In un periodo in cui si dice che non ci sono fondi per la cultura, a Treviso il 1 dicembre 2012 si è festeggiato in grande stile a Palazzo dei Trecento la 31^ edizione del Premio Comisso.
Non sono mancati gli sponsor soprattutto nell’ambito dell’imprenditoria. Gli imprenditori per loro natura devono credere nel futuro.
Si pensa da tempo a Venezia 2019, Capitale della Cultura, in quell’occasione Treviso dovrebbe divenire Capitale del Design.
Sono state ricordate le parole con cui Giorgio Lago sosteneva che il futuro sarà proprio nella cultura.
Sono state presentate opere per lo più non riferite all’attualità, forse perché non ci sono ancora molti strumenti per interpretare i cambiamenti in atto. Ad eccezione di Vincenzo Latronico con “La cospirazione delle colombe”: la vita del figlio di un ricco inprenditore milanese si intreccia con quella di un coetaneo albanese, entrambi studenti alla Bocconi, entrambi decisi a scalare il mondo della finanza.
Opera premiata per la narrativa “Villa Gradenigo” di Giuseppe Bevilacqua Ed. Einaudi, ambientata negli anni ’30. Durante il fascismo nel microcosmo di una grande villa veneta del Seicento si svolge la storia della graduale emancipazione di un adolescente.
Premio per la biografia a “Vita di Giorgio Labò” di Pietro Boragina Ed. Aragno, dedicata alla storia di un universitario eroe partigiano che seppe coniugare la passione intellettuale con il rigore morale.