italiana meglio di noi italiani che abitiamo qui da sempre, come si arrogano diritti o semplicemente si discute sulla questione femminile. Ci si interroga su come sarà il nostro futuro in una nazione che è cambiata negli ultimi anni. Insomma, molteplici sono le domande che i fatti quotidiani ci pongono, molte sono le risposte che i vari media danno, ma nessuna esauriente o esaustiva.
Nella conferenza qui proposta, alla luce di fatti concreti, di esperienze personali e di conoscenze dirette, vogliamo chiarire le differenze e le somiglianze tra le due culture e quindi vogliamo proporre un modo di procedere, in un mondo che è in cambiamento e ci costringe a confrontarci quotidianamente.
Il sottotitolo della conferenza lascia trasparire che forse addirittura l’integrazione non è possibile, perché bisogna vedere se le due parti vogliono integrarsi oppure bisogna valutare come integrare o come convivere con due culture simili, ma differenti al tempo stesso.
Questa conferenza viene estesa alla cittadinanza per offrire spunti di riflessione e possibilmente soluzioni concrete a chi è a contatto con persone che interagiscono con le istituzioni.
VI aspettiamo tutti, quindi, per condividere le idee ed anche per partecipare alla stessa mensa conviviale finale.
Di Raffaella Biasi