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Bevilacqua La Masa: Mostra Antologica del Maestro veneziano Ludovico De Luigi per il suo ottantesimo compleanno

1 dicembre 2013

Di Maria Ester Nichele





Abcveneto ha incontrato il maestro Ludovico De Luigi al Museo veneziano Bevilacqua La Masa, in occasione della sua grande mostra.

Domanda Abcveneto: Maestro De Luigi, Lei ha viaggiato in giro per il mondo per passione, lavoro o per trovare sempre nuove emozioni?

Risposta Ludovico De Luigi:

I miei spostamenti non sono solo fisici, ma metafisici, riguardano l'inconscio, ho un metodo paranoico critico che è di un pazzo, qualcuno ha scritto, ma so di non esserlo.

D.

Sappiamo che è stato a Roma a studiare gli antichi maestri alla Galleria Corsini lì sono presenti le collezioni di grandi maestri veneti?

R.

Andai a Roma a studiare gli antichi maestri dove potevo studiare la pittura antica. In questo luogo si verificò questo fenomeno descritto poc'anzi, del conscio e dell'inconscio.
Ero arrivato a un punto di stallo della mia pittura e qui a Roma, il nostro maestro veneziano (Canaletto) mi diede le risposte che avevo bisogno.
Con mia grande sorpresa il quadro interrogato rispose ai quesiti pittorici che aspettavo.
Il risultato fu che quì appresi con la tecnica dei vedutisti che era andata perduta nel tempo. In seguito, scoprii il suono della voce umana in quanto il museo era vicino al Regina Coeli (il carcere); all'epoca, i familiari dei detenuti, mi spiego: si recavano sul colle del Gianicolo ai piedi del monumento a Giuseppe Garibaldi, che si trova in linea d'aria con il Regina Coeli, con un megafono fatto di carta di giornale, comunicavano le notizie ai detenuti. E' mia convinzione oggi, che questi artisti, presenti spiritualmente, prendevano in prestito suoni per parlarmi, come i familiari dei detenuti con i megafori.

D.

Ci parli della scultura che si trova a Chicago, in uno dei posti più prestigiosi e importanti di questa grande città, dove sono nati i grattacieli, assieme alle sculture di tanti artisti, sparsi nel cuore delle sue strade e piazze, insieme agli artisti del Novecento da Pablo Picasso, Henry Moore, Alexander Calder, Anish Kapoor, Virginio Ferrari, Mark Chagall e molto altri....

R.

Nel 1986 feci una grande mostra pittorica e di scultura a Chicago. Fui molto apprezzato e amato assieme a Venezia che rappresento spesso nelle mie opere. Il Comune comprò il cavallo, lo mise in uno dei posti più prestigiosi, Financial Place Plaza, 440, La Salle St. vicina alla Federal Reserve, e alla Borsa di Chicago.

D.

Ci parli di questa scultura, sembra che stia danzando?

R.

E' una scultura che è nata piccola e lentamente è cresciuta poiché i volumi in scultura hanno bisogno di tempo, la divina proporzione che è basata su consonanze musicali, che sono poi basate sul ritmo musicale collegato alla danza, così la mia scultura sembra viva.

D.

Lei è figlio d'arte, suo padre è stato un importante pittore Spazialista assieme a Lucio Fontana...

R.

Si, mio padre mi diede i natali, ho tratto da lui l'apertura mentale per il mio tema in modi così diversificati e l'onestà alla vocazione dell'artista pittore e scultore veneziano.

D.

Qual'è la sua città preferita dopo Venezia?

R.

Venezia è il mio luogo di nascita, è tutto il mio mondo, con la Piazza San Marco che ne è il cuore, fa parte del mio cosmo, la piazza principiale è per me eterna, al centro c'è l'oggetto misterioso che è la nostra Basilica, che racchiude un enigma oriente-occidente che convivono in modo armonioso da più di mille anni.
Le altre città che ebbi occasione di visitare, anche loro avevano un enigma, quella che più si accosta all'enigma veneziano, è New Jork. Dove oriente e occidente si incontrano essendo una città multietnica come Venezia. A testimonianza abbiamo le colonne del basamento del Palazzo Ducale che hanno nei capitelli effigiate tutte le razze umane che passeggiano a Venezia. Le stesse razze umane che popolano New Jork.

D.

Cambiamo argomento, passiamo all'arte culinaria, quali sono i suoi piatti preferiti?

R.

In questo periodo abbiamo messo in luce la nostra creatività culinaria e vinicola in modo importante. La natura veneta non tende alla spettacolarizzazione di sè stessa, in quanto noi sappiamo cosa sono i valori umani, perché possiamo giudicare in base alla sapienza delle nostre radici. Invece per il resto del mondo, esiste solo il prezzo e non il valore artistico anche nell'arte culinaria. Per loro il metro è solo aritmetico, questo lo porta a un equivoco fatale, che il prezzo più alto è il più importante dell'opera. Questo non è vero.
I miei piatti preferiti sono quelli della tradizione della cucina veneziana e veneta in generale.

D.

Nel 2015 sarà un anno con un traguado molto importante, i suoi Cinquant'anni di lavoro nella pittura e nella scultura ... sta già pensando a questo evento?

R.

Spero proprio che ci sarà un gran bella festa, le mie nozze d'oro con l'Arte, mi auguro una buona salute per preparmi a questo importante traguardo.

Maestro De Luigi, La ringrazio del tempo che ci ha concesso.

Di Maria Ester Nichele



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte,nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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