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ANTEPRIMA ASSOLUTA del TORCHIATO di FREGONA 2012 e del BOSCHERA: in purezza, rarità ribattezzata "brivido verde"

28 aprile 2016

A cura di Abcveneto




Fregona, 28 aprile 2016. Non smette di stupire la Cantina Produttori di Fregona, realtà costituita da 7 piccoli produttori uniti sotto forma di società cooperativa che dopo aver coraggiosamente saltato la produzione nell'infausta annata 2014 "per assicurare al consumatore l'alta qualità alla quale è giustamente abituato" quest'anno è protagonista di un'altra interessante scommessa.

Nel corso di una formale cerimonia alla quale sono stati invitati anche giornalisti e autorità, s'è presentato il Boschera, vino capace di stupire anche i degustatori più viziati ed esigenti. Un vino che affiancherà degnamente l'altro gioiello di famiglia, il celebratissimo Torchiato di Fregona.

La boschera infatti è uno dei tre vitigni – che insieme a glera e verdiso - danno origine al Torchiato di Fregona. Ma non vi era traccia - ad oggi - di un vino realizzato da boschera in purezza. Ce lo spiega

Alessandro Salatin presidente della società cooperativa Cantina Produttori di Fregona:

"La boschera è uno storico vitigno, tipico del nostro territorio, riportato agli antichi splendori per offrire un vino particolare e unico, con carattere definito e ben riconoscibile. Dopo un lungo lavoro di ricerca in collaborazione con l'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, ora la boschera è un vitigno pronto per essere utilizzato in purezza. Nasce così un vino bianco dorato, leggermente aspro, molto ricco di note fruttate e floreali che vengono conservate anche grazie alle particolari tecniche di raccolta dell'uva, per poi essere esaltate nelle fasi di vinificazione".

Un vino definito "un brivido verde, minerale e vegetale" che racchiude in sé tutta la storia, la tradizione e le caratteristiche di una terra unica ed affascinante. Il Torchiato di Fregona che appartiene alla più ampia denominazione Colli di Conegliano Docg è una piccola realtà produttiva collocata tra i comuni di Fregona, Sarmede e Cappella Maggiore, con un trend di crescita interessante: nel 2011 erano solo 14.000 le bottiglie prodotte rispetto alle attuali 20.000.

Per produrre vini come il Torchiato, è necessario selezionare solo grappoli con acini perfetti affinché nei mesi che li separano dalla torchiatura, i chicchi in appassimento non vengano intaccati da muffe o altri batteri responsabili di avviare fenomeni di marcescenza.

Tale fase di appassimento deve durare almeno150 giorni, al termine dei quali prende tradizionalmente il via la Festa del Torchiato che una volta consisteva nella torchiatura delle uve appassite nel torchio istituito dalla comunità per un uso pubblico e che è ancora visitabile nella località di Osigo di Fregona.

Dopo la spremitura delle uve il Torchiato per essere definito tale richiede tempi di maturazione piuttosto lunghi: invecchiamento di almeno 24 mesi, 5 dei quali in bottiglia.

C'è molta attesa per l'annata 2012 presentata ieri in anteprima assoluta, anche perché si tratta della prima il cui ciclo di produzione si sia compiuto completamente all'interno del Centro di appassimento inaugurato proprio nel 2012.

Il TORCHIATO DI FREGONA è un patrimonio culturale e ambientale profondamente legato al territorio e alla cultura di Fregona, paese ai piedi del Bosco del Cansiglio. Un ambiente naturale che contribuisce in modo determinante a creare la diversità e unicità di questo vino. Il Torchiato di Fregona è un vino dorato lucente e vivace. All'olfatto un bouquet ampio ricco di aromi di frutta matura, in confettura, appassita, disidratata. Note di albicocca, uva passa, frutta secca, ma anche fichi e agrumi che sconfinano poi nelle spezie morbide come la vaniglia. In bocca risulta morbido, intenso e persistente. L'acidità sostiene elegantemente l'elevato residuo zuccherino non facendolo mai apparire stucchevole: è dolce ma dal retrogusto amarognolo. Vino equilibrato e nello stesso tempo vivace per l'elevato tenore alcolico (15-16%). Nel retrogusto si risentono agrumi, caramella di zucchero, mandorle e uva passa insieme ad albicocca e pesca. Va servito ad una temperatura di 10-12°. È un vino raro, da meditazione, da servire con pasticceria secca a base di mandorle, ma adatto ad accompagnare anche alimenti più complessi come i formaggi erborinati

A cura di Abcveneto



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