ABCVENETO.COM

Numero 141

Tel: 0422 542904 | Mail: INFO@ABCVENETO.COM


Serata RossoPiave da Bonotto

1 dicembre 2015

Testi di Federico De Nardi, foto di Maria Ester Nichele





La serata del 20 novembre 2015 non c'era la nebbia a Tezze di Piave. Un'umidità intensa e notturna ha però coperto le campagne, i vigneti, i tetti delle case di una brina liquida, argentea nei riflessi, simile alla pioggia caduta. Il cortile della Cantina era raccolto nel buio notturno denso e profondo come un buon bicchiere di vino, ma il cammino era rischiarato da bracieri che ardevano di ceppi che profumavano l'aria autunnale, fredda ma non rigida, e così è stato il vino che abbiamo bevuto nel corso della serata, denso e profondo ma con un cuore di fuoco profumato e questo nettare si chiama Raboso del Piave.
Un vino notturno ma pieno di fuoco e di profumi e chi lo assaggia non se lo scorda più, non lo dimentica più nella selva selvaggia di vini per tutte le stagioni che ci circonda e ci lusinga, perché il Raboso è uno dei vini più vecchi che abbiamo, è un vino autoctono, proprio nato qui, non viene da un'altra parte; è uno dei vini che si beveva sempre, che bevevano i nostri nonni e bisnonni e che poi è stato dimenticato per un lungo periodo, perché come tutti i vini sinceri era schietto aspro robusto scomodo (Maffioli non per niente lo chiamava il "drago").
Ora il Raboso è tornato e pian piano sta riprendendo il suo posto, perché è un vino importante, potente, che non muore mai e che non passa di moda. Ora è diventato anche un vino storico e speciale grazie alla famiglia Bonotto che in un percorso di tre anni ha creato il Raboso 15-18 Centenarius, a base di Raboso del Piave DOC. Un vino che dopo tre anni di evoluzione, parliamo della vendemmia 2012, ha raggiunto la maturazione completa ed è stato imbottigliato.
In questa serata autunnale, perfetta, la famiglia Bonotto ha voluto stappare una bottiglia del Centenarius e ricordare l'anniversario del primo conflitto mondiale. L'evento si è svolto in gran parte sotto i travi di una stanza ampia, di pieta, che collega il cortile illuminato dai bracieri attraverso il quale siamo entrati, con i campi sul retro. Scaldati dal fuoco del camino e di un benvenuto a base di un Raboso giovane e arzillo, insapidito di pane e sopressa casereccia, abbiamo ascoltato con attenzione e partecipazione l'accorata evocazione sulla Grande Guerra di Marzio Favaro, sindaco di Montebelluna, ma qui presente in veste di storico appassionato di Grande Guerra, erudito ma con il cuore, perché ha parlato a lungo di questo tragico evento bellico che ha sconvolto queste terre, senza annoiare un solo istante. Ma cosa c'entra questo vino Raboso del Piave con una guerra spietata e sanguinaria? Per Marzio Favaro il Raboso Centenarius oggi celebra l'amicizia. Una volta l'alcol in genere era usato come carburante per scatenare gli istinti: ai soldati veniva data grappa a volontà per attaccare il nemico senza aver paura e quante cantine si sono trovate con le botti sfondate dalla soldataglia in fuga, dopo Caporetto (e anche prima...)?
Questo Centenarius è dunque stato creato con l'intento e l'augurio di celebrare la pace e l'amicizia tra popoli che un tempo si combattevano. Bonotto ha creato seicento magnum destinate agli appassionati e agli ambasciatori dei Paesi coinvolti nella Grande Guerra sul Piave. Un legame che oggi assume la forza di un contributo alla memoria e alla pace, tanto che tra i primi destinatari delle bottiglie saranno appunto i rappresentanti dei paesi coinvolti quali, oltre all’Italia, Gran Bretagna, Francia, USA, Austria, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Slovenia, Croazia, Bosnia, i generici “Slavi del sud” o ancora i Ruteni, ovvero i “cattolici di Kiev”.
La serata del Centenarius è poi proseguita con le parole del Sindaco di Vazzola Piera Cescon, che ha ringraziato l'impegno culturale e sociale di questa grande e storica famiglia, che ha ben presente che il vino diventa importante non solo se è buono, ma anche se è accompagnato da un impegno culturale legato alla tradizione e al territorio. Non poteva poi mancare la benedizione di Mario Barbieri, maestro della Confraternita del Raboso, seguite dalle parole di Giorgio Piazza del Consorzio dei Vini di Venezia, poi di Enrico Zoppas, Console onorario dell'Ungheria, coaudiuvato da Giovanni Santarossa, compassato editore di un libro di ricordi, presentato subito dopo, “Rosso Piave”, (pubblicato da Edizioni Biblioteca dell'immagine) realizzato a più mani e scritto da Edoardo Pittalis (presente in videoconferenza), con la prefazione di Arrigo Cipriani (presente alla serata e anche questo è stato un evento, perché Arrigo Cipriani è un personaggio mondiale e va solo agli eventi veramente importanti...). Il libro è stato fatto per sottolineare con i fatti l'impegno e l’ispirazione del titolare Antonio Bonotto, che ha voluto recuperare il legame storico del vino, della sua famiglia e del territorio del Piave con le vicende belliche e non solo. Oltre il vino, quindi, anche un libro importante, perché la Storia è nella tradizione di questa famiglia.
Dopo la presentazione del libro è stata aperta una di queste magnum per appunto suggellare e festeggiare questo importante momento, del quale lo stesso Antonio Bonotto, ha detto: "Questo percorso di avvicinamento alle commemorazioni del Centenario ha visto l’alternarsi di approfondimenti culturali e di convivialità a fianco della maturazione del vino, dalla colmatura delle botti alla verifica dell’affinamento in rovere fino a oggi, con la chiusura. Con questo terzo appuntamento si compie un progetto culturale incredibile in cui, proprio come fanno i tralci di vite, territorio e storia si annodano in un legame indissolubile".
Una cena raffinata creata dallo chef Matteo, a base di Raboso sia liquido che solido, ha concluso una serata da annale: insalatina natalina, risotto alla sbirraglia, guanciale al Raboso con purea di patate, tiramisu trevigiano accompagnato da un Raboso passito servito da discreti sommelier in nero diretti da Ezio, che ci ha fatto dimenticare la strada del ritorno e salvato dalla pattuglie della Polizia.

La bottiglia di magnum Raboso 15-18 Centenarius - Raboso del Piave DOC 2012 a edizione limitata è in vendita presso la Cantina, racchiusa in una suggestiva confezione, che include la pubblicazione “Rosso Piave”, e che rimarca la storicità della zona e dell’azienda, tra gusti e profumi della memoria, per non dimenticare. Il costo del cofanetto celebrativo è di 120 euro IVA compresa. La somma raccolta dalle vendite verrà in parte utilizzata per sostenere finanziariamente altri progetti culturali che riescano a legare realtà storica e sviluppo del nostro patrimonio rurale.


BONOTTO DELLE TEZZE

Almeno seicento anni di storia legano la famiglia Bonotto e il piccolo borgo di Tezze, situato lungo la sponda sinistra del fiume Piave a valle di Conegliano. Queste terre nei primi secoli dopo l’anno mille godono del fondamentale contributo che gli ordini monastici medievali portano alla moderna vitivinicoltura europea. Furono essi infatti i più importanti coltivatori e diffusori della vite. In seguito l’influenza dell’aristocrazia veneziana attraverso la civiltà delle ville che ancora oggi , ripercorrendo questi itinerari, lungo la strada del vino rosso, possiamo visitare nel nuovo ruolo di centri aziendali di rinomate aziende agricole. E la famiglia Bonotto? I “distrettuali” Bonotto dalle Tezze sono impegnati fin dal 1400 nella coltivazione dei terreni, nell’allevamento del bestiame e nel commercio delle granaglie oltre che nella produzione del vino , attività che tuttora continua nella sede dell’antico Borgo di Mezzo che ancora oggi ospita le residenze e le cantine di vinificazione e di affinamento dell’azienda.

www.bonottodelletezze.it
Tenuta Bonotto delle Tezze
Via Duca d'Aosta, 16
31020 Tezze di Piave
Vazzola - TV - Italia

Testi di Federico De Nardi, foto di Maria Ester Nichele



Abcveneto

Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte, nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
Contatti: info@abcveneto.com

Abcveneto statistiche

Vieni a Treviso?
Fermati al
Bed&Breakfast Appiani 36
320 2918077 info@appiani36.it