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Numero 117

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«Andare per mostre: ALBINO PALMA, MARINA ZIGGIOTTI. Padova, Centro culturale Altinate San Gaetano

1 dicembre 2013

Di Alessandra Pucci





La realtà nei sogni è il titolo di questa mostra (19 ottobre - 24 novembre 2013) che vede dialogare le opere di due artisti lontani per generazione, esperienze di vita ma prossimi nell’intendere in senso poetico l’arte di incidere e di dipingere.
Le sale luminose e ampie del San Gaetano permettono di fruire pienamente di tutto il materiale esposto, rappresentativo del percorso di Palma e della Ziggiotti, come due antologiche, che selezionano il meglio della loro ricca produzione. Un doppio binario di tecniche è l’elemento di maggior interesse : pittura e incisione si alternano nelle carte e nelle tele conservando intatti i temi , le fonti d’ispirazione, la qualità dell’esecuzione. Ci si stupisce nel vedere con quanta attenzione e paziente applicazione le opere sono state realizzate: non il gesto che tutto riassume e sintetizza ma piuttosto un tenace riflettere segno dopo segno, quasi alla ricerca di un oltre che si manifesti come per incanto.
I soggetti trattati da Albino Palma costituiscono un racconto fantastico che attinge alla cultura classica occidentale, rivisitata con sottile ironia, talvolta con malinconia e perfino con accenti di doloroso stupore. Stefano Annibaletto , scrive nel catalogo di questa mostra…” A modo suo Palma ama l’epica, i suoi ritmi e i suoi valori, le sue gesta e i suoi eroi, e pur svestendola dei suoi aspetti mitici spesso ne assume i modi: non descrive, ma narra… E’ il suo, un mondo fortemente letterario, nutrito dello sguardo scaltro di Petronio e del linguaggio scabro di Ruzante.”
Sono scene dense dove l’acquaforte, nella gamma dei neri assoluti fino ai bianchi abbaglianti, rende tutta la forza che è propria dell’incisione. Ma Palma sa trattare con audacia i suoi personaggi riproponendone l’aspetto espressionista- fantastico nell’accensione di colori densi dei dipinti ad olio o invece di altri, con l’acquerello, in cui tende verso la leggerezza .Soluzioni diverse per esprimere il suo mondo fantastico con la grazia di chi non ha mai rinunciato ad essere se stesso . Racconta, in una intervista di Luccia Danesin nel 2006,…” La disposizione ironica ha sempre portato a farmi ridimensionare atteggiamenti umani, immaginarie creazioni fiorite dalla paura, certe canzonature degli antichi e moderni miti. Nelle mie figurazioni ridicolizzo gli uomini avvicinandoli al mondo animale, una specie di fraternizzazione universale, cui possono partecipare anche i vegetali”.
I titoli di alcune opere sono indicativi per intuire la personalità di Albino Palma: Galanteria dei Centauri; Cammellati e no; Sfilata anoressica; Sogno di ronzinante; Da Dulcinea dolcificato; Amore altolocato.
Certo è cosa non semplice tentare la descrizione di ciò che va attentamente osservato e che richiede una paziente lettura dei particolari che rendono preziosa ogni opera : come nelle carte e nelle tele di Marina Ziggiotti, artista che percorre con determinazione la strada complessa dell’incisione e della pittura espresse con criteri che possiamo considerare classici. Incisioni e dipinti presentano un mondo lieve, fiabesco ma tra le pieghe, i fili, gli intrecci, intravediamo la somma di situazioni che rimandano alle cose perdute, a malinconie infantili di cui s’è perso il senso. Immagini nette, come ritagli di carte che Marina ricostruisce nel piano bidimensionale dell’incisione e nei dipinti ad olio. Progetti risolti con la paziente resa di ogni particolare, quasi che in ogni opera si possa trovare l’indizio per procedere oltre gli sbarramenti che l’autrice dispone forse inconsciamente. Tutta l’opera s’impone per la continuità tematica che l’artista non cessa di indagare e sviluppare rinnovando la carica misteriosa dei suoi personaggi e paesaggi. Nella “Città di pizzo” incisione su rame, le architetture medievali appaiono nei giochi di bianchi e neri, come preziose trine sullo sfondo della notte . Ma ogni incisione e ogni tela costituiscono motivo di descrizione perché in ogni superficie Marina ripropone il gioco labirintico e affascinante in cui perdersi. Nell’opera “ I giorni dell’attesa” dipinta ad olio con perizia, una sottile corda tesa come un arco, brulica di figurine chiare di gatti e bamboline in ascesa verso un cielo screziato dello stesso blu del mare… Una visione che racchiude le domande sul senso della vita , quelle che solo nei sogni possono avere risposta.
Figurine senza spessore, gatti sospesi su fili o ritagliati dentro libri pieghevoli di fiabe, scritture che compaiono agli angoli di pagine insieme ai rami di alberi, tutto riflesso nello specchio della notte con luna, in una acquaforte che include un racconto che è anche un condensato di ricordi. Forse le parole di Giorgio Segato sono ancora pregnanti nel definirne tutto il lavoro… “La favola grafico pittorica di Marina Ziggiotti si arricchisce, si complica, si cala nel profondo, riesce solare, racconta di esperienze effettivamente vissute e lungamente rielaborate, di cuciture, di percorsi del sentimento e del pensiero, si alza come un aquilone a guardare il mondo , le città, i fili che nel tempo formano e disfano i gomitoli della vita, le trame e gli intrecci dei rapporti personali e sociali.”

Di Alesandra Pucci



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Mensile telematico sul Veneto e Triveneto: Cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia, nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte,nell'economia. Registrato con il n° 3104 del Registro Stampa, presso la Cancelleria del Tribunale di Treviso il 19/02/2004.
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