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Venice Secrets: anteprima mondiale sul crimine, la giustizia e la pena di morte a Palazzo Zaguri  

1 aprile 2018

A cura di Abcveneto




29 marzo 2018. Pioviggina a Venezia, la mostra a Campo San Maurizio non è ancora aperta, manca qualche giorno all'inaugurazione, ma già mani spingono con impeto il portone di palazzo Zaguri, perché in alto, sulla facciata dell'alto palazzo spicca la pubblicità di una mostra molto particolare con reperti originali (o ricostruiti), strumenti di morte e di tortura, atti giudiziari originali esposti per la prima volta, che racconteranno al pubblico come la Repubblica Serenissima applicava la Giustizia, in modo severo ma con pene certe, anche se a tratti crudeli nel periodo storico che va dal XIII al XVIII secolo. Suggestive scenografie, testimonianze e documenti inediti, macchine di morte, corpi veri plastinati sono solo alcuni degli elementi che concorrono a rendere Venice Secrets una mostra unica nel suo genere e a mostrare misteri, segreti, morte e oscurità.
In un grande palazzo attraverso un percorso di ben cinque piani diviso in 36 stanze il visitatore avrà modo di visionare numerosi documenti originali, associati a strumenti di tortura autentici, provenienti da collezioni private tra cui il Museo di arte criminologica del castello di Casale di Monferrato, per conoscere e scoprire alcune delle storie più truci, le pene inflitte e le numerose condanne a morte per i più svariati crimini. Alcuni di questi reperti sono unici: vestito di Luigi XVI, codici miniati medievali, disegni originali e lettere originali di personaggi internazionali come Giacomo Casanova, Lorenzo Da Ponte, ecc.
Migliaia di persone mutilate, marchiate a fuoco, processate per sodomia, bruciate vive, annegate e uccise sul patibolo, rivivranno in queste stanze con il solo scopo di far conoscere la loro storia al visitatore; saranno inoltre esposti cadaveri plastinati e numerosi organi umani veri in un teatro anatomico ricostruito a testimonianza di come i corpi dei condannati a morte venivano quotidianamente usati per gli studi di anatomia tra Padova e Venezia.
Saranno visibili alcune tra le più importanti e terrificanti macchine di morte e tortura usate come strumento di giustizia, come la fallbret, la macchina di morte più suggestiva e cruenta, una sorta di ghigliottina ante litteram con l'impiego di una mazza per lo schiacciamento meccanico della lama da decapitazione utilizzata fino al 1500, oppure lo strumento per la tortura del fuoco utilizzata fino al 1700 che consisteva nel legare il condannato su una sedia posizionando delle braci sotto i suoi piedi cosparsi di grasso con solo una tavoletta a proteggerli dai carboni accesi. Ad ogni domanda a cui non rispondeva si toglieva la tavoletta. Il torturato era lasciato a digiuno per dieci ore prima della tortura, questo per aumentarne gli effetti sul fisico debilitato.
Un percorso espositivo che attraverserà i secoli più bui della Repubblica di Venezia ripercorrendo altresì le vicende più clamorose della storia che hanno riguardato personaggi divenuti celebri come Paolo Sarpi, Veronica Franco, Giordano Bruno, Francesco Bussone meglio conosciuto come il “Conte di Carmagnola” e il Doge Marin Falier.
Di particolare interesse storico è la ricostruzione realizzata all’interno della mostra del carcere dell’Inquisizione di Narni (Umbria) che fu scoperto casualmente nel 1979 e rappresenta un esempio unico in Italia di prigioni del Sant’Uffizio.
I documenti, i reperti e in generale tutti i contenuti culturali del progetto sono avvalorati da un comitato scientifico composto dai maggiori esperti a livello nazionale.

Il progetto allestitivo
Formidable Studio (Giulia Ciccarese, Interior designer e Devis Busato, Architetto) ha progettato per la mostra un allestimento essenziale che si inserisce delicatamente all'interno delle 35 stanze del Palazzo, in modo indipendente e non invasivo, consentendo una lettura del contesto storico ed offrendo al visitatore un percorso narrativo inedito. Un'effimera geometria vestita da una serie di membrane, racconta storie e tracce di esperienze vissute, segreti, miti e antimiti: “pelle e ossa”, una metafora del confine tra stato interiore ed esteriore della persona, luogo di un'introspettiva meditazione.
L'intreccio tra forma e materia, tra modularità e ripetitività degli elementi espositivi, si esprime attraverso l'utilizzo di materiali semplici quali la tela e il ferro, dove pezzo originale, replica e narrazione diventano i veri protagonisti.
La ricchezza dei contenuti viene accentuata attraverso un'esperienza immersiva, che stimola continuamente il fruitore all'uso dei sensi. Musica, fragranze, contributi scientifici e documenti originali, sistemi interattivi dinamici e illuminazione d'effetto e d'accento, costruiscono uno spazio in continuo divenire, che si apre a molteplici dimensioni interpretative.
I versi narrati della Divina Commedia lungo lo scalone di ingresso catturano e accompagnano il visitatore in una progressiva ascesi, momento di transizione e di passaggio ad una “Venezia segreta”.
Il percorso si sviluppa attraverso quattro sezioni espositive che affrontano il tema della tortura, della pena di morte e dell'inquisizione durante la Serenissima.
Il visitatore viene accompagnato attraverso sequenze sceniche soffuse e raccolte, dove si susseguono ambientazioni de-costruite ed ampliate che definiscono luoghi inaspettati di narrazione, che si aprono e dialogano anche con il contesto urbano adiacente.
La riproduzione animata dell'Inferno di Giotto che accoglie il fruitore, rappresenta una delle diverse esperienze interattive dirette offerte al visitatore. Altri episodi come l'allestimento composto da sedute vuote della stanza adibita alla magistratura del Consiglio dei Dieci, la fedele ricostruzione della cella del Casanova e delle carceri di Narni, l'evocazione degli ambiti e delle atmosfere della Scuola di San Fantin, spezzano il ritmo narrativo proponendo al visitatore di avvicinarsi alla tematica trattata in un modo unico e coinvolgente.
Il percorso espositivo non ha una vera fine: le ultime stanze hanno l'obiettivo di innescare domande e risposte in entrambe le direzioni, generare un dialogo tra visitatore e contenuti che possa mettere in discussione l'esperienza vissuta ed accendere nuove curiosità ed intuizioni personali.

Il percorso espositivo
Le sale e gli ambienti che ospitano l'esposizione comprendono, oltre all'atrio a piano terra, 35 ambienti numerati per ciascuno dei quattro piani. L'accesso agli ambienti è garantito dalla scala monumentale settecentesca, con adiacente ascensore abilitato al trasporto dei disabili. Il nucleo di accoglienza dei visitatori è dislocato nell'atrio ed è costituito da alcuni ambienti atti a contenere il bookshop, la distribuzione delle audioguide e i servizi di accoglienza dei visitatori.
Il percorso di visita si sviluppa dal terzo piano al sottotetto per poter proseguire al secondo piano e concludersi al primo. Ogni piano è dedicato ad una sezione specifica che lo rende autonomo e nel contempo concettualmente legato agli altri seguendo il file rouge del tema principale.

Le quattro sezioni tematiche sono rispettivamente:
Sezione prima – terzo piano – Giustizia e tortura (sale 1-12)
Sezione seconda – sottotetto – Carceri e carcerati (sale 1-4)
Sezione terza – secondo piano – Il rito delle esecuzioni capitali (sale 1-12)
Sezione quarta – primo piano – Inquisizione e Sant'Uffizio (sale 1-7)


Tutti i documenti storici e gli oggetti, che provengono da collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, sono esposte tenendo conto dei consueti parametri di tutela, nonché delle specifiche richieste del MIBACT. Le strutture allestite non sono vincolate alle murature antiche, mentre le contropareti in cartongesso consentono di integrare la scenografia e offrono appoggio alle strutture espositive secondo le esigenze dell'allestimento.

Turismo Venice Secrets ha come obiettivo la promozione la storia della Repubblica di Venezia attraverso il tema della sua giustizia penale.
Una mostra unica nel suo genere, allestita in un palazzo gotico recentemente restaurato e con un orario di apertura straordinario per la città - tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00- che presenta indubbi elementi di fascino e possiede tutti i requisiti per rientrare nei maggiori circuiti turistici integrandosi perfettamente con la volontà di valorizzare la città di Venezia.
Gli organizzatori si stanno adoperando in tal senso e hanno già siglato il contratto di vendita con Ticketone, l’accordo con Vela e Venezia Unica, oltre a quello con Booking.
Attivati da subito accordi di co-marketing con Touring Club e Arci Veneto e Garage San Marco, mentre sono in corso di approfondimento contatti con le principali compagnie aeree che hanno base all’aeroporto Marco Polo.
La promozione capillare destinata ca. 200 buyer internazionali del comparto turismo fortemente interessati al Veneto e a Venezia ha già dato i suoi frutti: immediati i primi segnali di attenzione da parte di alcuni tour operator americani (Roberto Torrini di INTERPRO TRAVEL SERVICE, INC. operatore californiano, e Raffaele Beltram di BELTRAM TRAVEL in North Carolina , solo per citarne alcuni), mentre il primo operatore che conferma di voler proporre ai propri clienti la visita a Venice Secrets, è BUENDIA TOURS, con base in Belgio, specializzato nella clientela spagnola che ha aperto Venezia come destinazione nel giugno dello scorso anno e vi ha già portato oltre 18.000 clienti.

Info
Venice Secrets Crime & Justice
Palazzo Zaguri, Campo San Maurizio, Venezia (vedi scheda storica)

Apertura: dal 31 marzo al 1 maggio 2018, tutti i giorni con orario continuato 10.00 – 22.00 (ultimo ingresso ore 21.00) Costi biglietti: Euro 16 intero; Euro 12 ridotto (bambini dai 6 ai 14 anni, invalidi, over 65, studenti, insegnanti, e residenti a Venezia); Euro 12 gruppi e scuole (solo su prenotazione); ingresso gratuito per bambini fino a 5 anni e per accompagnatori di disabili non autosufficienti.
Audio guide: gratuite per biglietto intero e ridotto

Organizzatore e promotore: Venice Exhibition srl
Direzione: Morena Flammini
Curatore: Davide Busato
Comitato scientifico: Davide Busato, Michela Dal Borgo, Giovanna Fiume, Roberto Paparella, Claudio Povolo

A cura di Abcveneto



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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