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Numero 117

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ARTURO MARTINI - “L’EPOCA DEL CANTO”

1 dicembre 2013

Di Lorella Colla





Emozionanti, sorprendenti, grandiose e palpitanti le sculture di Martini presentate a Bologna e Faenza, riunite per la prima volta in un’unica esposizione, se pur divisa in due sedi diverse, dialoganti tra loro.

A Bologna, presso Palazzo Fava, splendida cornice per gli affreschi dei giovani Carracci, trovano collocazione opere appartenenti ad un momento della grande ispirazione di Arturo Martini, “l’epoca del canto”, come lui stesso l’ha definito. Attraverso grandi statue in terracotta, materiale che rappresenta qualcosa di profondamente legato alla nostra essenza, la semplice terra a cui affidiamo le nostre impronte, Martini ha potuto esprimere forme che si dispiegano in un dinamismo ed una libertà davvero stupefacenti. Romanticismo, forza, ricerca, essenzialità, vitalità, sono solo alcune delle sensazioni che si provano nell’ avvicinarsi a queste opere. L’aspetto tecnico viene allietato da una genialità, che trova soluzioni non comuni nella lavorazione di una materia forte e delicata allo stesso tempo. Martini mantiene fede alla sua missione nel riuscire ad esprimere un talento artistico che lo contraddistingue e lo eleva, sempre. Coglie nei dettagli sottili ma fondamentali, i nostri desideri, le nostre paure, i nostri sogni e ci aiuta ad andare oltre.

Il mondo della ceramica e delle terrecotte lo associo d’istinto ad oggetti non solo da contemplare, ma anche da usare. Creati da artigiani o da artisti, ci allietano per le forme, i colori; ingentiliscono le nostre dimore e portano con sé un pezzo dei nostri vissuti. Anche per questo è stata una piacevole scoperta, quella del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, che in questi mesi ospita la mostra dedicata a Martini. In questa sede possiamo apprezzare una vasta gamma, molto ben presentata, di opere moderne ed antiche di incredibile fattura e bellezza. In pochi attimi ci si ritrova nel cuore di grandi autori, che da tempi lontani, sino ai giorni nostri, ci hanno lasciato traccia del loro lavoro, ricerca e creatività. E ci si sente avvolti dalle mille sfaccettature che questi materiali possono regalare e quindi, in modo naturale si viene accompagnati ad ammirare, con passione e delicatezza, la produzione di Arturo Martini. In questa selezione delle sue opere, possiamo osservare nei dettagli tutti i materiali che egli ha usato nella sua costante ricerca della bellezza: marmo, ceramica, legno, pietra, gesso, bronzo. Ponendo sempre uno sguardo ossequioso al passato e alla storia della scultura, ma creando nel contempo un insieme di simbolismo e modernità, bellezza e sentimento tale, che ogni sua opera dialoga con la parte più vera e più semplice di noi. Quella che pulsa per la vita, quella che regala il piacere di poter contemplare una statua e percepire che è l’anima a goderne, molto più degli occhi e della mente.

Questo è il regalo che ci ha fatto questo grande scultore italiano, tra i maggiori della sua epoca. Opere mai viste in Italia e finalmente riunite, come lui ha spesso sognato.

Di Lorella Colla



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