Il concetto del lusso e le sue origini devastanti. Rhinoceros: Luxury’s Fragile Frontier

Palazzo Contarini Polignac, Venezia, Exhibition 24 novembre - 21 dicembre 2018

Fabrizio Plessi e Gigi Bon
A cura di Abcveneto, foto di Mark Smith

Venezia, 24 novembre 2018. Questo progetto è nato nello studio di Melbourne in Australia, quando sono stati invitati Catherine Kovesi e Lynn Johnson a presentare “Il concetto del lusso: le sue origini e le devastanti conseguenze”, nello studio di Melbourn nell’aprile 2018. Ciò che ispirò, fu la loro provocatoria esplorazione delle pratiche dei consumatori e delle conseguenze ambientali. Catherine Kovesi è una storica presso l’università di Melbourne. Ha una profonda conoscenza e amore per la città di Venezia sia per la sua storia, che per la realtà vissuta.
Ebbe una clamorosa risonanza tra gli ospiti del simposio che esplorava il concetto e la storia del lusso, gli effetti della cultura consumistica del rinoceronte, una specie in via di estinzione. Ebbe una riflessione sul costo effettivo dei comportamenti a sua volta nel dispiegare di pratiche culturali sostenibili in tutto il mondo.
Alla Grimshaw organizzatrice del simposio la maggiore preoccupazione della loro attività architettonica, è la base delle collaborazioni il loro obiettivo, insieme ad altre figure ed organizzazioni in quanto insieme di culture mondiali possono arrestare e possibilmente anche iniziare a sanare e nutrire gli eco sistemi del pianeta e del patrimonio edificato. La Grimshaw si dedica a entrambe le sfaccettature dell'architettura. Come dimostrano i proggetti di modellamento delle città, come il London Bridge Station, il Fulton Center di New York, la Southern Cross Station di Melbourne e i progetti di adattamento del patrimonio, come il Cutty Sark di Greenwich e la Thermae Spa di Bath che insieme a Venezia, è l’unica città al mondo ad essere interamente riconosciuta come patrimonio Mondiale. Così è stato deciso di collaborare con Catherine Kovesi per l’ideazione e il branding del sito web di Emporium per il catalogo di “Rinoceronte” più Venezia: la fragile frontiera del lusso, che riunisce le due preoccupazioni per loro architetti: la fragile natura delle sostenibilità dell'ambiente e dell’edificazione. L’uso del dramma del rinoceronte e della fragile esistenza di Venezia come canali di riflessione ed indagine del nostro impatto sul pianeta è forte tangibile e impressionante. Gli accademici che hanno discusso sono: Roanna Bloom poetessa, in Resident Siani Health Toronto, Catherine Kovesi University Melbuorne, Jane Da Mosto Exsecutive Director We are here Venice, Lynn Johnson Founding Director Nature Needs More, Glynis Ridley University of Louisville, Sophie Bostok Orientalist Museun Qatar, Bruno Martinho European Universtity Istitute Firenze, Sabrina Ardizzoni University of Bologna, gli espositori della mostra provengono da tutto il mondo e ognuno porta la sua esperienza e le proprie preoccupazioni di un’esistenza fragile nel mondo fisico di Venezia, un’incarnazione preziosa e fragile o meglio un reperto storico, di bellezza ed civiltà.
Le opere di Gigi Bon, Shih Li-Jen e Lynn Johnson, curate da Catherine Kovesi, in quanto organizzatrice del simposio e alla mostra, ciò che spinge ad essere partecipanti ad essere custodi rispettosi del pianeta.
La mostra mette insieme il rinoceronte e la città di Venezia. Evidenzia attraverso la l’oggetto, l’immagine e la parola, le conseguenze del consumo di lusso su un animale in via di estinzione e su una città in pericolo, entrambi alla fragile frontiera dei nostri illimitati desideri collettivi di possesso raro, del magnifico, del bello.
Per riflettere rappresentati questi temi, la mostra riunisce quattro espositori che rappresentano i punti cardinali del nostro pianeta: Gigi Bon, l’Occidente, Shih Li-Jen, L’Oriente, Lynn Johnson, gli antipodi, Ronna Bloon, l’emisfero boreale. Ognuno propone una visone unica interconnessa con Venezia la loro opera congiunta si relaziona con i dilemmi e la paradossale fragilità e forza del rinoceronte e della città di Venezia che evocano e suscitano. Il rinoceronte è il più antico mammifero vivente, presente sulla terra da oltre 50 milioni di anni. La bellezza di Venezia un tempo la più longeva repubblica del mondo, cattura l’immaginario collettivo da oltre mille cinquecento anni. Un mondo senza rinoceronte e un modo senza la città di Venezia, è difficile da immaginare. Eppure oggi sia Venezia che il rinoceronte sono diventati vittime della loro desiderabilità e oggettivamente come prodotti del lusso, entrambi consumati da una classe di consumatori in continua espansione. Il corno del rinoceronte fatto di cheratina di per se priva di valore, negli ultimi anni è diventato uno degli oggetti di lusso più costosi al mondo, un improbabile simbolo di status e prestigio per una élite, in primis il mercato asiatico. Ogni otto ore un rinoceronte viene ucciso per soddisfare la domanda. Questo magnifico animale oggi è un vero e proprio rischio di estinzione. In uno scenario parallelo, la città di Venezia è sommersa ogni anno da un’invasione di turisti di massa. Ogni giorno una media di 60.000 turisti cala su una città con una popolazione di 54.000 abitanti. Gli effetti sull’ecosistema e sul sistema urbano, già caratterizzati da un equilibrio delicato, della laguna e della città hanno raggiunto un livello critico. Anche Venezia lotta per la sopravvivenza.
Nel XII secolo Marco Polo fornì una delle prime descrizioni del rinoceronte di Sumatra pensando di aver incontrato il mitico Unicorno. Conforme alla descrizione di Marco Polo, un rinoceronte fu ritratto sul pavimento a mosaico della sacra basilica di San Marco.
La storia di Venezia e del rinoceronte è stata meticolosamente analizzata per molti anni dall’artista eclettica veneziana Gigi Bon. Entrare nel suo studio d’Arte “Mirabilia” significa immergersi in un mondo di sculture, i suoi rinoceronti sono studiati ed eseguiti con grande amore materno, stampe e oggetti delle meraviglie, come nella più vera delle tradizioni della cinquecentesca wunderkammer o stanza delle meraviglie. Nelle mani di Gigi Bon, il rinoceronte si ritrova in fantastiche metamorfosi veneziane. Le sue opere artistiche, in particolare le sculture in bronzo, le stampe e gli immensi foulard di seta riuniscono, elementi preziosi, rari, fantastici e stravaganti e tutte giocano con temi dell’io, di Venezia del rinoceronte. Bruno Martinho european university institute con Gigi Bon scultore e Catherine Kovesi university Melbourne L’opera artistica dell’artista taiwanese Shih Li-Jen ha notevole risonanza. Ma anche contrasti stilistici con Gigi Bon. Anche lui ha trascorso la sua vita ad esplorare profondamente la storia del rinoceronte, ma nel suo caso all’interno della storia antica della Cina e altre culture asiatiche. Le sue sculture e istallazioni, alcune delle quali di enorme altezza e su scala industriale, tutte realizzate con estrema precisione, esaminano la forza la vulnerabilità, del rinoceronte, il crescente consumo del suo corno in un mercato prevalentemente asiatico.
Lynn Johnson residente in Australia Co-fondatore di “Nature Needs More” una organizzazione australiana. Lynn s’impegna a realizzare campagne innovatrici “di riduzione della domanda”, incentrate sui consumatori di alto rango di fauna e di prodotti faunistici, in particolare il corno di rinoceronte. Nella coinvolgente istallazione video di Lynn sentiamo che contrariamente all’opinione comune, il recente mercato aumento del corno di rinoceronte, non ha nulla a che fare con le antiche credenze riguardo alle sue presunte proprietà afrodisiache e medicinali. Al suo recente branding del corno di rinoceronte, Johnson in un mercato prevalentemente vietnamita usa una serie di leggende e rituali pseudo storici per far aumentare il fascino del corno per uomini d’affari di élite, che lo usano semplicemente per sigillare le loro transazioni commerciali. Allo stesso tempo sconcertata e incuriosita da questo recente falso branding del corno di rinoceronte, Johnson ha lanciato una campagna pubblicitaria “Breaking the Brand” rivoltas al mercato vietnamita. Il video di Lynn ricorda amaramente allo spettatore che le emblematiche rappresentazioni del rinoceronte, come quelle esposte da Bon e Shin hanno pressante riscontro sulla realtà odierna.
Ciò che amalgama i temi sollevati da tutti e tre gli artisti, sono le poesie della poetessa e psicoanalista canadese, Ronna Bloom, esposte sulle pareti della mostra come segni di punteggiatura di riflessione e momenti di profondità, le poesie di Ronna sono dono sia a Venezia che al rinoceronte. Le poesie di Bloon qui esposte sollevano domande sulla comune umanità, le nostre paure, la nostra apatia e la nostra empatia.

Bruno Martinho european university institute con Gigi Bon scultore e Catherine Kovesi university Melbourne Tratto dal catalogo Rhinoceros: Luxury’s Fragile Frontier Palazzo Contarini Polignac Venezia Exhibition 24 novembre 21 dicembre 2018

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